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Sony Pictures Entertainment chiude gli uffici europei per precauzione

Pubblicato il 04 marzo 2020 di Marlen Vazzoler

Gli uffici di Londra, Parigi e in Polonia della Sony Pictures Entertainment sono stati chiuso come precauzione contro la diffusione crescente del COVID-19 in Europa. La notizia è stata confermata dal Hollywood Reporter ha confermato.

Chris Whitty, capo responsabile dei media in Inghilterra che sta aiutando a guidare la risposta del governo alla diffusione della malattia, ha detto oggi alla BBC Radio 4 che il COVID-19 si diffonderà probabilmente inosservato. I funzionari sono sul punto di passare alla fase di “rallentamento” piuttosto che provare a “contenere” la sua trasmissione.

In Francia sono state chiuse circa 120 scuole nelle zone dove si trovano i focolai del virus, per arginare la diffusione del COVID-19. Al momento sono stati confermati 204 casi, i decessi ammontano a quattro.

Oggi è stato confermato in Polonia il primo caso d’infezione, dal ministro della salute Lukasz Szumowski.

Cancellazioni

La decisione di chiudere gli uffici locali è in linea con l’approccio cautelativo adottato in tutto il settore. Diversi studio hanno chiesto ai loro dipendenti di limitare i loro spostamenti, inoltre sono stati cancellati diversi eventi e posticipate le uscite di numerose pellicole.

Pensiamo alla cancellazione dell’evento per il lancio di Disney+ in Europa, previsto a Londra, o alla WarnerMedia che ha ordinato allo staff, a livello mondiale, di fermare gli eventi e limitare i viaggi di lavoro.

Questa settimana gli organizzatori del Red Sea Film Festival in Arabia Saudita hanno rimandato l’evento. Posticipati anche il Thessaloniki Documentary Festival e l’evento APOS Media di Bali. Mentre Twitter e Facebook hanno entrambi confermato che salteranno il festival SXSW previsto per questo mese ma che potrebbe cambiare le sue date.

Secondo gli analisti l’industria cinematografica nel suo complesso potrebbe subire una perdita di $5 miliardi. Il numero di casi confermati delle persone ammalate ammonta globalmente a 93100, le morti a 3190.

Fonte THR