Cinema

Cinque film su Disney+ che avrebbero potuto lanciare una saga

Pubblicato il 27 marzo 2020 di Lorenzo Pedrazzi

All’ombra della storia del cinema esistono centinaia di film mai realizzati, alcuni dei quali avrebbero potuto segnare in modo indelebile il cammino della Settima Arte (o quantomeno dell’industria hollywoodiana). Analogamente, in questo ipotetico universo alternativo, svariate opere di scarso successo avrebbero potuto lanciare delle vere e proprie saghe, alterando il panorama cinematografico e il nostro immaginario collettivo.

Nei primi anni Duemila, quando le acquisizioni di Marvel e Lucasfilm sono ancora lontane, la Disney cerca nuovi franchise da affiancare a quelli già avviati (Pirati dei Caraibi su tutti), ma le grandi ambizioni iniziali si scontrano con una serie di fattori sfavorevoli: problemi di marketing, scarsa ispirazione, o un momento storico poco adatto a un determinato “genere”.

Ebbene, la piattaforma Disney+ vi permette di (ri)scoprire cinque film che avrebbero potuto fondare la propria saga, ma non ci sono riusciti… e spesso non per ragioni di scarsa qualità. In alcuni casi sono usciti dopo le acquisizioni di Marvel o Lucasfilm, ma i progetti risalgono agli anni precedenti.

Vediamo di cosa si tratta…

John Carter

Quello di John Carter (2012) è forse il caso più clamoroso, tant’è che ne abbiamo già parlato in questo speciale. Il film di Andrew Stanton, basato sul romanzo Sotto le lune di Marte di Edgar Rice Burroughs, è un ottimo planetary romance, raffinato e metatestuale, ma approda al cinema troppo tardi: altri blockbuster – soprattutto Star Wars e Avatar – hanno già saccheggiato molte idee di Burroughs, e John Carter appare al pubblico come un’opera paradossalmente derivativa (nonostante sia il contrario). Inoltre, le scelte di marketing poco convinte non aiutano a “vendere” il film, che non riesce a inaugurare un franchise seriale.

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The Lone Ranger

Dopo aver lanciato Pirati dei Caraibi, uno dei franchise più redditizi del nuovo millennio, il talentuoso Gore Verbinski viene incaricato di svecchiare la figura del Ranger Solitario in The Lone Ranger (2013), ancora con Johnny Depp nel ruolo di co-protagonista (è l’indiano Tonto, mentre il Ranger ha il volto mascherato di Armie Hammer). L’accoppiata, però, non sortisce gli stessi effetti della saga piratesca, e il film non incassa abbastanza da garantirsi un seguito. La contaminazione tra western e fantastico si conferma fallimentare al botteghino, dopo i flop di Wild Wild West, Jonah Hex e Cowboys & Aliens.

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Tomorrowland

Il caso di Tomorrowland (2015) è particolare: nel 2010, Damon Lindelof e la Disney cominciano a discutere l’idea per un nuovo film di fantascienza basato sull’eponimo parco a tema futuristico, e il progetto è circondato da un clima di attesa e mistero. La regia viene affidata all’ottimo Brad Bird, e il risultato è molto affascinante, soprattutto nella prima metà, dove gli elementi primari sono l’enigma e il piacere della scoperta. Purtroppo, il pubblico non sembra entrare in connessione con la storia e i personaggi, e gli incassi sono scarsi. Resta però uno dei film più originali prodotti dalla Disney negli anni Duemila, e merita una seconda possibilità.

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Prince of Persia

Anche Prince of Persia – Le sabbie del tempo (2010) nasce sotto i migliori auspici: non solo è tratto da un videogioco di successo, ma può contare su un regista di sicuro mestiere (Mike Newell) e su due giovani star in ascesa (Jake Gyellenhaal e Gemma Arterton). Il film riesce a emanciparsi dalla goffaggine delle passate trasposizioni di videogiochi, i valori produttivi sono alti e lo spettacolo non manca, nonostante la sceneggiatura sia poco convincente. Doveva essere il nuovo Pirati dei Caraibi (non a caso c’è Jerry Bruckheimer come produttore), ma l’ambientazione e i personaggi non esercitano lo stesso fascino sul pubblico.

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L’apprendista stregone

Vagamente ispirato al celebre episodio di Fantasia, L’apprendista stregone (2010) riunisce la Disney con il regista Jon Turteltaub e il protagonista Nicolas Cage, reduci dal dittico di National Treasure. L’impulso a realizzare il film arriva principalmente da quest’ultimo… ma la sua stella si sta ormai affievolendo, così come la fortuna del genere fantasy, che nei primi anni Duemila cavalcava l’onda di Harry Potter e Il Signore degli Anelli. Il pubblico non si entusiasma, ma è un peccato: il film è spassoso, e l’azione non manca di creatività. Concedetegli una seconda occasione, potrebbe divertirvi.

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