Oggi l’ente cinematografico nazionale cinese ha imposto nuovamente la chiusura totale delle sale cinematografiche, fino a data da destinarsi. Non è stato fornito alcun motivo per l’inversione di rotta.
Il notiziario locale Yangtze Evening News ha detto che l’ente non ha emesso un ordine diretto. La direttiva è giunta attraverso i rapporti sugli ‘ordini urgenti’ dell’ente cinematografico della provincia di Jiangsu, secondo il quale:
“Tutti i cinema devono fermare temporaneamente le attività, e quelli che hanno ripreso devono fermarsi immediatamente”.
Secondo gli addetti ai lavori il governo è preoccupato per una potenziale seconda ondata di infezioni da coronavirus (covid-19).
Recentemente la diffusione del virus è scesa considerevolmente, con un solo caso trasmesso localmente, negli ultimi tre giorni. Ma è stato registrato un picco dei casi, 53 solo ieri, di viaggiatori e residenti di ritorno dall’estero. Di conseguenza ieri il governo cinese ha fermato la maggior parte dei voli e ha imposto un divieto generale di ingresso di tutti gli stranieri, anche a quelli con i permessi.
Le autorità hanno affermato che sono state intraprese azioni aggressive per impedire alla Cina di soccombere a una seconda epidemia.
La decisione ha preso tutti in contropiede, visto che fino a ieri i segnali mandati dalle autorità erano ben diversi. La scorsa settimana più di 500 sale sono state aperte in tutta la Cina e giovedì il governo di Shanghai ha annunciato l’apertura di 205 sale, dopo aver ricevuto il permesso di riprendere le attività per sabato.
A inizio settimana il distributore principale China Film Group aveva svelato il suo piano di lasciar distribuire nelle sale dei blockbuster del passato, per spingere gli spettatori a tornare nelle sale.
Tra i titoli proposti i grani successi cinesi Wolf Warrior 2 e The Wandering Earth, e le pellicole hollywoodiane come il premio Oscar Green Book l’intera franchise di Avengers.
Un esecutive di un importante catena cinematografica, ha detto a THR:
“Questa seconda chiusura non sarà per una o due settimane. Saranno ancora più cauti quando cercheranno di riaprire – e questo ci riporterà indietro per molto tempo”.
Le Autorità di regolamentazione sono state scoraggianti, ordinando agli studio di non vendere i film inediti ai servizi streaming locali, dicendo che dovranno trattenere i titoli per aiutare il riavvio dell’infrastruttura cinematografica del paese.
Un altro esecutive di una delle più importanti compagnie distributive ha detto:
“Non siamo autorizzati ad andare online con i nostri film e non possiamo andare al cinema perché sono di nuovo chiusi, quindi è come se non ci fosse alcuna uscita.
Dovrebbero presentare una nuova politica e farci distribuire alcuni dei nostri film online, altrimenti molte delle nostre compagnie cinematografiche falliranno.”