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7 cose che forse non sapevate su The Mighty Hercules

Pubblicato il 11 febbraio 2020 di DocManhattan

Scrivere qualche giorno fa dell’Hercules televisivo di Kevin Sorbo, con le sue sgambate anni 90 in un frullatone di mitologie varie, mi ha fatto tornare in mente un altro Ercole. Quello animato che imperversava in TV, sulle reti locali, a inizio anni 80: The Mighty Hercules, un cartoon nato molto tempo prima, con un quarto di secolo buono d’anticipo sul classico Disney del ’97. Eccone la storia e alcune curiosità: sigla! “Hercules, hero of song and story…
Hercules, winner of ancient glory…”

1. SALVANDO L’ANTICA GRECIA 5 MINUTI ALLA VOLTA

The Mighty Hercules, nota in Italia semplicemente come Hercules o come L’invincibile Ercole, è una co-produzione USA-Canada nata nel ’61 ma andata in onda in America in syndication (su circa 45 emittenti) a partire dal ’63 e fino al ’66. 128 brevi puntate da 5 minuti e mezzo l’una, trasmesse in genere in blocchi di mezz’ora insieme ad altri cartoon (come i corti di Picchiarello/Woody Woodpecker) o mettendo in fila più episodi. Ercole vive sul Monte Olimpo e aiuta gli umani dell’Antica Grecia, affiancato dal giovane centauro Newton, dalla principessa Elena e dal satiro Tewt (che si esprime suonando una siringa). Sì, il nome del protagonista, come nella serie con Sorbo, era sbagliato, perché Ercole era il nome romano di Eracle, e quindi il cartoon avrebbe dovuto intitolarsi “The Mighty Heracles”. Ma l’abbiamo già detto che la sua spalla logorroica si chiamava Newton, no?

2. FELIX E CASPER PARLANO ITALIANO

The Mighty Hercules venne realizzato dalla Adventure Cartoon Productions, una compagnia di New York City per la quale lavoravano diversi animatori che si erano fatti le ossa sui cartoon Paramount e Terrytoons, come Mighty Mouse. A gestire il lavoro e dirigere gli episodi di Hercules, animati in modo abbastanza rudimentale per il budget scarsissimo a disposizione, era Joe Oriolo. Cartoonist italiano nato nel New Jersey da una coppia di immigrati italiani, Oriolo aveva lavorato, dall’età di 20 anni, per i celebri Fleischer Studios, e in seguito ideato o elaborato alcuni personaggi diventati icone pop. Nel 39, con Seymour Reit, aveva creato il fantasmino Casper per un libro illustrato per bambini, prima di venderne i diritti per farne un personaggio animato. Venti anni più tardi, aveva dato vita al cartoon televisivo di Felix the Cat, modificando il personaggio creato da Pat Sullivan (e di cui lo stesso Oriolo aveva realizzato per anni le strisce a fumetti). Nel ’67, con i suoi Oriolo Film Studios, ha dato vita alla serie d’avventura Johnny Cypher in Dimension Zero (da noi Johnny il fantascienziato), co-produzione nippo-statunitense animata da studi giapponesi e trasmessa in contemporanea in Giappone da Fuji TV. Non è stata l’unica volta in cui il creatore di Hercules si è interessato al mondo degli anime…

3. SPEED RACER E LA PRIMA ANIME INVASION

Nell’articolo di questa rubrica dedicato, alcune settimane fa, alla Principessa Zaffiro, dicevamo come sia stato proprio Oriolo a comprare a un certo punto i diritti per gli USA di Ribbon no Kishi dalla Mushi Productions di Tezuka, realizzando poi un film di montaggio dei primi episodi di Zaffiro. I cartoon della Adventure Productions gestiti da Oriolo erano distribuiti dalla divisione TV dell’azienda di elettronica Trans-Lux. Oltre a produrre Felix the Cat e The Mighty Hercules, la Trans-Lux Television avrebbe lanciato pochi anni dopo Speed Racer. L’anime Superauto Mach 5 (Mach Go! Go! Go!) venne importato negli USA nel ’67, a pochi mesi dal suo debutto in Giappone, americanizzandone titolo e personaggi: il nome del protagonista e quello della serie divennero così Speed Racer. Speed Racer è stato uno dei primissimi anime televisivi ad approdare sui tubi catodici USA, dopo Astro Boy (’63), Gigantor/Tetsujin 28 (’64), 8 Man (’65), Kimba il leone bianco (’66), Marine Boy (’66) e Prince Planet (’66).

4. SUPER-EROI IN TV

The Mighty Hercules è una serie animata figlia dei suoi tempi. Non solo perché il genere peplum nei primi anni 60 stava per raggiungere il suo apice (come testimoniano la decina abbondante di film proprio su Ercole girati a Cinecittà tra il ’58 e il ’64), prima di tramontare rapidamente, ma perché un nuovo tipo di mitologia era tornata ad affacciarsi prepotentemente sulla scena. I ragazzi americani avevano riscoperto l’amore per i comics di super-eroi e la Silver Age del fumetto USA era in pieno boom con l’avvento dell’Universo Marvel. Questo Hercules rappresenta un nuovo tipo di eroe per la TV, un super-eroe del piccolo schermo con tutti i tratti degli eroi in costume Marvel e DC. I poteri gli derivano del resto da un anello magico, come per Lanterna Verde, e ha le sue nemesi: lo stregone Daedalus, la strega Wilhelmine e perfino un suo Dottor Destino, in qualche modo (Murtis, invulnerabile grazie all’elmo chiamato Maschera di Vulcano).

Nel mondo dei fumetti c’erano già stati del resto vari supertipi chiamati Hercules: il super-eroe del 1940 della Quality Comics e l’Ercole della Marvel, che sarebbe stato riportato in scena da Stan Lee e Jack Kirby nel ’65, ma che aveva avuto un predecessore sempre nel ’40, un forzuto dei tempi in cui la futura Marvel Comics si chiamava ancora Timely. Non è ovviamente un caso che i due sceneggiatori del cartoon di The Mighty Hercules venissero dal mondo del fumetto: George Kashdan ha lavorato a lungo alla DC Comics, nel secondo Dopoguerra, co-creando alcuni personaggi come Tommy Tomorrow. Lo stesso vale per il collega Jack E. Miller, che in DC ha scritto storie per Batman, Superman, Wonder Woman, Aquaman…

5. IL DOPPIAGGIO

La versione originale di The Mighty Hercules contava su voci perlopiù canadesi. Il protagonista venne affidato a Jimmy Tapp, personalità del mondo della radio e della TV, ai tempi, in quel di Montreal. In Italia il doppiaggio venne curato da Giorgio Favretto, che prestava la voce anche al cattivo mascherato, a Daedalus e ad altri villain. Favretto ha diretto il doppiaggio di numerose altre serie animate, come Star Blazers e Inuyasha. Ercole era Paolo Maria Scalondro, attore in molte fiction (Un medico in famiglia, R.I.S. – Delitti imperfetti) e pellicole per il grande schermo (Radiofreccia, Paz!, Non ho sonno, Suburra). Tra le voci italiane del cartoon c’era anche la grande Anna Marchesini del Trio, che conobbe Massimo Lopez proprio negli studi di doppiaggio di una serie animata, Supercar Gattiger.

6. IL FUMETTO E IL DISCO

Come tante altre serie animate di successo degli anni 60, The Mighty Hercules generò vari prodotti su licenza. Come due numeri di un fumetto pubblicato dalla Gold Key nel luglio e nel novembre del ’63, un gioco da tavolo e un disco. Si trattava di un vinile della Golden Records che includeva la storia in due parti delle fatiche di Ercole e 11 brani, dieci dei quali composti appositamente per il disco. L’altro era la sigla del cartoon, che come spesso accade è l’unica cosa che tanti ricordano della serie animata. Eccola:

7. VIRTUE IN HIS HEART, FIRE IN EVERY PART

Anche da noi, la serie venne mandata in onda dalle TV private con questa sigla originale, “The Mighty Hercules”. Si trattava di una breve intro di pochi secondi, il cui testo recitava:

Hercules, hero of song and story.
Hercules, winner of ancient glory.
Fighting for the right,
Fighting with his might,
With the strength of ten, ordinary men.
Hercules, people are safe when near him.
Hercules, only the evil fear him.
Softness in his eyes,
Iron in his thighs,
Virtue in his heart,
Fire in every part,
Of the Mighty Hercules.

A scriverla era stato Winston “Win” Sharples, autore delle musiche di storici cartoon come Popeye e il Superman dei Fleischer Studios. Il testo l’aveva scritto suo figlio Winston Jr. L’interprete era invece un cantante e compositore texano, Johnny Nash, all’epoca poco più che ventenne. Sì, è lo stesso Johnny Nash che dieci anni dopo avrebbe scalato le classifiche con la celebre “I Can See Clearly Now”. Se vi state chiedendo se la conoscete, la risposta è sì, la conoscete.

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