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Ragazzi Perduti (FantaDoc)

Pubblicato il 06 dicembre 2019 di DocManhattan

Prima “Peter Pan con i vampiri”, poi “I Goonies con i vampiri”. La storia delle origini di Ragazzi perduti (The Lost Boys) è riassumibile nella serie di frasi brevissime usate, in diversi momenti, per descrivere il film di Joel Schumacher quando era ancora un progetto su carta. E prima ancora che ci mettesse mano lo stesso Schumacher. Ecco la storia di un film amatissimo da un’intera generazione, fortunato al botteghino eccetera eccetera e seminale per quanto venuto dopo, venuto su cambiando continuamente le carte in tavola.

I RAGAZZI SONO IN GIRO

Si parte, appunto, dai “lost boys”, i ragazzi perduti nel Peter Pan di J.M. Barrie, perché l’idea è quella che, come loro, pure i vampiri non invecchiano mai. Il primo regista chiamato a occuparsi del “Peter Pan con i vampiri” è l’australiano Richard Franklin (Psycho II), ma poi si punta a un cineasta di maggior profilo, quel Richard Donner che ha firmato pellicole come Superman, Ladyhawke e soprattutto I Goonies. L’idea della Warner è infatti bissare il successo della banda di ragazzini di Goon Docks a caccia del tesoro di Willy l’Orbo: un Goonies 2 con i vampiri tredicenni, praticamente, il che spiega anche il coinvolgimento di Corey Feldman come uno dei due fratelli Ranocchi (in originale Frog).

Donner inizia a lavorare alla pre-produzione, mentre della storia si occupano Janice Fischer e James Jeremias, che danno ai personaggi i nomi dei ragazzi perduti di Peter Pan. Solo che a un certo punto Donner legge il copione di Arma Letale scritto da Shane Black, se ne innamora e decide di mollare i ragazzini e i vampiri, restando a bordo come produttore del film ma passando la regia a qualcun altro. Si tratta brevemente con Mary Lambert, in quegli anni famosa soprattutto per i videoclip girati per Madonna (Like a Virgin, Material Girl, La isla bonita, Like a Prayer) e in seguito approdata comunque all’horror con i due Cimitero vivente (Pet Sematary). Ma anche la Lambert passa la mano, per andare a dirigere Siesta, con Ellen Barkin, Gabriel Byrne e Jodie Foster. A chi far dirigere dunque questo Ragazzi perduti? Era libero Joel Schumacher?

I SUCCHIASANGUE AI TEMPI DI MTV

Sì, lo era. Un articolo pubblicato su un numero della rivista Fangoria dell’epoca descrive Schumacher, ai tempi noto soprattutto come regista di commedie (St. Elmo’s Fire), “impelagato nella burocrazia da studios hollywoodiani” insieme al film a cui sta lavorando da tempo (e che diventerà Le mille luci di New York con Michael J. Fox, ma diretto alla fine da James Bridges). Schumacher è convinto dal progetto, ma non dal tono scelto per Ragazzi perduti. Immagina The Lost Boys non come una semplice commedia per famiglie, ma come un film per ragazzi più grandi. Sexy e sensuale come sono i vampiri. Tira perciò in barca lo sceneggiatore Jeffrey Boam, e sotto i colpi della macchina da scrivere di quest’ultimo il progetto inizia a mutare pelle. Boam, che ha già firmato i copioni de La zona morta e Salto nel buio, e che subito dopo avrebbe sfornato quello di Indiana Jones e l’ultima crociata, dà vita insieme a Schumacher a una visione del vampiro che avrebbe influenzato enormemente il cinema e la TV degli anni successivi. Una versione moderna del succhiasangue fascinoso raccontato da Stoker o qualche anno prima da Anne Rice, sposata all’estetica da MTV Generation, da cui avrebbero attinto Buffy, la saga di Twilight e tanto altro.

UN ATTORE NATO

Schumacher racconta prima dell’uscita, in varie interviste, che i suoi vampiri sarebbero stati belli e fascinosi, ma moderni, lontani dall’immaginario classico alla Dracula. E che comunque avrebbero incarnato quello che i vampiri hanno sempre rappresentato secondo lui, sin dalle loro radici letterarie: il desiderio sessuale. Uomini eleganti che si manifestano nelle stanze da letto di belle signore per succhiarne l’essenza vitale. La metafora usata in un’intervista proprio su Fangoria va oltre, chiamando in causa il sesso orale, ma andiamo avanti.

Quel che è certo è che dopo le settimane d’inferno passate sul set di Ladyhawke con la fuga del suo protagonista e quella chiassosa troupe di italiani, e quelle altrettanto complicate con i ragazzini casinisti e indisciplinati dei Goonies, Donner ha preferito fare altro… ma ha lasciato lì alcuni dei suoi compagni di viaggio di quei giorni complicati, come il produttore Harvey Bernhard, suo fidato braccio destro sin dai tempi de Il presagio (The Omen). Per fortuna di Bernhard e di Schumacher, il cast è composto da attori giovani ma disciplinatissimi. Il regista spenderà tanti complimenti, negli anni a seguire, per molti di loro. Soprattutto per Sutherland, definendolo “un attore nato, in grado di fare qualsiasi cosa”.  E di spiccare in Ragazzi perduti, “con una presenza scenica straordinaria, nonostante il numero limitato di battute”.

I FOTOMODELLI E L’ALTRA METÀ DEI DUE COREY

Kiefer Sutherland veniva dritto dritto da Stand by Me – Ricordo di un’estate, dove al futuro Jack Bauer di 24 Gordie Lachance aveva detto quella cosa del baciargli il batocchio. Ora il “bulletto mezza calza da quattro soldi” è David, capo di una banda di motociclisti che imperversa nella cittadina di Santa Carla, ha un covo segreto e inizia il povero Michael (Jason Patric), annebbiato dal noto potere tricotraente femminile, al vampirismo, facendogli bere del sangue. Oltre a Jason Patric – che per i casi della vita avrebbe avuto in seguito una relazione con Julia Roberts, subito dopo la fine della relazione tra quest’ultima e Kiefer Sutherland – il cast di giovani vampiri affascinanti e scapigliatissimi che sembravano appena usciti da un videoclip dei Duran Duran o da un posterino di Cioè includeva Brooke McCarter, Alex Winter e Billy Wirth, che era appunto un modello di riviste per adolescenti. Stella era Jami Gertz, la futura dottoressa Pomerantz di E.R., e nella banda di ragazzini, oltre a Corey Feldman, c’era l’altra metà dei “due Corey”, Corey Haim. Il Nonno era invece Barnard Hughes, il Dr. Gibbs di Tron.

GLI INXS E UNO SCAMBIO DI FAVORI

Per un film sui vampiri da MTV generation occorreva una colonna sonora adeguata, e Ragazzi perduti ne ha una notevole, che include brani come la celebre “Walk This Way” di Run DMC e Aerosmith, e soprattutto alcuni pezzi degli INXS. Il fatto è che il budget a disposizione era risicato e le licenze musicali costano un occhio: per ottenere alcuni dei brani presenti nel film, Schumacher promette così di girare dei video di quelle band. È per questo che ha firmato lui, l’anno dopo, il video di “Devil Inside” degli INXS. Il direttore della fotografia è invece un mostro del mestiere come Michael Chapman (Taxi Driver, Toro scatenato, Ghostbusters II).

Ragazzi perduti arriva nelle sale americane il 31 luglio del 1987, una settimana dopo Superman IV. Costato 8 milioni e mezzo di dollari, ne incassa quasi quattro volte tanto. Sia nella classifica del botteghino USA che in quella worldwide del 1987 veleggia attorno al 40° posto, sotto Adventures in Babysitting. Ma la sua influenza sull’immaginario collettivo e il mondo dell’intrattenimento, dicevamo, è enorme.

LE RAGAZZE PERDUTE E I SEQUEL

Anni dopo, Joel Schumacher ha in mente di produrre un seguito, “The Lost Girls”, con dei personaggi femminili e il ritorno di David, sopravvissuto a quella che sembrava la sua sorte da impalamento nel primo film. L’idea verrà ripresa da un fumetto del 2008 (Lost Boys: Reign of Frogs) ma non dalla Warner, che invece sforna, sempre nel 2008, un sequel direct-to-video, Lost Boys: The Tribe, con Corey Feldman, un invecchiato Edgar Frog, e Angus Sutherland, fratello di Kiefer. Alla fine fanno un cameo anche Corey Haim e l’altro dei fratelli Ranocchi, Jamison Newlander. Tom Savini, per la cronaca, fa il surfista vampiro.

Il DVD vende così bene e così in fretta che ne viene messo subito in cantiere un altro, Lost Boys: The Thirst, che chiude nel 2010 la trilogia. Ci sono ancora i fratelli Ranocchi i cui nomi omaggiano Edgar Allan Poe, e sì, Corey Feldman ha ancora quella fascia rossa alla Rambo in fronte. Corey Haim è presente solo con alcune immagini di repertorio: avrebbe voluto partecipare, ma aveva altri impegni. Disse, ai tempi, che si sarebbe tenuto libero per un eventuale quarto film. Non ne avrà mai la possibilità: è purtroppo scomparso, qualche mese prima dell’uscita, per problemi legati alla sua tossicodipendenza. Aveva 38 anni. Come River Phoenix anni prima (con Feldman e Sutherland in Stand by Me), un altro dei ragazzi perduti sul serio, in quella generazione di giovani attori all’ombra delle colline di Hollywood.

Si parla da anni di un remake televisivo di The Lost Boys per CW, in stile Teen Wolf, ma dopo tanti rinvii non è chiaro se la serie riuscirà mai a vedere la luce del giorno. Ah, già, giusto: sono vampiri, metafora sbagliata.