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Cetto c’è senzadubbiamente, L’ufficiale e la spia e gli altri film della settimana [ScreenWEEKend ft. Radio ScreenWeek]

Pubblicato il 21 novembre 2019 di Filippo Magnifico

Torna Radio ScreenWeek, il giornale radio di ScreenWeek.it. Un tuffo nel passato per osservare il presente cinematografico. Scopriamo insieme le innovative e mirabolanti pellicole da poter osservare al cinematografo. Ogni settimana aggiornato con le principali uscite del weekend.

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E dopo questo tuffo nel passato (ma anche nel presente) ecco, come sempre, tutti i film in sala:

Cetto c’è senzadubbiamente di Giulio Manfredonia (575 sale)

A dieci anni dalla sua elezione a sindaco di Marina di Sopra di Cetto la Qualunque (Antonio Albanese) si erano perse le tracce. Scopriamo che vive in Germania e, messa da parte ogni ambizione politica, Cetto la Qualunque oggi per i tedeschi è soltanto un irresistibile e pittoresco imprenditore di successo, che considera la Germania una terra di conquiste e la mafia un marchio di qualità. La sua catena di ristoranti e pizzerie infatti spopola; ha una bella compagna tedesca e due suoceri neonazisti che lo guardano con la simpatia riservata ai migranti. Il richiamo della sua terra tuttavia resta forte e la notizia dell’aggravarsi delle condizioni dell’amata zia che lo ha cresciuto, lo induce a tornare sul luogo del delitto e del diletto. In Italia la zia gli rivelerà qualcosa sul suo passato, e sui suoi natali, che cambieranno per sempre il corso della sua vita e, purtroppamente, anche quelli di tutti noi. Cetto torna al comando e questa volta le conseguenze possono essere imponderabili.

L’ufficiale e la spia di Roman Polanski (415 sale)

Il 5 gennaio 1895, il Capitano Alfred Dreyfus, promettente ufficiale, viene degradato e condannato all’ergastolo all’Isola del Diavolo con l’accusa di spionaggio per conto della Germania. Fra i testimoni di questa umiliazione c’è Georges Picquart, che viene promosso a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ma quando Picquart scopre che tipo di segreti stavano per essere consegnati ai tedeschi, viene trascinato in una pericolosa spirale di inganni e corruzione che metteranno a rischio non solo il suo onore ma la sua vita.

Countdown di Justin Dec (220 sale)

E se un’app potesse dirti quanto tempo ti rimane prima di morire? Un gruppo di ragazzi, per gioco, scarica sul cellulare una nuova applicazione che permette di prevedere esattamente la propria data di morte. A turno i ragazzi scoprono che la app “Countdown” non lascia scampo ed è impossibile da disinstallare. Con il passare delle ore e la fine che si avvicina, ognuno di loro dovrà trovare un modo per salvarsi prima che scada il tempo. Una versione più tecnologica e moderna di The Ring e Final Destination, un gioco inquietante e paranoico che non lascia scampo.

Light of My Life di Casey Affleck (202 sale)

Dopo che un potente virus ha sterminato quasi tutta la popolazione femminile, un giovane padre (Casey Affleck) deve far di tutto per proteggere sua figlia (Anna Pniowsky). Un mondo di solo uomini, lasciati ai loro peggiori vizi e privati dell’amore, non è di certo un posto sicuro per una bambina alla soglia delle pubertà. Padre e figlia si rifugiano così nei boschi desolati, spacciando la piccola Rag per maschio nelle rare interazioni con il mondo esterno.

Ploi di Árni Ásgeirsson (105 sale)

Ploi è un film di animazione per famiglie avventuroso ed emozionante, dal 21 novembre al cinema. Racconta la storia di un pulcino di piviere di nome Ploi, che, per paura di volare, non riesce a migrare insieme alla sua famiglia verso i paesi più caldi. Rimasto solo, con l’aiuto di alcuni amici, dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio per affrontare tanti pericoli, diventando alla fine un vero ‘eroe’.

Aspromonte – La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti (44 sale)

Il film è ambientato ad Africo Vecchio, un piccolo paese isolato, arroccato e fuori dal tempo. La storia parte da un fatto di cronaca avvenuto alla fine degli anni 50 quando una donna è morta di parto perché il dottore non è riuscito ad arrivare in tempo perché non esisteva una strada di collegamento. Il film racconta la lotta degli abitanti per costruire questa strada. Un film di Mimmo Calopresti. Con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi e con Sergio Rubini.