Guardando La famiglia Addams, è impossibile non pensare a Tim Burton. Prima che questo film d’aimazione andasse in porto, il regista aveva lavorato alla sceneggiatura di un altro film d’animazione per la Universal. Poi non se ne fece nulla, ma la sua impronta è evidente in questa nuova incarnazione animata diretta dai registi di Sausage Party, Greg Tiernan e Conrad Vernon.
Il punto di riferimento a cui i due sembrano aver guardato, ancora più dei film animati di Burton, è Edward mani di forbice. C’è la stessa contrapposizione visiva tra il mondo dark degli Addams, la cui villa è posta in cima a una collina, e quello dei “normali”. Che, come nel film con Johnny Depp, vivono in una comunità chiusa apparentemente perfetta, un incubo colorato e perbenista dagli evidenti richiami anni ’50.
Anche tematicamente i film sono vicini: da subito è evidente che Tiernan e Vernon intendono parlare di pregiudizi e di come questi impediscano il dialogo e la comprensione reciproca, portando infine alla violenza. Un tema più che mai attuale ma che, nel caso della famiglia Addams, non è risulta forzato. Intendiamoci, non è niente di nuovo, ma è raccontato molto bene.
Anzi, possiamo arrivare a dire che ha molto più senso questo film rispetto agli adattamenti live action di Barry Sonnenfeld, vittime della pessima abitudine hollywoodiana di inserire a forza trame gialle ovunque. Qui per lo meno ci si concentra su una caratteristica fondamentale dei personaggi creati da Charles Addams nelle sue vignette: gli Addams sono strani, bizzarri, persino spaventosi. Ma non sono cattivi, né si rendono conto di questa loro stranezza. Da questo deriva parte dello humour, quando gli Addams discendono in città e si ritrovano a combattere contro un’impresaria edile senza scrupoli. Ma Tiernan e Vernon amano giocare molto con i dettagli per condire ogni sequenza di gag visive che aggiungono sempre quel qualcosa in più, rendendo anche certe scene di esposizione molto divertenti.
Il cast di voci include Charlize Theron (Morticia), Oscar Isaac (Gomez), Chloe Grace Moretz (Mercoledì), Finn Wolfhard (Pugsley), Nick Kroll (Zio Fester) e Bette Midler (Nonna). Naturalmente in italiano non li sentiremo, ma questo dà un’idea di quanto MGM stia puntando sul film (e un sequel è infatti già in lavorazione). Possiamo dire che il risultato è soddisfacente e piacerà a chi ha sempre sognato di vedere portato sul grande schermo lo stile dei disegni di Addams. Questo non significa che la leggendaria serie anni ’60 non sia citata a più riprese, dal tema a un divertito omaggio nel finale. Non mancano citazioni pop esterne alla saga degli Addams, da Frankenstein a Terrore dallo spazio profondo, che i più attenti si divertiranno a cogliere.
La famiglia Addams piacerà a piccoli e meno piccoli, anche se ha un gusto del macabro che in certi frangenti risulta inusuale per un film del genere. Ma tutto concorre nel veicolare un messaggio davvero importante, simile a quello di Monsters & Co. della Pixar: l’abito non fa il monaco.