Aprile 2018. Un piccolo, ma agguerrito, gruppo di giornalisti parte alla volta dei mitici Leavesden Studios per scoprire, in anteprima mondiale, qualcosa di più su POKÉMON Detective Pikachu, prima sortita in live action del fenomeno mondiale che da ormai due decenni ha conquistato il pubblico mondiale sia in ambito videoludico che in quello dell’animazione… per non parlare del merchandising. ScreenWeek è l’unica testata italiana presente, e al momento della nostra visita non erano ancora stati lanciati i due avvincenti trailer della pellicola (che vi riportiamo più basso, doveste malauguratamente averli persi) né erano state ancora fornite informazioni dettagliate sulla storia e sulla resa grafica dei “mostriciattoli tascabili” di Nintendo e The Pokémon Company.
Durante la nostra visita, che si è fatta sempre più entusiasmante, abbiamo potuto toccare con mano la visione del regista Rob Letterman, dei produttori di Legendary Pictures e degli artisti che hanno lavorato al concept e alla realizzazione del tutto, stupendoci del risultato, già allora incredibile per quanto non ancora definitivo.
Oggi vi proponiamo la prima parte del nostro resoconto, con le interviste al regista e alla Produttrice Ali Mendes: domani, alle 11, vi parleremo del comparto tecnico e artistico del film, mentre sabato, sempre alla stessa ora, vi riporteremo la nostra chiacchierata con tre dei protagonisti del film, ovvero Justice Smith, Kathryn Newton e Omar Chaparro.
Sebbene POKÉMON Detective Pikachu prenda primaria ispirazione dall’omonimo videogioco per Nintendo 3DS, i filmmaker hanno ripreso suggestioni da tutto il franchise: la produttrice Ali Mendes ci ha rivelato che “Detective Pikachu è anche un’estensione naturale di quel che ha iniziato Pokémon Go, che ha in pratica portato i Pokémon nel mondo reale: noi ora stiamo aggiungendo una fantastica storia, una fantastica avventura” mentre il regista Rob Letterman ha aggiunto “Mi piace la filosofia di Pokémon go, di uscire nel mondo reale e ritrovare i Pokémon: l’abbiamo espansa.”
Abbiamo chiesto a Rob Letterman, regista di pellicole come Piccoli Brividi e Mostri contro Alieni, qual è stata la sua filosofia in merito alla realizzazione del film.
“Esteticamente, l’idea era di portare i Pokémon nel mondo reale, quindi abbiamo girato in set veri e non solo in green screen e teatri di posa, tentando di mantenere il tutto verosimile, calato in un contesto di diversità culturale: abbiamo girato a Londra, ma c’erano influenze di altre città come Tokyo. Un esperimento in stile ‘L’oriente incontra l’occidente’, utilizzando esperti premi Oscar per realizzare ambientazioni e Pokémon fotorealistici, perfettamente integrati fra loro.”
Il risultato finale, in effetti, fa impressione: e non è stato per niente facile far incastrare creature, ambientazioni e attori nello stesso contesto… calcolando anche che uno dei protagonisti ha recitato separatamente dagli altri: Ryan Reynolds, che dà la voce a Detective Pikachu.
“Questo film è la cosa più complicata che abbia mai fatto. Justice Smith, che nel film è Tim, duetta per tutto il film con una costar che non è presente sul set: Ryan Reynolds. E il tutto deve essere fluido, naturale. Calcolate che Ryan, che doppia le sue battute separatamente, improvvisa spesso. Abbiamo avuto bisogno di molte prove per prendere il ritmo. Inoltre gli attori devono interagire con i Pokémon, che sono 800, di cui 60 li abbiamo in primo piano. Sono di tutte le forme e dimensioni, con indole diverse. Prendete ad esempio questa arena: voi vedete gli attori e il pubblico della lotta, ma dovete immaginare che la scena completa includerà in piano piano Pikachu e Charizard, più tutti i Pokémon sugli spalti. Gli attori e le comparse devono reagire ad essi e interagire con essi, quindi dobbiamo posizionare indicatori e luci per far capire loro dove sono e cosa fanno… ad esempio per seguire il movimento della coda infuocata di Charizard. Una roba pazzesca. E per farmi odiare ancora di più dalla mia troupe, ho deciso di girare in pellicola, per rendere il tutto ancora più complesso!
La produttrice di Legendary Pictures, Ali Mendes, ci ha spiegato il modo in cui è stato approcciato questo importante franchise.
“È un’idea che abbiamo accarezzato a lungo, in Legendary: abbiamo sempre trovato i Pokémon appassionanti e quando abbiamo notato il gioco di Detective Pikachu abbiamo pensato fosse un’ottima opportunità per celebrare il retaggio di questa saga ventennale. Da due decenni tutti amano i Pokémon e volevamo render loro omaggio, ma anche portare al pubblico qualcosa di nuovo e inatteso. Come sarebbero apparsi in un mondo fotorealistico? Una sfida esaltante per noi.”
Fin dall’annuncio del film di Detective Pikachu c’è stato chi ha pensato che partire da un titolo spin-off, invece che da un videogioco della serie principale o dalla serie animata, fosse un espediente per mitigare le aspettative e non ‘bruciarsi’ subito i pezzi forti del franchise.
In realtà non è così: “I Pokémon sono in giro da più di vent’anni. Esistono decine di giochi, centinaia di episodi della serie animata, esce un film d’animazione all’anno. Tutti conoscono le lotte Pokémon -che sono anche parte del nostro film, come vedrete- ma non volevamo solo portare in live action qualcosa di già visto: quando fai un film, al centro c’è sempre una bella storia, a cui tieni, così come tieni ai personaggi. Abbiamo quindi pensato che fosse avere una bella storia in sottofondo fosse un ottimo modo per spingerci oltre, con la storia di un rapporto padre-figlio in grado di creare empatia con il pubblico. Questo moto creativo ci ha fatto capire che potevamo realizzare qualcosa di speciale per tutti.”
Vedremo altri film che magari non sono solo diretti sequel ma collegati in vari modi, con altri personaggi, compresi quelli dei videogiochi e della serie animata?
“È un universo così ricco. Ci si può espandere in così tante direzioni: speriamo proprio di sì. Intanto stiamo cercando di fare tutto il possibile per rendere unico e imperdibile questo primo film e poi vedremo… del resto abbiamo già inserito tanti, ma ci sono 800 tipi di pokemon di cui raccontare le avventure!”
E cosa ha reso Ryan Reynolds perfetto per la parte?
“Ryan è fantastico in così tanti modi… Detective Pikachu è anche una commedia e quindi avevamo bisogno di qualcuno in grado di essere divertente e spontaneo. E lui è il migliore in questo! Abbiamo fatto delle prove e lui è risultato subito perfetto, con questa vocina sarcastica, che sul nostro Pikachu stava così bene.
Poi è un papà, a cui i pokemon erano decisamente familiari… e amava l’idea di un twist sul genere!”
Ma come ha funzionato il processo di integrazione di questi mostriciattoli in CGI nel mondo reale?
“Non è certo il primo film con personaggi di fantasia inseriti nel nostro mondo, li abbiamo analizzati e visto cosa ci andava bene e cosa no, cosa cambiare e in cosa differenziarsi. Insieme al regista Rob Letterman volevamo qualcosa che fosse davvero realistico e plausibile: i Puffi sono molto divertenti ma Detective Pikachu non è I Puffi, i nostri Pokémon sono il più realistici possibile, lavorando coi migliori artisti al mondo nel settore. Volevamo una resa simile a quella delle creature di Animali Fantastici e Dove Trovarli, in termini di qualità e verosimiglianza. Per questo abbiamo anche lavorato a stretto contatto con la The Pokémon Company, una collaborazione magnifica pensata per dare ai fan esattamente quel che sognano. Prendiamo ad esempio Charizard: non è un classico drago alla Game of Thrones, è un Pokémon di tipo drago e ha un look ben preciso: quindi quando lo rendi realistico, non può sembrare un drago ‘qualunque’, devi dargli il look riconoscibile originale, che è al contempo figo, tenero e spaventoso. È stata una bella sfida e il team degli effetti visivi ha fatto un lavoro strepitoso, che alla gente piacerà. Ci siamo fatti guidare e ispirare dalla The Pokémon Company in riunioni di svariate ore ogni tre volte la settimana, perché chiaramente conoscono il brand meglio di chiunque altro, e ci hanno fatto capire come rendere il tutto al meglio. La decisione di non rendere i Pokémon ‘cartoony’ ma fotorealistici è stata una scelta collaborativa dopo aver realizzato le ultime conquiste della CGI e abbiamo capito dove potevamo arrivare. Rob ha quindi portato la sua visione, che era quello che serviva: lui ha il background giusto e ha capito i dettagli necessari da catturare per portare gli anime nel mondo reale.”
Alla fine della piacevole chiacchierata abbiamo chiesto alla produttrice quale fosse il suo Pokémon preferito…
“Ti direi che al momento quello con cui empatizzo di più è Psyduck, perché… ha l’aria così stressata!” (ride)
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Sinossi del film: Il mondo dei Pokémon prende vita! La prima avventura Pokémon live-action, “POKÉMON Detective Pikachu”, nella sua versione originale vede Ryan Reynolds dare la voce a Pikachu, il volto iconico del fenomeno globale Pokémon,uno dei marchi di intrattenimento multigenerazionale più popolari al mondo ed il franchise multimediale di maggior successo di tutti i tempi. I fan di tutto il mondo potranno vedere Pikachu sul grande schermo come mai visto prima, nel ruolo del Detective Pikachu, un Pokémon come nessun altro. Il film mostra anche una vasta gamma di amati personaggi Pokémon, ognuno con le sue abilità e personalità singolari ed uniche. La storia inizia quando il geniale detective privato Harry Goodman scompare misteriosamente, costringendo il figlio di 21 anni Tim a scoprire cosa sia successo. Ad aiutarlo nelle indagini l’ex compagno Pokémon di Harry, il Detective Pikachu: un adorabile, esilarante e saggio super-investigatore che sorprende tutti, persino se stesso. Avendo scoperto che i due sono equipaggiati per comunicare tra loro in modo singolare, dato che Tim è l’unico essere umano in grado di parlare con Pikachu, uniscono le loro forze in un’avventura elettrizzante per svelare l’intricato mistero. Si trovano così ad inseguire gli indizi lungo le strade illuminate al neon di Ryme City, una moderna e disordinata metropoli dove umani e Pokémon vivono fianco a fianco in un iperrealistico mondo live-action. Qui incontreranno una serie di Pokémon, scoprendo una trama sconvolgente che potrebbe distruggere la loro coesistenza pacifica con gli umani e minacciare l’universo stesso dei Pokémon.
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