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La cerimonia dei Golden Globes è stata inaugurata dal monologo d’apertura di Sandra Oh e Andy Samberg, i conduttori della serata, che hanno intrattenuto il pubblico con i consueti riferimenti all’attuale clima di Hollywood, e qualche cenno di natura politica.
«Forse alcuni di voi si stanno chiedendo per quale motivo noi due stiamo presentando insieme» dice Samberg, e poi Sandra Oh conclude: «Siamo le uniche persone di Hollywood che non sono finite nei guai per aver detto qualcosa di offensivo». Per non rischiare nulla, la coppia evita ironicamente di deridere i candidati, pronunciando elogi come se fossero insulti. Il riferimento politico più evidente riguarda Black Panther, il cui regista Bryan Coogler è cresciuto a Oakland come lo stesso Andy Samberg:
Quando ero un bambino che cresceva nella Baia, se mi aveste detto che ci sarebbe stato un film intitolato Black Panther che cominciava a Oakland, non è questo che avrei immaginato.
Il comico si riferisce alle Pantere Nere, storica organizzazione rivoluzionaria afroamericana. Poi continua, appellandosi a Coogler:
Ryan, ci sono stati un po’ di vecchi membri del vero Black Panther Party che ti hanno detto: “Non posso nemmeno avere un’audizione?”. Scherzo, sono stati tutti incastrati e uccisi solo perché volevano uguaglianza e giustizia. Il mondo è, e sarà sempre, un incubo. Oggi sembra peggio solo perché abbiamo i cellulari.
Sandra Oh ha concluso l’introduzione con un omaggio alla diversità etnica che sta trovando sempre maggior spazio a Hollywood, come dimostra la presenza di Black Panther, Crazy Rich Asians, BlackKklansman e altri film tra i candidati. Ecco il video:
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Fonte: Facebook
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