Nato fin quasi dall’inizio sotto una cattiva stella, l’universo condiviso dei supereroi DC Comics di Warner Bros non ha mai raggiunto il successo sperato. Il DC EXTENDED UNIVERSE, iniziato con la pellicola di Zack Snyder Batman V Superman: Dawn of Justice (cui poi è stato riconnesso retroattivamento anche L’Uomo d’Acciaio, ancora di Snyder) non sembra più avere dei caratteri ben definiti, e le storyline ed i personaggi che ne fanno parte sembrano essere ormai allo sbando: cosa è accaduto al DCEU?
IN ORIGINE ERA LA MARVEL
L’idea di un universo condiviso di così larga portata ha origine nel 2008, con il primo Iron Man della Marvel, capostipite di una serie di 20 film (ad oggi) facenti parte del Marvel Cinematic Universe. Un universo estremamente connesso, organizzato e studiato alla perfezione sotto ogni dettaglio, che era ovvio invitasse le maggiori case di produzione a tentativi di emulazione; quello di Warner Bros con gli eroi DC Comics arrivò nel 2016, forse un po’ troppo in ritardo rispetto alla corsa al cinecomic che ha dominato gli ultimi anni.
In estremo ritardo devono essersi infatti sentiti in WB, dove il piede non ha mai smesso di premere sull’acceleratore: il film che apriva la strada al DCEU non solo si faceva forte di due dei più famosi eroi storici della DC Comics già a partire dal titolo, Batman (l’inedito Ben Affleck) e Superman (Henry Cavill, che già aveva interpretato il personaggio in L’Uomo d’Acciaio), ma introduceva in un ruolo più che rilevante anche Wonder Woman (la bellissima Gal Gadot) ed addirittura in una serie di camei anche Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller) e Cyborg (Ray Fisher), gettando tutto il possibile nel calderone della prima pellicola.
La struttura del MCU, un franchise da svariati miliardi di dollari, era difficile da riproporre partendo praticamente da zero: il DCEU, nella frenesia di raggiungere i concorrenti, ha tentato un impatto terroristico facendo esplodere la bomba tutta in una volta, non pensando ai danni collaterali che avrebbe ricevuto da tale esplosione.
L’EVOLUZIONE DEL DCEU
Batman V Superman: Dawn of Justice risultò un sicuro successo commerciale (un titolo del genere ha ovviamente generato una enorme curiosità nei potenziali spettatori), ma fu aspramente attaccato – in realtà, spesso più di quanto avrebbe meritato – tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Da un fronte completamente opposto, al DCEU si andava ad aggiungere nello stesso anno anche Suicide Squad di David Ayer, sedicente film su un gruppo di cattivi (che curiosamente mai si comportano come tali nel film) costretti a cooperare per il bene comune. Una pellicola totalmente dimenticabile se non fosse per la strepitosa Harley Quinn di Margot Robbie (che sicuramente contribuì a far ottenere al film l’Oscar nella categoria Miglior Trucco), che allo stesso modo vinse la battaglia al box office ma perse miseramente quella con il favore di critica e pubblico.
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Finalmente nel 2017 fu il turno di Wonder Woman, film legato al DCEU ma che si ritagliava il suo spazio indipendente narrando una storia ambientata nel passato remoto dell’eroina; una pellicola gradevole, divertente e femminista – in realtà meno di quanto volesse esserlo – che donava un momento di respiro in Warner Bros, dove i progetti per il futuro del franchise continuavano a sommarsi l’uno sull’altro in una estrema confusione di indirizzo e di intenti.
Justice League, arrivato anch’esso nel 2017 (siamo già al quarto film in soli due anni), riuniva tutti gli eroi presentati in Batman V Superman: Dawn of Justice per unirli nel supergruppo DC Comics per eccellenza: dopo meno di due anni dalla nascita del DCEU, le sottotrame (relative alle misteriose “Scatole Madre“) inserite nei film precedenti venivano esplicitate ed affrontate nella loro totalità, lasciando per il futuro solamente una vuoto (narrativo) e di incertezza. Il film Aquaman, uscito sul finire del 2018, prende le mosse infatti da premesse proprie senza fare troppi riferimenti al passato, quasi cercando di discostarsi da un universo narrativo che, sebbene al botteghino continuava a decretare successi (per quanto, specie nel caso di Justice League, estremamente minori delle aspettative), dal punto di vista organizzativo-produttivo continuava ad avere enormi lacune.
Cosa succedeva infatti dietro le quinte?
LAVORI IN CORSO
La corsa alla definizione di un universo unito coerente ma soprattutto appetibile per gli spettatori è stata scandita per Warner Bros da una serie di sfortunate coincidenze miste ad una visione d’insieme molto poco lungimirante. L’impianto iniziale del DCEU comprendeva un film stand-alone per ognuno degli eroi principali della Justice League (Wonder Woman, Aquaman, Flash e Cyborg in primis, insieme ad un sequel di L’Uomo d’Acciaio e ad uno stand-alone sul Batman di Ben Affleck), uno con protagonista il supereroe Shazam! ed uno incentrato sul corpo delle Lanterne Verdi. Lo stesso Justice League era stato pensato inizialmente per essere diviso in due parti, ma in corso d’opera i piani vennero rivisti, insieme ad innumerevoli ripensamenti riguardo il fato del film su Flash, tuttora incerto.
Ai film già citati si aggiunsero i progetti di Batgirl, per la regia di Joss Whedon, Nightwing, Gotham City Sirens, Birds of Prey ed altri ancora, fra cui il secondo capitolo di Suicide Squad: tenere il conto di tutti i progetti nati ed arenatisi in Warner Bros per il DCEU è un arduo compito, mentre ciò che ci interessa davvero capire è quanto la programmazione dei vari step dell’universo unito fosse fra il 2016 ed il 2018 estremamente confusa. A ciò si aggiunse l’improvviso abbandono del deus ex machina del DCEU, Zack Snyder, colpito da una tragedia familiare e ritiratosi dalle scene.
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Negli ultimi tempi, anche Henry Cavill sembrerebbe essersi allontanato dai progetti di Warner Bros, che nel frattempo ha messo in cantiere anche alcune pellicole legate ai fumetti DC che esulano dal DCEU (come il film in arrivo con il Joker di Joaquin Phoenix), mentre è recentissima la notizia riguardante The Batman, il film di cui Ben Affleck avrebbe dovuto essere protagonista, che vedrà invece Bruce Wayne essere interpretato da un attore più giovane (non ancora scelto dalla produzione).
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IL FUTURO DEL DCEU
Non è ben chiaro a questo punto quale sarà il destino del DCEU: alcune voci di corridoio vorrebbero solamente i personaggi di Wonder Woman ed Aquaman rimanerne coinvolti, slegando così tutte le altre produzioni in arrivo; altri ancora attendono una risoluzione che riesca a riunire tutti i progetti in corso sotto un’unica, organica, programmazione. Ad oggi, i film che dovrebbero aggiungersi al DCEU sono:
–Shazam!, in uscita il 5 Aprile 2019, basato sull’omonimo personaggio;
–Birds of Prey (And the Fantabulous Emancipation of one Harley Quinn), con Margot Robbie in veste di protagonista, i uscita nel 2020;
–Wonder Woman 1984, sequel di Wonder Woman, ambientato anch’esso nel passato ed in uscita nel 2020;
–The Batman, con un nuovo protagonista (e quindi forse slegato dal DCEU?), in uscita nel 2021;
–The Suicide Squad, secondo alcuni una sorta di reboot del primo capitolo diretto da James Gunn (Guardiani della Galassia).
In definitiva, la coerenza di un universo interno in Warner Bros non appare più come una priorità, con i vari personaggi in cammino solitario per la loro strada (per quanto riguarda Wonder Woman ad esempio, un terzo capitolo è già nella mente della regista Patty Jenkins); il recupero di una linea narrativa unitaria, oltre a risultare estremamente difficoltoso, non sembra ormai neanche auspicabile: addirittura, visti i risultati di Justice League, neanche a livello economico.
In ogni caso, i supereroi DC continuano – e con tutta probabilità continueranno – a prosperare in Warner Bros per la fortuna di spettatori e produttori, senza bisogno che i lacci di una continuity troppo caotica ed ormai inopportuna ne definiscano i limiti.
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