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I cattivi fuggono su un tandem dopo aver rimediato l’ennesima sconfitta, e il loro capo, il misterioso Dottor Dokrobei, li punisce ancora una volta. Polverizzando l’ennesimo vestito di Miss Dronio, leader del terzetto di malvagi, perennemente con una tetta al vento. Bentornati nel mondo di Yattaman, l’anime che fa ridere i giapponesi da 41 anni e che è riuscito nella miracolosa impresa di dar vita a un film live action fatto bene. Sette curiosità sulla serie e la risposta a una domanda che sì, vi assilla da una vita: che diavolo era, alla fine, il “gran filone d’oro”?
1. TIME BOKAN SENZA TEMPO
Yattaman debutta in Giappone nel ’77, seconda delle dieci serie prodotte dalla Tatsunoko chiamate Time Bokan, dopo La macchina del tempo (1975). La particolarità di Yattaman, in assoluto la più popolare e amata delle Time Bokan, e che qui i viaggi nel tempo sono quasi del tutto assenti. L’idea per questi anime, che ribaltavano gli stereotipi dei cartoni sui robot, presentando dei cattivi goffi e ridicoli, era stata del fondatore della Tatsunoko, Tatsuo Yoshida, che aveva creato la casa di produzione nel ’62 insieme ai suoi due fratelli minori, e che sarebbe venuto a mancare pochi mesi dopo la messa in onda di Yattaman, a soli 45 anni.
Yattaman arrivò in Italia nell’83, su Rete 4, ed è stata riproposta molte volte negli anni, fino ai giorni nostri, il che ha accresciuto nel tempo la sua popolarità anche qui. Il successo in Giappone fu enorme, anche grazie alla particolare forma d’interazione con il pubblico. Alcuni robot schierati dal Trio Drombo erano infatti ispirati ai disegni inviati dai fan, che facevano il tifo per i tre sfigati antagonisti degli Yattaman (due insopportabili precisini in tuta da meccanico. Diciamolo, su). Nel presentarli al pubblico, il baffuto Boyakki mostrava spesso le foto di chi aveva inviato i disegni. Ecco di chi erano quelle facce in bianco e nero che saltavano fuori di tanto in tanto nella serie.
2. GLI EROI DELL’IPPOCAMPO
La Tatsunoko (“cavalluccio marino”, ma anche “figlio di Tatsuo”, dal nome del suo fondatore) ha prodotto oltre 60 anime, divenendo famosa soprattutto per la sua reinterpretazione dei super-eroi americani in serie come Gatchaman, Kyashan il ragazzo androide, Hurricane Polymar, Tekkaman. Alcuni tra i primi e più popolari anime ad essere arrivati negli USA sono targati Tatsunoko, come Superauto Mach 5 (1967) e Macross (nel reimpasto USA alla Voltron noto come Robotech), e lo studio ha anche collaborato on Gainax alla realizzazione di Neon Genesis Evangelion. Hai detto niente.
E se l’ippocampo rappresenta da sempre il simbolo ufficiale della compagnia, quello ufficioso viene proprio da Yattaman: il maialino portafortuna che si arrampica sulla palma. Nella serie era un maialino robot che si attivava quando qualcuno del Trio Drombo riceveva un complimento, e che sottolineava la cosa dicendo: “Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato”. Il maiale meccanico piacque così tanto al pubblico che la sua “Canzone del Maialino Portafortuna” sostituì quella usata dai tre cattivi durante la costruzione dei loro robot.
3. MISS DRONIO E LE ALTRE
Ogni serie delle Time Bokan era caratterizzata da un trio di cattivi composto da un’avvenente leader, un tizio magro e baffuto e un altro sgherro, forzuto e tarchiato, che affrontano due ragazzini dai vestiti colorati. I prototipi, ne La macchina del tempo, erano stati Lady Margot, Sgrinfia e Birba, contrapposti a Junko e Tanpei, qui è la volta di Miss Dronio, Boyakki, Tonzula, Ganchan e Janet. Con vari intrecci amorosi, perché Boyakki e Tonzula nel corso della serie passano da ammiratori di Miss Dronio a fan di Janet, e la stessa Dronio si ritrova attratta da Ganchan, arrivando a fare il tifo per l’eroe.
Lo schema verrà ripetuto nelle altre serie, come Zenderman (inedita in Italia), con la bionda Muujo, o I predatori del tempo, dove a guidare i cattivi è una ragazza dai capelli verdi, Atasha. E ancora Calendar Men, Ippatsuman, Itadakiman, Hissatsuman (dove il trio è composto interamente da donne). Calendar Men e Ippatsuman presentavano dei robot realistici guidati dai buoni, al posto di quelli comici visti nelle altre serie. Nella seconda, inoltre, il protagonista è un classico super-eroe alla Tatsunoko. Nel primo dei due OAV dedicati alle Time Bokan, nel ’93, gli equipaggi delle serie Time Bokan uscite fino a quel momento si sfidano in una gara in stile Wacky Races. E indovinate quale terzetto vince…
4. I NUOVI YATTAMAN
Esistono due serie moderne dedicate a Yattaman. La prima è un remake dell’originale realizzato nel 2008, la seconda è Yoru no Yatterman (“Yattaman della notte”), uscita nel 2015 per festeggiare il quarantesimo anniversario delle Time Bokan. Questa volta i membri del terzetto sono direttamente gli eroi della vicenda: molti anni dopo la serie originale, gli Yattaman si sono lasciati corrompere dal potere e tocca ai discendenti del Trio Drombo rimettere a posto le cose.
Tornando un attimo ai robot di Yattaman, non tutti sanno che dietro a Yatta Can, Yatta Pellicano, Yatta King, etc c’era il mecha designer Kunio Okawara. Okawara ha iniziato la sua carriera in Tatsunoko, lavorando su Gatchaman e tante altre serie, comprese le prime due Time Bokan. Dal ’78 si è messo in proprio, collaborando soprattutto con la Sunrise. A lui dobbiamo quindi il design di robottoni iconici come Gundam, Daitarn 3 e Trider G7. Da freelance ha continuato comunque a sfornare design per la casa dell’ippocampo, per serie come le citate Zenderman e I predatori del tempo, o Muteking, che ricorda in tutto e per tutto le serie Time Bokan, ma non ne fa parte.
5. NINTENDO PRENDE APPUNTI
Vista la popolarità in Giappone del Trio Drombo, non stupisce che questo sia stato omaggiato un po’ ovunque. Ad esempio nei cattivi di Nadia – Il mistero della pietra azzurra di Hideaki Anno (Grandis, Sanson e Hanson). Anche Wario e Waluigi, controparti malvagie di Mario e Luigi nei videogiochi Nintendo, sono chiaramente ispirati a Tonzula e Boyakki. Waluigi, in particolare, ha gli stessi baffi e lo stesso nasone della mente del Trio Drombo. La piratessa Capitan Melassa, che appare nei primi due Wario Land, non sfigurerebbe inoltre in mezzo a Miss Dronio e le sue colleghe…
Parlando di videogiochi, Yatta1, armato con il suo kendama (il classico giocattolo giapponese) elettrico, Yatta2 e Miss Dronio sono tra i personaggi selezionabili nel picchiaduro Tatsunoko vs Capcom del 2008, in cui gli eroi Tatsunoko vengono alle mani con i personaggi dei videogame Capcom. Sui titoli di coda c’è anche un cameo del mitico tandem a tre posti del Trio Drombo.
6. IL FILM
Si diceva all’inizio del film. Chiedete a dei fan di anime e manga quale sia il loro adattamento live action preferito e undici persone su dieci vi risponderanno che è Yattaman di Takashi Miike. Pellicola del 2009 in cui appaiono anche i doppiatori originali di Miss Dronio e Tonzula e vengono citati svariati anime storici, anche non Tatsunoko, come l’Uomo Tigre e Mazinga. A interpretare Miss Dronio Kyōko Fukada, cantante e attrice nipponica apparsa in film come Ring 2 e Dolls di Takeshi Kitano.
7. AL GRAN FILONE D’ORO (?)
La sigla italiana di Yattaman, scritta da Riccardo Zara de I Cavalieri del Re, era stata proposta in origine come sigla di un altro anime, Tom Story – Le avventure di Tom Sawyer. Ma venne scartata e in seguito riadattata per usarla in Yattaman, cambiandone il testo. Cos’era il gran filone d’oro di cui parlava il brano? Il tesoro inseguito dal Trio Drombo e raggiungibile solo collezionando i frammenti della pietra Dokrostone, seguendo gli ordini del Dottor Dokrobei. Dopo oltre 100 episodi chiusi dalla punizione del sadico dottore, Dronio e gli altri scoprono che non c’è alcun tesoro. Dokrobei, il Charlie di Charlie’s Angels della serie, è in realtà un alieno che voleva solo una mano per ricomporre il suo corpo andato in pezzi. E una volta ottenuto il suo scopo, saluta tutti e se ne torna sul suo pianeta.
Il nome di Dokrobei deriva da dokuro, cioè “teschio”, il simbolo del Trio. Era proprio nel loro destino, insomma, finire bruciacchiati e mezzi spogliati ogni volta per colpa di un sadico extraterrestre egoista.
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