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Ma anche il cartone che ha insegnato a quegli stessi, giovani spettatori il significato della parola “galeotto”. Presentando un modello di matrigna più crudele di quelle disneyane, ma con l’aggiunta di un sacco di scene imbarazzanti tra presunti fratelli che nei film Disney non c’erano, ecco, in quanto più una roba da Trono di Spade. Sette cose che forse non sapevate su quella menasfiga rompico… ragazza allegra e piena di energia, con cui affrontare le avversità della vita, chiamata Georgie.
1. L’AUSTRALIA DEI GIAPPONESI
Lady Georgie! è un manga del 1982 scritto da Mann Izawa e illustrato da Yumiko Igarashi. Uno dei primi manga a sbarcare in Italia, perché viene pubblicato in parte sul settimanale Candy Tv Junior negli anni 80, con le tavole colorate e censurate (boxer per quello svergognato di Lowell J. Gray, nobile con la fissa per il nudismo). L’anime segue a ruota in Giappone nell’83 e in Italia sbarca l’anno dopo, perdendo il Lady del titolo e diventando semplicemente Georgie. La colonna sonora era di Takeo Watanabe, leggendario compositore dei brani di decine e decine di anime, da Heidi a Gundam, da Ryu il ragazzo delle caverne a Remì e Daitarn 3. Alle musiche di Georgie lavorò quando era già malato: di lì a poco il cancro se lo sarebbe portato via a 56 anni. Ma l’eredità di Watanabe era passata al suo allievo più talentuoso: quel Joe Hisaishi che avrebbe fatto commuovere il pianeta con le colonne sonore dei film dello Studio Ghibli.
2. I DUE FINALI, CON E SENZA DROGHE
Il finale del manga e quello dell’anime sono MOLTO diversi. In TV, Georgie, il suo vero padre col nome da aperitivo, Fritz Gerald, e Abel riescono a liberare quel debosciato di Arthur. Li aiuta Maria, innamorata di Arthur e sorella di quel pervertito di Arwin Dangering, il quale muore (tra i cori da stadio del pubblico) tentando di fermare l’evasione. Il casato dei Gerald viene riabilitato e, durante una festa tra nobili, Georgie incontra Lowell leggermente alterato perché la biondina l’ha scaricato ad Elisa (la rivale portatrice di un notevole palco di corna) dopo essersi resa conto che lui era malato. Tubercolosi – amore: 1-0.
Arthur, che è stronzo come sua sorella, essendo profondamente riconoscente a Maria, che gli si era accollata, la lascia. Georgie, Abel ed Arthur decidono di tornare in Australia. La biondina, quindi, saluta anche il padre nobile appena ritrovato, per tornare a vivere nei luoghi della sua infanzia… O per fare cose losche con i due fratelli adottivi, non è chiaro.
Nel manga, invece, c’è molta più droga. Un po’ in tutti i sensi. Il salvataggio di Arthur ha dei risvolti tragici: Abel si sostituisce al fratello in prigione, perché il poveraccio è sconvolto dalle droghe che Arwin gli ha propinato. Così, per guadagnare tempo e per fare un piacere a Georgie (che crede innamorata di Arthur), Abel decide di compiere il nobile gesto. E oh, non si chiama mica Cain. Ma durante la fuga, quello strafattone di Arthur viene colto da una forte crisi d’astinenza e si getta nel Tamigi (in sottofondo, Born Slippy degli Underworld). I suoi salvatori restano lì increduli, pensando con affetto “Ma sto coglione!”.
Arwin, intanto, ha scoperto tutto, e finisce ucciso accidentalmente da Abel, che viene per questo condannato a morte. Mentre il padre di Georgie si attiva per liberare Abel, la figlia va a visitare il povero prigioniero, che ha come unica colpa quella di avere una famiglia di dementi. Con l’aiuto di Maria, Georgie riesce ad entrare nella cella del fratello, i due si ricordano di non essere davvero parenti e lui la ingravida con passione.
I testimoni trovati dal conte Gerald arrivano però in ritardo il giorno della fucilazione, ché c’era traffico. Il povero cristo Abel, per avere una morte più dignitosa, comincia a rivelare pubblicamente le losche trame del Duca Dangering, il quale, incazzato, afferra un fucile e gli spara. Abel si ritrova tra le braccia di Georgie, che riesce appena a dirgli di aspettare un figlio da lui: “Mi hai incintato”. “Ah”. E muore. Anni dopo, Georgie torna in Australia con il bambino, Abel Jr., e scopre che Arthur non è più un drogato, grazie allo zio Kevin e alle pubblicità progresso australiane. E i Forrester di Beautiful muti!
3. LE CENSURE: CORPI NUDI A GOTHAM CITY
Negli anni 90, Mediaset ha iniziato a mandare in onda la serie in versione censurata. I tagli – elencati in questa pagina – riguardavano non solo la famigerata scena in cui Arthur scalda la non-sorella nel letto con il suo corpo nudo, effettivamente difficile da spiegare a genitori e inserzionisti al di fuori di Castel Granito, la fortezza dei Lannister, ma anche e soprattutto varie scene in cui Georgie spoglia Lowell, Lowell è nudo per i fatti suoi o Georgie pensa comunque al corpo nudo di Lowell. E oh, si era risvegliata già ragazzina. Ma la cosa più bizzarra sono i tagli che riguardano alcune scritte in engrish, l’inglese storpiato dai giapponesi. Il cartello sulla fattoria dello zio Kevin, su cui campeggia un KEBIN, e la tomba della dolcissima matrigna, che da Mary Butman diventa Mary BATMAN. Nana-nana-nana-nana…
4. LA SIGLA
La celeberrima, orchiclastica sigla italiana di Georgie, testi come al solito da Alessandra Valeri Manera e ugola di Cristina D’Avena, è stata scritta da Vlaber (Vladimiro Albera) e Alberto Baldan Bembo, fratello di Dario. Compositore, direttore d’orchestra, pianista per Mina e musicista per Battisti. Ma non vogliamo dimenticare la meravigliosa trovata di riciclare per il mercato spagnolo la seconda sigla di Lady Oscar, che ci stava benissimo con questa storia di finti incesti in Australia, uh, guarda:
Tres hermanos sotto la Bastiglia.
5. GEORGIE IN TRIBUNALE
La disegnatrice di Georgie, Yumiko Igarashi, è famosa per due cose: i suoi lavori, che includono soprattutto Candy Candy, e le beghe legali in cui si è infilata negli anni. Ah, sì, ci sarebbe anche il look da adorabile nonnina gothic lolita quasi settantenne, ma non divaghiamo. La Igarashi è stata portata in tribunale per questioni di diritti d’autore sia per Georgie che per Candy Candy, dopo aver stretto accordi per il merchandising senza il consenso dei suoi co-autori. Il che, tra le altre cose, ha bloccato la produzione di materiale su licenza di Candy per anni.
6. GEORGIE A TEATRO
Il progetto di un musical tutto italiano di Georgie nasce del 2009, quando Claudio Crocetti, produttore e autore, inizia a scrivere l’adattamento, dopo aver impiegato 9 mesi per ottenere l’autorizzazione da parte di Mann Izawa. Il tutto ha poi preso forma grazie a un CD realizzato nel 2013 in crowdfunding e al patrocinio dell’AVIS. La prima è andata in scena nel maggio 2016 a Roma, e sono seguite varie repliche, con un pienone al Sistina lo scorso maggio.
7. IL PERICOLO KOALA!!1!
Ora. C’è questa cosa che per fare più simpatia, nell’anime hanno aggiunto delle bestiole odiose come il koala Lupp, l’inseparabile compagno di giochi di Georgie durante l’infanzia. O Junior, il cane bizzarro dello zio Kevin (“barone William Adam Junior!”) o ancora il pappagallo della fiammiferaia (poteva mancare una piccola fiammiferaia in questo mondo di amore, morte e tubercolosi?). Ma torniamo ai koala. Milioni di giovani italiani, per colpa di Georgie, si sono convinti che i koala siano degli animaletti adorabili, dei peluche viventi divoratori di foglie di eucalipto, che pisolano tutto il giorno. E in genere è così. In genere. Ma anche ai koala, a volte, girano.
I casi di aggressioni a cani e persone, in Australia, non sono affatto rari. C’è, in buona sostanza, di tanto in tanto qualche turista che si becca un morso o un’artigliata perché era troppissimo un fan di una ragazza bionda dei cartoni. Sull’Internet, se avete il fegato, trovate delle foto parecchio inquietanti.
Quell’opportunista di Lupp, del resto, appena trova una compagna scarica Georgie e non se la fila più di pezza. Dimostrando così di essere il personaggio più intelligente di tutta la serie.
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