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Il nuovo film di Quentin Tarantino ha finalmente un titolo: Once Upon a Time in Hollywood, ovvero C’era una volta a Hollywood, chiara citazione del suo amato Sergio Leone.
Lo rivela The Hollywood Reporter, che segnala inoltre l’arrivo di Brad Pitt nel cast: l’attore, già con Tarantino per Inglorious Basterds, interpreterà il migliore amico nonché controfigura di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), un attore che cerca di sfondare al cinema dopo il successo sul piccolo schermo. Maggiori informazioni sulla trama giungono dal regista stesso:
[Once Upon a Time in Hollywood è] una storia che si svolge a Los Angeles nel 1969, all’apice della Hollywood hippy. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie tv western, e la sua controfigura di lunga data, Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno faticando per affermarsi in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha una vicina di casa molto famosa… Sharon Tate.
Tarantino è molto entusiasta del progetto:
Ho lavorato su questa sceneggiatura per cinque anni, e inoltre ho vissuto a Los Angeles per la maggior parte della mia vita, anche nel 1969, quando avevo sette anni. Sono molto entusiasta di raccontare questa storia di una L.A. e di una Hollywood che non esistono più. E non potrei essere più felice della dinamica squadra composta da DiCaprio & Pitt nei ruoli di Rick & Cliff.
Le trattative fra i due attori e la Sony Pictures, però, sono state molto difficili, al punto che Leonardo DiCaprio è stato a un passo dal rinunciare lo scorso gennaio.
L’uscita di Once Upon a Time in Hollywood è attesa per il 9 agosto 2019, in occasione del 50° anniversario dagli omicidi di Sharon Tate e di quattro suoi amici, assassinati dalla family di Charles Manson nella villa del produttore discografico Terry Melcher. Pare che Tarantino abbia parlato anche con Margot Robbie, Tom Cruise e Samuel L. Jackson per dei potenziali ruoli nel film. Il budget sarà vicino a quello di Django Unchained, attorno ai 100 milioni di dollari.
Charles Manson cominciò a radunare seguaci nel 1967, atteggiandosi a leader carismatico e musicista hippy: lui e la sua family (questo il soprannome del gruppo) vissero di furti e altre attività criminali, fondando un culto delirante, razzista e satanista che sfociò nelle stragi dell’agosto 1969, quando Manson inviò alcuni suoi “discepoli” nella villa di un produttore discografico – Terry Melcher – che aveva rifiutato le sue canzoni. La villa era occupata da Sharon Tate, incinta di otto mesi, e da alcuni amici, mentre Polanski si trovava a Londra perché aveva appena finito di girare Rosemary’s Baby. Tutti i presenti furono massacrati dai seguaci di Manson, e gli omicidi continuarono anche nelle settimane successive.
Fonte: The Hollywood Reporter
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