Cinema

Universal Monsters: Jack Pierce, anche i Mostri hanno un padre!

Pubblicato il 20 marzo 2017 di Filippo Magnifico

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I protagonisti dei grandi classici horror targati Universal Pictures sono pronti per rivivere sul grande schermo! Con La Mummia, il reboot interpretato da Tom Cruise, Annabelle Wallis, Sofia Boutella, Jake Johnson in arrivo nelle nostre sale l’8 giugno 2017, verrà ufficialmente inaugurato l’Universo cinematografico dei mostri della Universal. Un universo condiviso su modello Marvel, animato però da figure che sono molto lontane dai classici supereroi. Il passato, però, non va dimenticato. Proprio per questo la redazione di ScreenWEEK.it ha deciso di condurvi lungo un viaggio nostalgico e terrificante, alla scoperta di pellicole che hanno lasciato un solco indelebile nella storia del cinema e di personaggi affascinanti come Dracula, Frankenstein, La Mummia, La Moglie di Frankenstein. Nel sesto appuntamento vi abbiamo parlato del Mostro della Laguna Nera, oggi dedichiamo un po’ spazio al vero padre di gran parte dei Mostri Universal: Jack Pierce.

Dietro ogni grande mostro c’è sempre un grande truccatore. Cosa sarebbe un horror senza un grande make-up artist? Niente, questo perché il successo di un personaggio è direttamente proporzionale alla sua resa sul grande schermo, al suo aspetto, in grado di stamparsi in maniera indelebile nella mente degli spettatori, diventando iconico. Tra i padri fondatori di quest’arte c’è sicuramente Jack Pierce, che nel periodo d’oro della Universal ha curato il trucco dei più importanti mostri cinematografici del grande schermo.

Immigrato greco, ex fantino, giocatore di baseball, Jack Pierce ha iniziato la sua carriera nel mondo della settima arte come attore, interpretando una dozzina di pellicole fino al 1929. La prima esperienza come truccatore arriva nel 1927 con il film La scimmia che parla e la creazione di scimmie antropomorfe straordinarie se si tiene conto del periodo. Un lavoro incredibile, che subito attira l’attenzione di casa Universal, che nel 1928 decide di affidare alle sue mani il volto di Gwynplaine (interpretato da Conrad Veidt), protagonista de L’uomo che ride di Paul Leni. Una maschera tragica, bloccata in un ghigno inquietante che ha ispirato il look del Joker, storica nemesi di Batman.

Nel 1931, con il film Dracula di Tod Browning, la Universal comincia il suo percorso all’insegna dell’orrore. Il famoso caratteraccio di Jack Pierce deve scontrarsi con l’altrettanto famoso caratteraccio e la vanità di Bela Lugosi. Il risultato, in ogni caso, è un personaggio entrato nella storia del cinema ma la prima vera creatura del truccatore arriva con la pellicola successiva: Frankenstein di James Whale. Grazie alla pazienza di Boris Karloff, che non solo sopporta estenuanti sedute trucco ma accetta anche di farsi togliere un ponte dentale per tirare in dentro la guancia e assumere un aspetto più cadaverico, Jack Pierce realizza il suo capolavoro. Una figura distante da quella descritta nel romanzo di Mary Shelley che aveva ispirato il film e dall’idea iniziale del reparto artisti della major, che aveva in mente una sorta di robot metallico.

Pierce è stato un vero e proprio maestro della tecnica conosciuta come “cotone collodio”, consistente nell’applicazione di strati di cotone, verniciati con del collodio (un liquido denso, viscoso, che spalmato su una qualsiasi superficie lascia una sottile pellicola aderente ma che è anche molto infiammabile) e successivamente plasmati con dei cotton fioc. Ha realizzato così il trucco di Frankenstein e del successivo La Mummia, dando vita ad una collaborazione con Karloff passata attraverso molti altri titoli come La moglie di Frankenstein, Il raggio invisibile e Il figlio di Frankenstein. Un procedimento, ovviamente, estenuante, che ha contribuito ad accrescere il mito di Pierce ma che si è rivelata anche una condanna.

Contrario alle nuove tecniche di trucco che si sono successivamente affermate in quel di Hollywood, Jack Pierce è stato abbandonato dalla Universal senza neanche un grazie. Le protesi di gomma avevano preso il posto del collodio, trovare attori con la pazienza di Karloff era sempre più raro (Lon Chaney Jr., ad esempio, si era dimostrato particolarmente insofferente alle lunghissime sedute necessarie per trasformarlo in Uomo Lupo). Lontano dal mondo della settima arte, Jack Pierce è morto nel 1968, a 79 anni, quasi povero e quasi dimenticato da tutti. Il suo contributo, però, è stato successivamente riconosciuto con la creazione del Jack Pierce Lifetime Achievement Award. Un premio che rappresenta anche un modo per chiedergli scusa, forse.

Per oggi è tutto. Rimanete sintonizzati sulle nostre frequenze, perché la prossima settimana ci sarà la seconda tappa di questo viaggio che vi porterà alla scoperta dell’Universo dei Mostri della Universal. Vi invitiamo anche a seguire la pagina Facebook Universal Monsters Universe, in grado di placare la vostra sete di orrore classico, senza dimenticare l’hashtag #MonsterSW, indispensabile per rimanere costantemente aggiornati sul nostro viaggio.

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