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—–ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER—–
E’ andato in onda ieri sera 26 Marzo sul canale americano AMC (questa sera in italiano su Fox) il quindicesimo (e penultimo) episodio della settima stagione di The Walking Dead. La serie riconferma una verità basilare: le uniche puntate a funzionare davvero sono quelle corali, in cui la frammentazione delle storyline è tale da non comportare una fin troppo estrema fissità (e seguente noia).
Un buon episodio sicuramente rispetto alla media cui The Walking Dead ci ha abitutato, che si concentra sugli eventi e non riesce però a fare a meno di dipingere i personaggi principali come meri stereotipi (in alcuni casi vere e proprie macchiette, come Gregory ed oramai anche Negan) di ciò che ormai rappresentano.
SOMETHING THEY NEED
Tara ha finalmente rivelato a Rick l’esistenza di Oceanside: una spedizione parte quindi alla volta del villaggio di amazzoni, in una missione votata all’ottenimento di nuove armi per Jadis. Le donne di Oceanside vengono messe di fronte ad una scelta: accettare che le loro armi vengano semplicemente prese, o unirsi all’esercito dei “ribelli”. Dopo una breve resistenza, le donne decidono di rimanere fuori dallo scontro.
Ad Hilltop, il veloce sgretolamento del potere di Gregory arriva ad un livello critico: gli abitanti del posto scoprono pian piano le bugie del loro leader, e la figura di Maggie diviene ai loro occhi sempre più importante. E l’uomo non sembra più in grado di sopportare la situazione…
Nell’accampaneto dei Salvatori scopriamo che Sasha è ancora viva: la sua missione suicida non è andata a buon fine, e la donna si trova ancora in estremo pericolo. Negan le offre la possibilità di unirsi al suo gruppo (così come ha fatto Eugene, che cerca di convincerla a scegliere la sua stessa strada), impressionato dalla sua personalità: inizialmente Sasha sembra voler provare ad accettare, spinta dallo spirito di sopravvivenza; ma poi capisce che il suo nemico potrebbe usarla per fare del male ai suoi amici, ipotesi che desidera evitare completamente. Chiede quindi in segreto a Eugene un aiuto per suicidarsi.
Infine, ad Alexandria scopriamo chi era la figura in cui era incappata Rosita durante la fuga nello scorso episodio: si trattava di Dwight, deciso a tradire Negan e ad aiutare Rick e i suoi nella guerra incombente.
UNA STRADA GIA’ SCRITTA
Pochissimi fin dall’inizio della serie i colpi di scena per gli amanti del fumetto. Spesso le strade percorse dagli showrunner della serie hanno ricalcato di pari passo quelle dei comics da cui è tratta la serie: per questo, nonostante l’estrema enfasi sul destino di Sasha, molti di noi sanno già cosa con tutta probabilità accadrà alla ragazza (che dall’inizio del suo rapporto con Abraham è chiaramente identificabile con la Holly fumettistica). Così come chi ha letto il fumetto già conosce gli intenti di Gregory. Addirittura, per far quadrare le equazioni su ciò che accadrà in futuro, l’interessante comunità di Oceanside è stata tagliata fuori dai giochi, e a questo punto è lecito credere che anche l’alleanza con Jadis vedrà una battuta d’arresto.
Non è forse un caso che i personaggi più amati della serie siano quelli privi di controparte fumettistica: Carol e Daryl sono gli unici punti forti dello show, e la nostra speranza è che entrambi sopravvivano al finale di stagione.
VELOCITA’ E LENTEZZA
Gli eventi degli ultimi episodi hanno velocizzato la trama: a dispetto di lenti e noiosi episodi in cui gli accadimenti faticavano a sommarsi l’uno sull’altro, la prossima settimana potremmo dover assistere ad una fin troppo sbrigativa conclusione dei giochi (basti pensare a come anche in questo episodio nulla abbiamo saputo dell’impresa di Sasha, trovandola già in prigione). Perché stando a quanto rilasciato in recenti interviste, la settima stagione chiuderà tutte le trame rimaste in sospeso: vedremo quindi (nel caso di vittoria dei buoni) la definitiva sconfitta di Negan, mentre il fato in bilico di svariati personaggi come Morgan, Sasha, Dwight, Maggie e via dicendo verrà rivelato. Si tratterà di un doppio episodio, ma sarà in grado di raccontare tutto? La necessità di The Walking Dead di creare ogni volta un finale (ne siamo praticamente sicuri) esplosivo ha portato a rallentare troppo determinate storyline, che nella loro chiusura dovrebbero essere trattate con maggiore attenzione. A meno che gli showrunner abbiano mentito, e la guerra “vera” inizi solamente nella ottava stagione, relegando la settima a mera preparazione tattica fino agli ultimi minuti.
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