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The Witcher 3: Blood and Wine – La Recensione

Pubblicato il 05 giugno 2016 di Fabrizio Tropeano

Dopo l’eccezionale successo di critica e di pubblico raccolto The Witcher 3 Wild Hunt, il team polacco di CD PROJEKT RED ha deciso di espandere i confini del suo masterpiece prima con Hearts of Stone e proprio da qualche giorno con Blood & Wine, espansione che, stando alle parole degli stessi, dovrebbe segnare la fine delle avventure dell’amatissimo “strigo” Geralt di Rivia.

Se veramente si tratta di un commiato, Geralt non poteva darci un addio migliore. Blood and Wine è una delle espansioni più grandi mai viste nella storia dei videogiochi con 20 ore necessarie a concludere la quest principale. Tempo raddoppiabile se vorrete anche portare a termine tutte le piacevolissime sidequest.

E poi come se non bastasse alle dinamiche action-RPG a cui siamo stati abituati, Blood and Wine propone anche l’introduzione di una componente gestionale con il nostro canuto divenuto un feudatario della tenuta Corvo Bianco in cui dovrà gestire al meglio campi, contadini e servitori. Già questa parte di gioco ha la “dignità” e le features di un gioco a parte tanto per farvi comprendere l’attenzione con cui è stata realizzata.

Passando alla trama su cui si basa B&W, è la duchessa Anna Henrietta del regno di Touissant che chiama il nostro alter ego per svelare il terrificante segreto di una mostruosa creatura che sta terrorizzando il regno. E come i fan della saga hanno imparato nel corso dei vari episodi, le cose sono molto più complicate rispetto a quanto possano sembrare inizialmente. Ovviamente non vi diamo spoiler ma vi assicuriamo che l’intreccio narrativo è semplicemente straordinario.

Per rendere meno monotona l’estetica di Blood and Wind rispetto alle altre esperienze di Witcher, Touissant è un regno non ancora sconvolto dalla guerra e questo comporta che ci muoveremo all’interno di uno scenario molto meno tetro con cromie molto più vivaci e scelte estetiche più “solari” anche se il tutto sembra quasi essere uno specchietto per le allodole su quello che in realtà sta accadendo.

All’interno delle novanta missioni disponibili, potremo poi scoprire  un sistema di punti d’interesse dinamico, un nuovo mazzo per il gioco di carte Gwent, nuove meccaniche relative alle mutazioni (ben dodici) ed anche l’unico difetto di questa produzione destinata a Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC: i caricamenti non proprio istantanei che infastidiscono leggermente.

Si tratta comunque quasi di voler trovare il pelo nell’uovo perchè Blood and Wine è la meravigliosa conclusione di una grande saga, da non perdere per i tantissimi fan di Geralt e che dovrebbe spingere a chi ancora non l’ha provata di avvicinarsi a quella che senza ombra di dubbio è una delle migliori serie mai create nel nostro “vecchio” continente.

VOTO: 9

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