Try, quindicesimo nonché penultimo episodio della quinta stagione di The Walking Dead, affronta le conseguenze degli eventi appena trascorsi, e conduce Rick fino al punto di rottura…
Attenzione: l’articolo contiene SPOILER.
Dopo la morte di Aiden, sua madre Deanna comincia un’inchiesta per scoprire come si siano svolti i fatti. Nicholas mente, e attribuisce la colpa a Glenn, ma quest’ultimo lo avverte che non dovrà mai più mettere piede fuori da Alexandria. Rick dice a Deanna che bisogna fare qualcosa con Pete, che picchia costantemente sua moglie Jesse, ma Deanna è recalcitrante: le doti di Pete, un chirurgo, sono indispensabili alla comunità. Rick propone di giustiziarlo se non accetterà di separarsi dalla moglie, mentre Deanna al massimo sarebbe disposta a esiliarlo.
Intanto, Daryl e Aaron sono in missione per reclutare altri potenziali concittadini, ma trovano le scorie di una presenza inquietante: un cadavere brutalmente mutilato, e il corpo di una donna legato a un albero, lasciato in pasto ai morti viventi. Sulla sua fronte è incisa una “W”.
Michonne e Rosita, invece, seguono le tracce di Sasha fuori dalle mura. La ragazza sta dando la caccia ai morti viventi, ma non vuole l’aiuto di nessuno. Dopo averne eliminati molti, le tre donne tornano ad Alexandria. All’esterno, però, c’è anche Carl che insegue Enid, le cui sortite nel bosco sono abituali. Enid si accorge di lui, e gli spiega che dovrebbero trascorrere più tempo lì fuori, nel mondo… anche se, ormai, quel mondo appartiene agli erranti. Circondati da un gruppo di mostri, i due ragazzini si nascondono nella cavità di un albero, a pochissimi centimentri di distanza, guardandosi negli occhi e sfiorandosi la mano. Enid percepisce il nervosismo di Carl per quel momento di intimità.
Dentro le mura, nel frattempo, Rick offre il suo aiuto a Jesse, ma lei lo respinge e sostiene che Pete possa migliorare. In strada, Rick assiste all’incoscienza degli abitanti di Alexandria, ignari dei pericoli del mondo, trincerati nella loro isola felice, e rientra in casa di Jesse: dimostrandole che prova qualcosa per lei, la convince a mandare via Pete, ma quest’ultimo tenta di cacciare Rick. Ne nasce una violenta colluttazione che porta i due uomini a sfondare la finestra e, sanguinanti, continuare lo scontro sull’asfalto. Quando Rick sta per strangolare l’avversario, accorrono tutti gli altri per fermarlo, ma lui estrae la pistola per tenerli lontani. È fuori controllo (ha persino spinto via Carl), e urla contro Deanna per farle capire che le cose devono cambiare, e che da ora in poi sarà lui a governare Alexandria. Michonne, però, interviene all’improvviso e lo tramortisce con un colpo alla nuca.
Stranieri in terra straniera
Come un pugile sorpreso da un colpo repentino, The Walking Dead vacilla dopo gli shock del precedente episodio, ma resta in piedi per affrontarne le conseguenze. Try è una puntata completamente diversa, e non potrebbe essere altrimenti: le morti di Noah e Aiden hanno sortito effetti traumatici sia sul gruppo di Rick sia sul nucleo di Deanna, provocando così il primo vero conflitto tra due diverse Weltanschauung, opposte e inconciliabili di fronte all’apocalisse. Mentre Deanna si batte per conservare la civiltà di un tempo, fondata sul rifiuto della violenza e sulla fiducia nella democrazia, Rick invece ha modellato il suo punto di vista sulle nuove esigenze di un mondo in rovina, dove la legge dell’homo homini lupus è all’ordine del giorno, e la violenza è un male necessario. Più che una democrazia, Rick promuove un regime totalitario fortemente militarizzato, basato sulle punizioni brutali e il rigido controllo dei cittadini. Quante volte si è guardato attorno, ad Alexandria, disprezzando il comportamento inconsapevole dei suoi abitanti? Quante volte li compatiti mentre vivevano la propria vita come se nulla fosse? Lo scontro con Pete – ma anche l’incapacità di Deanna di gestire la questione – rappresenta il punto di rottura, il fallimento delle vie diplomatiche e il ritorno alle vecchie abitudini. Eppure, non è così per tutti: Michonne, che forse crede veramente nella possibilità di una vita nuova, mette Rick al tappeto prima che possa fare del male a qualcuno, disinnescando la potenziale rivoluzione sul nascere.
Prima che tutto questo accada, seguiamo la spedizione di tre donne – Michonne, Rosita e Sasha – fuori dalle mura, dove accatastano cadaveri di morti viventi come nulla fosse. L’epicentro della sottotrama è proprio Sasha, bramosa di vendetta dopo la morte di Bob e Tyreese: la ragazza dichiara guerra agli erranti e, invece di limitarsi alla difesa, vuole contrattaccare, dando la caccia a tutti i mostri che si aggirano nei boschi. Dal canto suo, anche Enid vuole trascorrere del tempo all’esterno di Alexandria, nel mondo “reale”, ed esprime una delle opinioni più lucide di tutto il cast: «È il loro mondo» dice, riferendosi ai morti viventi. «Noi ci viviamo soltanto». Questa frase sintetizza l’idea di un passaggio di testimone, non così dissimile dalla consapevolezza che coglie Robert Neville nel finale di Io sono leggenda: gli umani sono il passato, e il futuro appartiene agli “altri”. Tra lei e Carl si percepisce inoltre una certa tensione sensuale, e non è da escludere che possa nascere qualcosa. La scena in cui si nascondono nella cavità dell’albero mentre all’esterno passa un gruppo di erranti, restando uno di fronte all’altra e sfiorandosi la mano, è molto delicata.
La sottotrama più intrigante – nonché, paradossalmente, la meno approfondita – è però quella che riguarda Daryl e Aaron, in missione per trovare altri potenziali concittadini. La scoperta di un cadavere smembrato, e poi di una donna legata a un albero per lasciarla in pasto ai morti viventi, sembra alludere a una minaccia oscura e misteriosa, già adombrata in passato da quelle enigmatiche “W” incise sulla fronte di alcuni mostri (anche la donna legata all’albero riporta lo stesso marchio). Try è un episodio di transizione, finalizzato a preparare il gran finale della prossima settimana, quindi non fornisce alcuna risposta, ma presto potremo saperne di più. Come recitava una scritta sul muro, nella premiere di metà stagione… «Wolves not far».
La citazione: «La gente muore, adesso. È così che va. Ci sono occasioni, come queste, in cui sei tu a decidere chi e quando. Oppure puoi lasciare che qualcun altro decida per te.»
Ho apprezzato: le inquietanti scoperte di Daryl e Aaron; la crisi di Rick nel finale; la lucidità di Enid; il momento di intimità fra Enid e Carl.
Non ho apprezzato: essendo un episodio di transizione, gli sviluppi narrativi appaiono un po’ rallentati.
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