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Mondiali 2014: in attesa della partita della Francia ricordiamo Zidane – Un ritratto del XXI secolo

Pubblicato il 15 giugno 2014 di Valentina Torlaschi

Quella notte del 9 luglio 2006, il cielo sopra Berlino è stato, per noi italiani, più splendente che mai con Cannavaro che alzava la coppa del mondo. Eppure, di quella serata c’è un’altra immagine, forse ancora più potente, che ha impresso la nostra memoria: Zidane di spalle che esce di campo, espulso dall’ultimo mondiale della sua carriera, testa china, passando di fianco e ignorando, almeno con lo sguardo, il simbolo di una gara che non potrà più vincere.

Le tastiere dei computer si sono consumate nel tentativo di dare una spiegazione all’ormai leggendaria testata che è valso a Zizou l’ultimo cartellino rosso della sua carriera: atto di puro istinto compiuto da un eroe indomabile, dicono alcuni. Il gesto estremo di un protagonista che vuole decidere da solo come e quando uscire di scena, sostengono altri. O ancora, il suicidio di un guerriero. E così via. Di certo, un addio teatrale.

Stasera la Francia scende in campo per la sua prima partita a Brasile 2014 e, come già ai mondiali del 2010, Zidane ovviamente non ci sarà. Pensando ai “blues”, però, lui resta, ancora oggi uno dei loro più grandi campioni e così, in attesa di vedere Francia-Hundurs alle 21.oo ore italiane di questa sera, vi segnaliamo un documentario decisamente particolare sul calciatore realizzato nel 2006: Zidane, un ritratto del XXI secolo.

Dimenticate il classico doc con interviste e filmati di repertorio. Qui non si parla, si guarda e basta. E l’oggetto da guardare è uno solo: Zinedine Zidane. Il calciatore francese di origine algerina è sullo schermo per i 90 minuti del film, non c’è praticamente immagine senza lui, così come non c’è neanche nessuna voce che racconti chi sia questo campione, qualcosa del suo passato, della sua carriera. Nel film si vede solo Zizou che gioca: i due registi Douglas Gordon e Philippe Parreno hanno infatti deciso di riprendere il calciatore con 17 telecamere durante la partita tra Real Madrid e Villareal disputata il 23 aprile del 2005 a Madrid. Partita che, come la storia ci ha raccontato, si concluderà con l’uscita dal rettangolo verde di Zidane – già, ancora e profeticamente – espulso dall’arbitro.

Presentato al Festival di Cannes 2006 (quindi prima dei Mondiali e della fatidica testata), Zidane, un ritratto del XXI secolo è un film artisticamente estremo: niente telecronaca, ma un video senza dialoghi cadenzato dai rumori di fondo e dalle musiche elettroniche dei Mogwai in cui Zidane corre, tira calci, chiama i suoi compagni sempre con quel suo sguardo vivo, fiero e imperscrutabile. Più che un film, una sorta di video-installazione da museo che quindi, inevitabilmente, risulta po’ fredda. Un esperimento sulla carta molto interessante ma che vuole stuzzicare più le mente dei cinefili che non certo i cuori dei tifosi. Una pellicola radicale e sofisticata che gioca con lo sport più popolare e con una delle sue maggiori icone non restituendone però la potenza.

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