Cinema

Thermae Romae II – La recensione!

Pubblicato il 30 aprile 2014 di Redazione

ScreenWeek dal Giappone.

Ritorna Lucius (Abe Hiroshi), l’architetto romano scaturito dalla matita della manga-ka Yamazaki Mari, con i suoi viaggi nel tempo nel Giappone contemporaneo, “la terra degli uomini dalla faccia schiacciata”, ritorna anche la bella Mami (Ueto Aya) aspirante disegnatrice di manga, innamorata del romano e che lo aiuterà nei suoi progetti al servizio dell’imperatore Andriano, la costruzione di terme nel Colosseo per i gladiatori, un complesso acquatico per bambini e una vera e propria stazione termale sul modello delle spa giapponesi. Il film si apre proprio con alcune scene di combattimenti dentro il Colosseo a Roma ed è evidente fin dai primi minuti che si tratta di una pellicola più spettacolare ed in alcune parti anche più violento rispetto al primo film.

Lo schema del continuo andirivieni dal passato dell’antica Roma al presente nell’arcipelago nipponico si ripete, così come succede per le varie trovate comiche quando un’idea del presente viene trasposta nell’Impero Romano, l’elettronica sostituita di solito dalla forza lavoro degli schiavi. Memorabili in questo senso sono le scene con la poltrona massaggio, l’aspira odori nel bagno e lo show magico che Lucius cerca di riprodurre nel suo tempo. Nonostante questa ripetizione dello schema narrativo, inevitabile e che è alla base del successo del manga del resto, la pellicola regge abbastanza bene il suo tono umoristico, tutta la prima ora del film è composta e ritmata da questi piccoli episodi, alcuni davvero esilaranti, e la comicità è tutta appoggiata sulla gestualità facciale e sulla corporeità di Abe Hiroshi che in Giappone, ricordiamolo, è fisicamente abbastanza un’eccezione data la sua statura ed i tratti marcati del suo volto. Abe col tempo è davvero migliorato e ha trovato la sua giusta collocazione, se per esempio in Godzilla 2000 del 1999 la sua prestazione certo non brillava ed anzi era troppo “recitata”, in altri ruoli come quando ha interpretato il figlio in Still Walking di Kore’eda Hirokazu dove la sua interpretazione è a 360 gradi sia drammatica che lievemente comica, o ancora nel misconosciuto Survive Style 5+, surreale e fuori dagli schemi, Abe sempra aver trovato il suo equilibrio attoriale. Questo andirivieni comico fra passato e presente scema nella seconda parte quando il lungometraggio vira decisamente di più verso un tono drammatico, sempre punteggiato da scenette surreali naturalmente, e la narrazione principale prende il via. Adriano ha dei problemi con i suoi senatori in quanto convinto pacifista ed è proprio per mantenere la pace che incarica Lucius di costruire una zona termale, ma deve anche vedersela con Ceionio (Kitamura Kazuki), il playboy successore al trono impegnato a battagliare gli invasori barbari.

Thermae Romae 2 è un buon intrattenimento, niente di sublime certo ma forse quasi migliore del primo capitolo e con un bel finale romantico e quasi profondo, abbastanza ben recitato, se si passa lo scoglio della lingua latina parlata nei primi trenta minuti che poi diventa giapponese. Non solo Abe Hiroshi offre una divertente e riuscita performance come si diceva, ma anche i co-protagonisti Ueto Aya, Kitamura Kazuki ed i vecchietti/macchiette scelti per alcune scene, peccato solo per il poco spazio riservato questa volta a Takeuchi Riki, re del V Cinema, assoluto mattarore e star dei film che dagli novanta venivano distribuiti direttamente in video/DVD. La pellicola che è stata girata in Giappone, Cinecittà ed anche in Bulgaria, è uscita nei teatri dell’arcipelago lo scorso week end dove ha debuttato direttamente al terzo posto davanti a Frozen e Detective Conan ma davanti a The-Amazing-Spider-Man-2, con un incasso di circa 5 milioni di dollari. Thermae Romae chiuderà inoltre il sedicesimo Far East Film Festival di Udine il prossimo 3 maggio.