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Arrow, la recensione dell’episodio 13: Heir to the Demon

Pubblicato il 07 febbraio 2014 di Lorenzo Pedrazzi

Due traumi familiari si consumano nel tredicesimo episodio della seconda stagione di Arrow, mentre Starling City riceve la visita della letale Nyssa al Ghul (Katrina Law), figlia di Ra’s al Ghul.

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Sara Lance è tornata in città per salvare sua sorella Laurel, ma si è dileguata prima che lei potesse vederla. Nel frattempo, all’aereoporto sbarca una donna misteriosa che, minacciata di arresto dalla polizia aeroportuale, si libera facilmente degli agenti grazie alla sua esperienza nelle arti marziali: la donna è Nyssa al Ghul, inviata a Starling City dal padre Ra’s al Ghul per ricondurre Sara presso la Lega degli Assassini, a cui è legata da un giuramento solenne. Nyssa non vuole farle del male, poiché le due ragazze in realtà si amano; eppure, di fronte al rifiuto di Sara, decide di rapire sua madre per ricattarla, e costringerla a lasciare la città con lei. Oliver, naturalmente, interverrà per aiutare la sua amica…

Nonostante la presenza di Nyssa al Ghul, Heir to the Demon non lascia il segno per l’azione (comunque presente in discreta quantità), né per i riferimenti all’universo DC, ma per i traumi familiari che si consumano nel corso dell’episodio. D’altra parte, Arrow non ha mai lesinato nei risvolti melodrammatici: le vicende delle famiglie Queen e Lance sono degne di una soap opera, e in questa puntata i conflitti esplodono fino a raggiungere un vertice critico apparentemente insolubile.

Il ritorno di Sara, che finalmente si mostra anche agli occhi della madre e della sorella, non sortisce gli effetti sperati: Laurel infatti è in collera con lei perché la ritiene responsabile di tutte le sciagure capitate alla loro famiglia, e di conseguenza la caccia di casa, costringendola a rifugiarsi nel covo di Freccia Verde… dove, al termine dell’episodio, trova conforto fra le braccia di Oliver. Chissà che la loro storia non ricominci da qui. Sarebbe naturale, poiché entrambi soffrono per i rispettivi drammi familiari, e sono parimenti bisognosi di affetto e calore umano. Lo stesso Oliver, non a caso, scopre in questa puntata che Thea è in realtà figlia di Malcolm Merlyn, e quindi decide di interrompere i rapporti con sua madre: la supporterà nella campagna elettorale per la poltrona di sindaco, conserverà una normalità di facciata nelle occasioni pubbliche, ma per il resto non ha più intenzione di considerarla sul piano affettivo, poiché stanco delle sue menzogne. È molto probabile che queste fratture vengano risanate più avanti, ma nei prossimi episodi costituiranno un leitmotiv ricorrente.

Passando al lato più avventuroso della serie, qualcosa mi dice che la sottotrama sulla Lega degli Assassini sia momentaneamente chiusa: Sara è stata liberata dal giuramento, dunque la Lega non ha più ragione per tormentare Starling City. Di sicuro ne risentiremo parlare in futuro, ma per ora gli autori dovrebbero focalizzarsi sulla trama orizzontale (Slade Wilson/Deathstroke ha dichiarato di volersi occupare personalmente della madre di Oliver per impedirle di concorrere a sindaco) oppure sulle trame verticali (nella prossima puntata esordirà il Re degli Orologi, un supercriminale piuttosto noto nei fumetti DC). Peccato che Roy Harper in questo episodio non compaia mai, ed è un po’ inverosimile se consideriamo che si è appena unito alla squadra. Gli sceneggiatori hanno ormai un nutrito cast di personaggi da gestire, tutti con le rispettive sottotrame, ed è forse inevitabile che qualcosa rimanga indietro.

Chiudo con una nota sull’utilizzo dei flashback, piuttosto interessante nella puntata in questione: per la seconda volta dall’inizio della serie, non sono ambientati sull’isola (le vicende sull’isola faticano un po’ a decollare, e al momento sono congelate), e per la prima volta in assoluto non hanno per protagonista Oliver. I flashback di Heir to the Demon, infatti, ci mostrano alcuni frammenti di vita quotidiana della famiglia Lance prima della scomparsa di Sara, e poi le loro reazioni quando scoprono che la ragazza si trovava con Oliver a bordo della Queen’s Gambit. Una lacuna che era giusto colmare.

La citazione: «Se metà delle storie che ho sentito su Ra’s al Ghul sono vere e Sara uccide sua figlia, la pagheremo tutti.»

Ho apprezzato: l’attenzione per il lato melodrammatico; il coinvolgimento fisico tra Oliver e Sara; l’utilizzo dei flashback.

Non ho apprezzato: L’assenza di Roy.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Arrow sul nostro Episode39 a questo LINK.