Giunta al dodicesimo episodio della sua seconda (riuscitissima) stagione, Arrow si prende una pausa dalla trama orizzontale, ma ne approfitta per approfondire il conflitto interno di alcuni personaggi.
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER
Roy Harper (Colton Haynes) comincia il suo addestramento con Freccia Verde (Stephen Amell) per gestire la forza sovrumana che gli è stata infusa attraverso il Mirakuru, ma continua ad avere problemi nel controllare le proprie emozioni. Nel frattempo Bronze Tiger (Michael Jai White) viene aiutato a fuggire di prigione da un misterioso committente, che lo assolda per rubare un prototipo del Dispositivo Markov dalla casa di Malcolm Merlyn (John Barrowman). Freccia Verde si mette subito sulle sue tracce, ma le intemperanze di Roy rischiano di compromettere la missione…
Tremors, questo il titolo dell’episodio, vede il ritorno di un supervillain che aveva debuttato nella seconda puntata della stagione corrente: Bronze Tiger, l’assassino armato di artigli, nonché grande esperto di arti marziali, si conferma un osso davvero duro per Freccia Verde, che riesce a batterlo solo grazie alla forza sovrumana di Roy. Nel mezzo c’è un episodio un po’ carente sul piano dell’azione (l’unico scontro fra l’Arciere di Smeraldo e Bronze Tiger è piuttosto breve, anche se ben coreografato), ma gli sceneggiatori sono attenti nel tracciare il percorso psicologico di alcuni personaggi. Un percorso che, per la tormentata Laurel Lance (Katie Cassidy), prende la forma di una parabola discendente verso l’abisso: licenziata dall’ufficio del procuratore distrettuale, sull’orlo della radiazione dall’albo degli avvocati, sviluppa la stessa dipendenza dagli alcolici che aveva afflitto suo padre, e somatizza la frustrazione a tal punto da subire quasi un mutamento fisico, dovuto all’assenza delle consuete cure che riservava al suo volto (senza trucco è piuttosto diversa da come ce la ricordiamo). Rischia di toccare il fondo, ma Oliver pensa bene di chiamare Sara (Caity Lotz) per aiutarla: l’episodio si chiude proprio così, con Laurel che vede il viso di sua sorella chinato su di sé, dopo averla creduta morta per diversi anni. Chissà se le rivelerà di essere Black Canary.
L’altro personaggio che attraversa una fase di cambiamento è il sopracitato Roy, ormai assoldato da Freccia Verde come futuro sidekick di rosso vestito (e infatti sappiamo che nel suo destino c’è il vigilante Red Arrow). Roy entra quindi a far parte della squadra (o Team Arrow, come la chiama Felicity), e si guadagna il diritto di scoprire l’identità segreta di Oliver… che ormai, diciamoci la verità, è quasi di dominio pubblico. Tra amici e nemici, sono in parecchi a conoscerla.
L’episodio svolge quindi un buon lavoro sui personaggi, e nel complesso si rivela godibile, anche se c’è un particolare che fa storcere il naso: Walter (Colin Salmon) ha la brillante idea di proporre Moira Queen (Susanna Thompson) come sfidante di Sebastian Blood per la carica di sindaco di Starling City, scelta totalmente inverosimile dato che Moira è stato il capro espiatorio su cui l’opinione pubblica ha sfogato la rabbia per il terremoto dei Glades, e nessun partito politico la vorrebbe come candidata. D’altra parte, però, non è l’unica forzatura logica dell’episodio: anche il fatto che in casa di Merlyn ci sia ancora un prototipo del Dispositivo Markov (all’insaputa di tutti, polizia compresa) è un dettaglio poco credibile.
Da segnalare il cameo di Amanda Waller (Cynthia Addai-Robinson), che nel finale propone a Bronze Tiger di entrare a far parte di una non meglio precisata “squadra” in cambio di uno sconto di pena… ma se conoscete i fumetti DC, sapete che si tratta della Suicide Squad, una squadra di supercriminali assemblata segretamente dal governo per compiere missioni ad altissimo rischio, i cui membri vengono ricompensati con l’amnistia. Questo dimostra la volontà, da parte degli autori, di espandere ulteriormente l’universo narrativo della serie, e la cosa non può che farci piacere.
La citazione: «Charles Manson è piuttosto conosciuto, ma non credo che qualcuno voterebbe per lui.»
Ho apprezzato: l’evoluzione (o involuzione) di Laurel, il riferimento alla Suicide Squad.
Non ho apprezzato: qualche passaggio poco verosimile, in particolare la candidatura di Moira a sindaco di Starling City.
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