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TOP10 – I 10 migliori film del 2013 secondo LeoTruman #SWtop10

Pubblicato il 27 dicembre 2013 di Leotruman

 

È giunto il momento di tirare le somme di un intero anno cinematografico con le classifiche dei sei redattori di ScreenWeek.it.

Tante le splendide pellicole che ci sono state regalate quest’anno, tra oggettività e soggettività. Una classifica di fine anno deve però essere necessariamente essere la rappresentazione del proprio gusto ed emotività, perché ci sono film che ci colpiscono direttamente al cuore senza se e senza ma, segnando non solo un anno di cinema ma anche la nostra vita.

Ecco la mia Top 10 del 2013 iniziando dal runner up:

(11FROZEN – IL REGNO DI GHIACCIO di Chris Buck e Jennifer Lee)

Un film d’animazione targato Walt Disney non mi scaldava il cuore ed emozionava così tanto da almeno 15 anni. Top 10 sfiorata…

10 – LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino

Non amo particolarmente Sorrentino. La sua filmografia ha riscontrato il mio gradimento in modo altalenante tra picchi e bassi nel corso degli anni, ma se vi era una pellicola sulla quale avevo pregiudizi enormi era proprio La Grande Bellezza. Pretenziosamente insopportabile sin dal trailer, il sospetto era che il regista napoletano avesse puntato un po’ troppo in alto persino per chi viene ritenuto da molti come il miglior regista italiano vivente (sì, un po’ troppo anche questo).

Morale della favola: ho aspettato quattro mesi dall’uscita in sala per vedere La Grande Bellezza, per cercare di limare giudizi preventivi e aspettative. Non so quanto possa essere servito e se effettivamente qualcosa sia cambiato, ma il fatto è che l’opera di Sorrentino mi ha travolto come un fiume in piena. Strabordante, imperfetta e bellissima, è una pellicola consigliata a tutti perché ognuno ci può ritrovare almeno una parte che ti colpisce in pieno petto, come se si stesse rivolgendo in primis a te. Ho avuto in mente per giorni, settimane, mesi e ho tuttora, frasi o interi dialoghi: se non è questo un film che ti segna, non so che altro aggiungere. Nomination agli Oscar meritata e assicurata.

9 – IRON MAN 3 di Shane Black

Il miglior cinecomic Marvel Studios mai realizzato? Di certo se la gioca con The Avengers. La scelta vincente è stata assegnare regia e co-sceneggiatura al folle Shane Black, che ha evitato il rischio noia portando sul grande schermo un action movie che si è preso moltissimi rischi (la mossa del Mandarino geniale e da ammazzare allo stesso tempo), ci ha divertito e sorpreso per oltre 2 ore di grande spettacolo. Bisogna necessariamente prendersi degli azzardi per evitare di distruggere il genere, ora all’apice del successo, continuandolo a sfruttare in modo intelligente. In questo modo funziona, mentre Thor 2 è la prova che si fa molto in fretta a fare passi indietro (male le aspettative sul Cap sono altissime). QUI la recensione.

8 – L’EVOCAZIONE – THE CONJURING di James Wan

Pochi registi sono riusciti ad influenzare un genere cinematografico come ha fatto James Wan con l’horror negli ultimi 15 anni. Ringraziandolo per aver messo da parte il torture porn, la svolta con Insidious ha riportato il soprannaturale ad un’inaspettata nuova epoca d’oro che trova il suo apice con questo incredibile film che ha incassato quasi 320 milioni di dollari in tutto il mondo (il più grande successo dai tempi di The Ring).

Ho avuto il piacere di vederlo diverso tempo prima dell’uscita in sala, e si comprendeva facilmente di trovarsi di fronte a qualcosa di speciale. Un horror tecnicamente impeccabile, con un cast perfetto, grande attenzioni a scenografie e fotografia, e una storia che riusciva a terrorizzare e tenere incollati per 110 minuti (è tanto per un film del genere) senza mai annoiare o far registrare cali di tensione. Wan ha dimostrato di avere le potenzialità per fare tutto quello vuole.

7 – IL LATO POSITIVO di David O’Russell

Jennifer Lawrence vi ha vinto l’Oscar. Quella di Bradley Cooper rimane attualmente la miglior interpretazione maschile del 2013. Sarà anche un po’ furbetto, ma il suo lavoro David O’Russell lo sa fare eccome. Schizofrenica commedia scaldacuore che ho amato sin dalla prima visione e a cui perdono il finale alla volemose bene tipico del regista. Alla fine della scena di ballo quando leggono i voti ero in piedi sulla poltrona cosa che nemmeno Link in Matrix Reloaded quando dice “Siiii”.

6 – NELLA CASA di Francois Ozon

Il miglior Ozon in assoluto e senza dubbio la miglior sceneggiatura dell’anno. Preciso come un orologio, divertente, superbo senza diventare saccente. Nella Casa è un film geniale e non serve aggiungere altro.

5 – DJANGO UNCHAINED di Quentin Tarantino

È passato quasi un anno dalla prima indimenticabile visione. Emozioni, risate, pugni allo stomaco. Tarantino in grandissima forma anche quando in molti lo davano per spacciato alla vigilia (a dir poco problematica la lavorazione e il montaggio di Django). Il regista di Pulp Fiction risorge come una fenice con un western verboso e folle lungo quasi tre ore, che gli fa vincere un nuovo Oscar e fa registrare il maggiore incasso della sua carriera. Interpretazioni ai limiti del sublime (Leo DiCaprio si spacca la mano con un vetro e continua a recitare, Academy sìì tu maledetta). Travolgente.

Non c’è la posizione 4 perché abbiamo un ex-aequo alla 3…

3 – L’UOMO D’ACCIAIO di Zack Snyder/HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO di Francis Lawrence

Potrei scrivere dei saggi da almeno 10mila battute su ognuna di queste due pellicole, a mio avviso i migliori blockbuster dell’anno. L’Uomo d’Acciaio devo ancora capire come sia potuto piacere così poco in particolare alla critica e perché abbia così diviso (tralasciando il gusto personale, non ho mai avuto così tanta difficoltà!). La chiave del successo è stata per me decidere di puntare su un ottimo prologo per poi sviluppare una forte e solida storia, lasciando da parte l’aspetto delle origini, da sempre zavorra dei primi capitoli. Cast, dialoghi, effetti visivi, musiche, i muscoli e il cuore di Snyder: l’ho amato dal primo minuto all’ultimo in modo incondizionato. Per quanto riguarda Hunger Games – La Ragazza di Fuoco, dopo la sesta visione al cinema di lunedì scorso posso facilmente archiviarlo come il più fedele e convincente adattamento letterario. Non riesco tuttora ad avanzare alcun genere di critica: perfetto e persino superiore ad aspettative astronomiche. Per me è ex-aequo e dormo tranquillo.

2 – GRAVITY di Alfonso Cuaron

Altra pellicola che è riuscita, non ho ancora capito come sia possibile, a superare un livello di hype a dir poco assurdo. Alfonso Cuaron ha realizzato quello che semplicemente si definisce con una parola: capolavoro.

Una decina di candidature, e dai quattro ai sette Oscar in arrivo per la costosa produzione fantascientifica: Miglior Regia, Effetti Visivi, Montaggio Sonoro e Fotografia dovrebbero essere intoccabili, ai quali possiamo aggiungere Montaggio, Sonoro, Colonna Sonora… Lasciando in ogni caso da parte l’aspetto tecnico, quello che è incredibile è come Alfonso e suo figlio Jonas siano riusciti in poco più di un’ora e mezza a creare un survival movie senza precedenti, sviluppando in modo così soddisfacente lo spessore dei personaggi, in particolare della Dott.ssa Stone (la Bullock si fa perdonare dell’Oscar rubato: bravissima). Una nuova pietra miliare della settima arte, da studiare sui manuali e da vedere e rivedere senza mai stancarsi.

1 – FLIGHT di Robert Zemeckis

Lo ammetto: ho un forte debole per Zemeckis, e non vedevo l’ora di un suo ritorno al cinema live-action dai tempi di Cast Away (2000). Contentissimo abbia optato per una storia, e una solidissima sceneggiatura, che nuovamente gli abbia permesso di dimostrare di essere uno dei migliori registi viventi e allo stesso tempo di approfondire tematiche attuali e penetranti in modo rigorosamente R-Rated (primo film della sua carriera vietato).

È la pellicola che mi ha più segnato negli ultimi 12 mesi, che elaboro in modo diverso ad ogni visione ed ha già un posto d’onore nella mia videoteca. I primi 25 minuti sono storia del cinema, ma Flight è molto altro. Rispetto alle altre pellicole, trovo fatica nel spiegarne le motivazioni in modo oggettivo di questa prima posizione, forse perché troppo intime e radicate nel mio essere. Posso solo dirvi che se non lo avete ancora visto, vi consiglio di recuperarlo quanto prima.

SCRIVETE NEI COMMENTI LA VOSTRA PERSONALE CLASSIFICA DI FINE ANNO!

Ecco qualche titolo da segnalare per le più varie ragioni:

Il grande cinema: Il Passato, Lincoln, The Master, Philomena, La Vita di Adele, Rush

Premio intrattenimento: Now you see me, Monsters University, Lo Hobbit 2, I Croods, Come ti Spaccio la Famiglia, Fast & Furious 6 (ma sì, anche Zalone).

Sorpresa, non il disastro annunciato: Il Grande e Potente Oz (sorpresa dell’anno, piaciuto moltissimo), World War Z, Kick-Ass 2

Volevo ma non possoOblivion, After Earth, Riddick

Meritavano di più: The Lone Ranger, Il Cacciatore di Giganti, Ender’s Game

Le delusioni: Gangster Squad, Cloud Atlas, White House Down, Una Notte da Leoni 3

Deludenti come da attese: Wolverine L’Immortale, Thor: The Dark World, Gli Stagisti, Die Hard 5, Bling Ring

Per carità belli, ma forse si poteva osare di più: Elysium, Into Darkness, Pacific Rim, Il Grande Gatsby

Il grande assente: il cinema italiano, mai così piatto così come negli ultimi 12 mesi. Speriamo con Il Capitale Umano di Virzì (dal 9 gennaio) di iniziare l’anno con il piede giusto…

Questa è la nostra personale classifica: scriveteci nei commenti la vostra! Seguite sui social network, in particolare Facebook e Twitter, l’hashtag #SWTop10 per rimanere aggiornati su tutte le nostre classifiche.