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Iron Man 3 – La recensione in anteprima

Pubblicato il 23 aprile 2013 di Leotruman

LA RECENSIONE NON CONTIENE SPOILER.

Fase 2, di nome e di fatto. I Marvel Studios (e Disney) hanno ormai raggiunto un certo tipo di sicurezza dopo il successo della Fase 1, conclusasi lo scorso anno con The Avengers, da permettersi di ingranare un’altra marcia, cambiare registro e assumersi una certa dose di rischi. La realizzazione Iron Man 3 aveva dalla sua anche un altro importante fattore che gli ha concesso maggiore libertà espressiva: è un terzo capitolo, ma non è un capitolo conclusivo con tutte le ansie che comporta (vedi Spider-Man 3, X-Men Conflitto Finale).

Dopo queste premesse è bello constatare come la Marvel abbia sfornato quello che è forse il loro cinecomic più maturo e completo.

Il primo bellissimo Iron Man non si può scordare, perché costituisce una pietra miliare di questo settore cinematografico, il primo passo di un importante progetto a lungo termine. Sorprese per la sua compattezza, il divertimento e la storia, ma lo stesso si può dire anche dei convincenti Captain America, Thor e The Avengers. Ottimi prodotti, sotto tutti i punti di vista, dei quali si può preferire l’uno o l’altro in base a gusti personali, e tutti facilmente confrontabili proprio per la volontà dello studio di creare un’unica grande linea narrativa dalla quale non ci si poteva troppo distanziare per ovvie ragioni.

Per dare il calcio d’inizio alla Fase 2, Marvel ha chiamato un regista che è solamente alla sua seconda regia, ma in quanto sceneggiatore ha partecipato alla stesura di pellicole come Arma Letale, L’Ultimo Boy Scout, Last Action Hero e il suo Kiss Kiss Bang Bang. Parliamo di Shane Blackgrande esperto di quel cinema d’azione vecchio stile dove il grado di coinvolgimento dello spettatore non è semplicemente proporzionale al numero di esplosioni ed effetti visivi. L’azione e il divertimento si creano innanzitutto con una sceneggiatura curata e solida: è per questo che Iron Man 3 sembra più essere un film d’azione dal tono classico (“una bella vendetta all’antica” come dice Tony) che uno dei cinecomic ai quali siamo stati abituati fino ad oggi.

Iron Man 3 - Screeshot preview teaser trailer - Foto 6

La mano di Black e il suo pizzico di follia li ritroviamo dai primi istanti fino ai titoli di coda in stile anni ’70. È un kolossal estivo ma è ambientato a Natale, è serio e realistico, ma si continua a ridere. Sfatiamo anche un mito preventivo: sarà anche un po’ più dark dei precedenti, ma Robert Downey Jr. interpreta uno spassoso e divertente Tony Stark, che pur essendo in crisi (almeno nella parte iniziale) strappa una risata dietro l’altra con gag praticamente mai forzate e frutto di righe di sceneggiatura ben strutturate. Un film coeso che in 110 120 minuti effettivi mantiene un ritmo serrato, alternando azione, emozioni e colpi di scena notevoli.

Non possiamo parlare in modo approfondito della trama del film senza rivelare spoiler, quindi preferiamo aspettare ancora qualche giorno per commentare. Ma preparatevi psicologicamente perché ci sono almeno due twist narrativi notevoli, scelte a dir poco coraggiose che faranno discutere ed arrabbiare i fan più fedeli del fumetto (in particolare per un motivo). Eppure la scelta è apprezzabile, e per il 99% degli spettatori che andranno in sala senza aver letto nemmeno un numero sarà una bella sorpresa. Per intenderci, e aumentare di qualche tacca il livello di curiosità, parliamo di un’opera di depistaggio che non si vedeva almeno dai tempi de L’Esercito delle 12 Scimmie.

Un altro punto chiave e di grande stacco con i precedenti cinecomic Marvel, nettamente più fantasy, è il realismo delle tematiche. No, il Mandarino non è un semplice terrorista solo perché dopo Il Cavaliere Oscuro è diventato moda inserirli. Il Mandarino è attualità, è il simbolo dei giochi di potere, dei governi burattini nelle mani di uomini potenti nell’ombra che le tengono in pugno, della violenza domestica, della superficialità e manovrabilità dei media, e molto altro ancora. Vi assicuro che un super-villain così non si è mai visto sul grande schermo: non sto dicendo che sia il migliore di sempre, ma ha diversi motivi per rimanere memorabile (e il mitico Ben Kingsley chissà cosa avrà pensato leggendo la prima volta la sceneggiatura!). Anche il resto del cast incredibile, e ottime l’evoluzione e il gioco che Black fa con i personaggi di Pepper (Gwyneth Paltrow), Killian (Guy Pearce) e Maya Hensen (Rebecca Hall).

Iron Man 3 Ben Kingsley foto dal film 2

Impressionante come, a differenza anche dello stesso The Avengers, gli effetti visivi (perfetti) siano solo un mezzo per raccontare la storia e dare vita ad una particolare scena d’azione, ma mai il vero fulcro attorno al quale ruotare una sequenza o lo stesso film. La parte con le 42 armature è incredibile, così come l’attacco all’Air Force One, la distruzione di Villa Stark e tutto il resto, ma non rimangono vittime della loro spettacolarità. Stesso discorso per il 3D: ormai quasi tutti i principali blockbuster usciranno anche in questo formato, e la qualità standard è già molto elevata anche per i film post-convertiti. Iron Man 3 conferma la tendenza di Hollywood nel proporre un 3D sempre più funzionale, proprio come lo è stato quello di Prometheus, grazie a mappe, diagrammi, vetri, proiezioni, ologrammi nello spazio. Sono questi i veri elementi che fanno percepire allo spettatore che gli oltre 10 euro sono stati ben spesi, più che la percezione della profondità o i pop-up, e ci sono sequenze che indubbiamente in 2D non renderanno mai allo stesso modo, come quando Killian porta Pepper all’interno del suo “cervello”. Ci sono scene che avrei voluto vedere in 2D su uno schermo gigante, altre che non riuscivo ad immaginarle con “sole” due dimensioni: il bicchiere sarà sempre o mezzo pieno o mezzo vuoto, decidete voi per quale versione propendere ma lo spettacolo sarà assicurato in entrambe!

Tra i difetti, ho trovato poco convincenti gli attacchi di panico di Tony, e Robert Downey Jr. (sembra assurdo) non sembra nemmeno lui in quelle brevi scene. Anche l’espediente visivo per rappresentare uno degli effetti di Extremis, e che è presente per buona parte del film, non mi ha conquistato fino in fondo. Colonna sonora di sottofondo, che distacca dall’hard rock dei primi due episodi e che forse volontariamente non sforna un tema sonoro degno di Alan Silvestri e The Avengers: per ora la saga di Iron Man rimane senza una sua identità musicale!

Iron Man 3 - nuove immagini ufficiali - Foto 5

Detto questo, il film vince e convince e la scelta di far scrivere e dirigere allo stesso autore continua a pagare per Marvel. Meno family dei Vendicatori, Iron Man si è evoluto verso l’azione pura ma in stile classico: a questo punto mi aspetto che Thor prenda più la strada del thriller e Captain America della spy story (anche a giudicare dalle prime sinossi)!

Voto: 8.5

(P.S.: la scena post-titoli è presente proprio alla fine degli end-credits, non a metà come in The Avengers. Non perdetevela!)

Il film uscirà in Italia domani 24 aprile 2013. Per un recap di tutte le news del blog, cliccate qui. A questo link trovate invece la pagina Facebook ufficiale italiana del film.