La strategia promozionale per Nymphomaniac, il film in due parti di Lars von Trier, ha richiesto lo sviluppo di una particolare strategia promozionale, che potesse conformarsi all’inusuale struttura del progetto: 2 volumi e otto capitoli. La produttrice Louise Vesth ha parlato con Cineuropa dello sviluppo della campagna:
“Come il copione del film, che è stata decostruito in 2 volumi e 8 capitoli, abbiamo pensato di decostruire la campagna allo stesso modo, così: come conto alla rovescia. Abbiamo deciso di rilasciare un comunicato stampa ogni mese con il titolo del capitolo, una breve descrizione del capitolo, una foto dal capitolo e una piccola clip che potesse coinvolgere di più il pubblico su quello che racconta il film. Così abbiamo avuto la campagna con i manifesti con un sacco di poster diversi e poi la campagna stampa, in cui abbiamo dovuto parlare di più del contenuto del film”.
La pellicola verrà presentata in due versioni una da 5 ore e mezza e una più ‘breve’ da quattro ore, divisa in due parti, che funzionerà nella maggior parte dei territori. Anche se in altri stati, spiega la Vesth, sarà comunque necessario apportare delle censurare. Ma i progetti per Nymphomaniac non sono finiti qui. A settembre avevamo riportato che il filmaker stava considerando la realizzazione di una serie televisiva per sfruttare tutto il materiale che è stato girato. Il piano è stato in parte confermato dalla produttrice che ha ammesso:
“Si, ne ricaveremo anche una serie. Stiamo progettando di fare anche una serie che verrà distribuita via internet”.
Non è ancora chiaro cosa conterrà la serie, vedremo lo stesso girato dei film oppure del materiale inedito? Sarà composta sempre da 8 episodi? Non ci resta che attendere ulteriori notizie in merito. Nel frattempo il film è stato proiettato a un selezionato gruppo di critici.
Nymphomaniac: ‘Contains sex in abundance, but is often rigorously unsexy’ – video review http://t.co/7CXoXH7mfc vía @guardian
— Oscar R. (@metafos) December 17, 2013
Reviews are in! Naughty Lars Von Trier’s Nymphomaniac is a must-see.
— mark smith (@b2smithereens) December 17, 2013
NYMPHOMANIAC al @guardianfilm “It annoys me, repels me, and I think I might love it. It’s an abusive relationship; I need to see it again”
— Xavi Serra (@twilightkid) December 17, 2013
Litthe White Lies:
La versione più snella della digressiva, odissea basata sui personaggi di Lars von Trier può mostrare un sacco di divertenti momento di nudo, ma riguarda molto profondamente la solitudine, il disgusto di sé e ciò che diventa di una persona il cui comportamento lo porta oltre i limiti della buona società.
Empire:
Stranamente, Nymphomaniac non solo non sembra un film completo, non sembra incredibilmente lungo nel suo formato di quattro ore, diviso approssimativamente in 1 ora e 50 per il volume uno e 2 ore 10 per il volume due. Per prima cosa, però: questo non è un film di basso livello di Von Trier, e aiuta avere una certa familiarità con il suo stile e i suoi temi.
Variety:
Con la sua opera magna sessualmente esplicita, di quattro ore, Nymphomaniac, il bambino terribile del cinema mondiale Lars von Trier riemerge come il suo terrificante vecchio sporcaccione, offrendo un denso lavoro comprensivo della sua carriera progettato per scioccare, provocare e infine illuminare un pubblico che considera fin troppo pudico. A parte il soggetto osé, il film offre uno sguardo divertente ma anche serio sulla auto-liberazione sessuale, spesso con riferimenti all’arte, la musica, la religione e la letteratura, anche se si spinge ai limiti con riprese di atti precedentemente relegati alla sfera della pornografia. Anche così, in questo taglio di Nymphomaniac, l’unica eccitazione che von Trier intende dare è di tipo intellettuale, rendendo pellicola filosoficamente rigorosa – che esce all’estero il 25 dicembre e in casa in due parti, il 21 marzo e il 18 aprile – un prodotto per cinefili che per una folla refrattaria.
THR:
L’epica sessuale in due parti di Lars von Trier, di quattro ore, è stata oggetto di infinite speculazioni da quando è iniziata l’assillante controversia iniziata con la firma attori di grido per quello che è stato definito un racconto hardcore della vita sessuale di una donna molto attiva. Lo è, anche se meno di quanto molti potrebbero aver immaginato o sperato. Eppure, non è mai noioso ed è provocante e stimolante, anche se non è eccitante, per niente. Al suo cuore il film rappresenta l’arduo, ribelle, idiocentrico, smussato, da cattivo ragazzo, tentativo di un artista intellettuale maschile che cerca di affrontare la famosa domanda di Freud, “Che cosa vuole una donna?”
Fonti Cineuropa, Empire, Little White Lies, Variety, The Hollywood Reporter