Sono senza dubbio i drammi, se non le tragedie in molti casi, al centro di questa prima parte del festival di Cannes. Escludendo il film di apertura, Moonrise Kingdom di Wes Anderson, nessuno dei film successivi passati in concorso hanno cercato di fare restare leggeri gli spettatrori. Ecco qui un resoconto con un breve commento per tutti i film visti finora.
Moonrise Kingdom
Wes Anderson al suo meglio. Una coppia di ragazzini innamorati fugge e mette in allarme tutta la comunità mentre un uragano è in arrivo. Regia straordinaria e perfezionismo esasperato. Si ride, ma non ci si commuove come forse si voleva anche fare.Per un giudizio più ampio e per scoprire tutti gli strani ruoli assegnati al ricco cast, consultate la recensione pubblicata qualche giorno fa.
De Rouille et D’Os
Marion Cottillard perde le gambe dopo il morso di un’orca in un parco acquatico e, cambiata la sua vita, richiama un gentile buttafuori di un locale che aveva provato a fargli la corte. In realtà è quest’ultimo il protagonista del nuovo film di Jacques Audiard, un lottatore di kickboxing clandestino che sta cercando finalmente di crearsi un’opportunità diversa di vita. Bello e solido dramma, che però si perde un po’ nel finale. Questa la nostra recensione.
Reality
Matteo Garrone parte alla grande e fa un’ora di film eccezionale. Peccato che quel che doveva dire si esaurisca presto e il finale un po’ sognatore lascia comunque l’amaro in bocca. Forse c’è qualche possibilità di vittoria per l’attore protagonista Aniello Arena. Qui la nostra recensione.
Beyond the Hill
Il già Palma d’Oro per Quattro mesi, tre settimane e due giorni Cristian Mungiu ci porta su di una collina per vedere la vita monastica di un gruppo di suore e di come siano sconvolte dall’arrivo di una ragazza che vorrebbe portarsi via con sè l’ex migliore amica, ma senza riuscirci. Due ore e quaranta che sono sembrate una maratona per gli spettatori. Neanche un momento da ricordare.
Lawless
Gangster movie che più passano le ore più ci si chiede che senso abbia avuto metterlo in concorso. Intrattenimento passabile, ma tutto già visto. Qui la nostra recensione e qui la conferenza stampa con Tom Hardy, Shia LaBeouf e Guy Pierce.
Hunt
Thomas Vinterberg ribalta la storia di Festen e se lì c’era un papà accusato (giustamente) di violenze sessuali dai figli, ma che veniva giudicato innocente dal resto della comunità (ovvero gli invitati al compleanno), qui c’è un uomo ingiustamente messo alla berlina da tutta la sua cittadina dopo che una bambina dice, quasi per scherzo, di essere stata molestata. Ne esce un fIlm ricattatorio per lo spettatore, ma quantomeno potente ed in grado di stimolare riflessioni. Il cinema danese è ormai una garanzia ai festival.
Amour
Michael Haneke racconta l’amore senile partendo dalla storia di una coppia che si avvia alla morte. Lei è malata, lui fa di tutto per starle accanto durante il trapasso. Due ore e dieci così e poco altro. C’è la maestria di Haneke nel raccontare la quotidianeità senza semplificazioni, ma seppur l’obiettivo del film sia raggiunto, si tratta davvero di un’ambizione piccolissima già in partenza.
Antiviral
Brandon Cronenberg gira come papà David e mette sù un bell’horror sci-fi che inquieta e mette il mal di stomaco quasi quanto Videodrome. Qui la nostra recensione.
Madagascar 3
Tanto ritmo e sketches divertenti per un brand che sembra aver ritrovato smalto dopo un secondo episodio così così. Stavolta Alex & Co. partono per l’Europa e finiscono per mettere sù un circo alla Cirque du Soleil, ma senza umani. Qui la nostra recensione e qui la conferenza stampa.
III Manors
Ill Manors. Il debutto alla regia del rapper inglese Plan B racconta uno spaccato di criminalità della periferia londinese. Tanta violenza, poca ironia. Il film uscirà a giugno in Inghilterra e sarà seguito da un album omonimo che, si spera, sia meglio (il suo precedente album era ottimo)
Le 5 Leggende (solo 40 minuti)
Sembra promettere bene, anche se non da entusiasmarsi, l’animazione Dreamworks attesa per novembre. Babbo Natale e i suoi amici contro l’uomo nero. Ce n’è per parlare di famiglia e strappare qualche risata. Questo il resoconto del nostro incontro con i doppiatori (Alec Baldwin, Chris Pine e Isla Fisher), regista e produttore.
Anche ScreenWeek quest’anno è alla 65esima edizione del Festival di Cannes, la manifestazione cinematografica che si terrà dal 16 al 27 maggio. Per recuperare tutte le news e le recensioni dalla croisette andate nella nostra Sezione Speciale, cliccate sul riquadro sottostante (anche sul Mi Piace) oppure andate sulla nostra Pagina Facebook.