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Cannes 2012 – Reality di Matteo Garrone, la recensione in anteprima

Pubblicato il 18 maggio 2012 di Andrea D'Addio

Reality Foto dal Film 03

Si inizia dall’alto, con una ripresa dall’elicottero che segue la carrozza bianca di due novelli sposi in cammino verso una villa che apparirà solo molti secondi dopo, rivelando uno sfarzo eccessivo a prescindere. Centinaia gli inviti, colombe da lanciare in volo, foto di gruppo, mobilia e decori da sceicchi di gente che non lo è e che si capisce subito stia andando oltre le proprie possibilità. I festeggiamenti continuano, si balla, si canta finché ecco la star della giornata, acclamato da tutti come un re, anche se si tratta di un ragazzo uscito dal Grande Fratello poche settimane prima e che ha poco da dire se non un saluto da circostanza per intascare un gettone di presenza che si presume sostanzioso. Nel pubblico e poi ad interagire con lui c’è uno degli invitati, un uomo simpatico truccatosi appositamente da donna che fa ridere tutti gli altri presenti che lo acclamano al grido: “Luciano sei tu che dovresti andare in tv!”. L’incipit di Reality continua con un’altra scena che non vale la pena raccontare per non rovinare la sorpresa, ma che racchiude, nello sguardo finale  rivolto verso l’elicottero del papà con in braccio la figlia, tutti i temi che poi verranno raccontati nel resto di Reality, il nuovo film di Matteo Garrone.

Si parla di Grande Fratello, dell’illusione di un uomo che, passato il primo provino, pensa di avere la strada spianata nella celebre “casa” e che per questo comincia a modificare la propria vita, sicuro che ovunque ci siano programmatori televisivi e psicologici che lo stanno studiando. Ecco quindi che il Reality diventa realtà davvero, con tutte le (tragiche) conseguenze del caso, fino alla pazzia.

Reality Foto dal Film 05

Garrone voleva fare una commedia dopo “Gomorra” e ci riesce, seppure si tratti di un racconto amaro che, purtroppo, dopo una prima parte davvero eccezionale per la capacità del regista romano di osservare anche i più piccoli dettagli della quotidianeità di “gente comune” e le loro conseguenti e verosimili reazioni alla possibilità che un membro della loro comunità diventi famoso, poi si perde un po’, insistendo troppo sulla pazzia del personaggio (circa 40 minuti che potevano essere tagliati un po’ senza perdere né senso né intensità, anzi). Da qui le reazioni non entusiaste della stampa alla proieizione mattutina per la stampa a Cannes (due le sale a disposizione, in una delle due non c’è stata neanche un applauso). Il reality show visto che radice e specchio di molti mali della società occidentale contemporanea è poi un tema oltremodo abusato da tanta letteratura e cinematografia, Garrone non aggiunge nulla di nuovo a riflessioni già esistenti, al massimo le contestualizza all’interno di una comunità, quella di un quartiere napoletano interessante da vedere (e lui la mostra alla grandissima) a prescindere da quale sia il pretesto per viene presentata. Come al solito però è ottimo il lavoro fatto sugli attori, su tutti quell’Aniello arena che Garrone avrebbe già voluto per Gomorra, ma che il magistrato che ne gestsice i permessi dal carcere di Volterra, gli negò. Arena infatti è condannato per strage (ergastolo) e da dodici anni è uno degli attori della compagnia teatrale dell’istituto. È lì’ che Garrone lo ha notato ed apprezzato. Dopo il Cesare non deve morire dei Taviani premiato a Berlino, l’Italia porta nuovamente all’estero esempi, forse sporadici, ma comunque carichi di valore, sul recupero sociale dei carcerati. Quantomeno non siamo mai banali.

Reality - Teaser Poster Internazionale

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