Articolo a cura di Lorenzo Fantoni.
L’uscita di un trailer è sempre un momento entusiasmante, che suscita reazioni e dibattito. Un conto tuttavia è vedere il filmato a casa propria, un conto è stare in una sala piena di Trekkies urlanti, dopo aver commemorato Leonard Nimoy. Facendo questo lavoro ci sono momenti in cui finisci per distaccarti un po’ troppo dal rito della visione collettiva, della condivisione di una passione: fino a questo momento pensavo che molti odiassero i primi due film. Troppo diversi, troppo patinati, troppa azione e poco spirito trekkiano, invece ho scoperto un mondo di persone che adorano questa nuova declinazione della saga e non vedono l’ora di essere al cinema il 21 luglio. A volte sbagliarsi è piacevole.
Ecco la sala dell’evento! #StarTrekBeyondIT #StarTrekFan pic.twitter.com/OwDGntmtGf
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Ma il nuovo trailer di Star Trek: Beyond è stato solo uno dei momenti di una serata interamente dedicata alla saga di Gene Roddenberry. D’altronde questo è un momento importante: 50 anni da festeggiare, un film in uscita, una serie TV annunciata (QUI il primo teaser) e una leggenda da salutare. Tutto inzia verso le sei, quando un lussuoso pullman nero mi ha raccolto davanti all’hotel per depositarmi nel bel mezzo di New York, per essere più precisi un set televisivo identico in tutto e per tutto a una strada della Grande Mela. Giusto il tempo di fare qualche foto e sono stato gentilmente scortato insieme a un centinaio di persone dentro lo Studio 31, ovvero lo studio in cui è stata girata la serie originale. Al suo interno era stato ricreato un corridoio della Enterprise che si apriva in una sala piena di posti a sedere e tre sgabelli riservati agli ospiti.
Attorno a me avevo un esempio di quanto Star Trek sia una serie trasversale al nostro tempo: il fan di vecchia data coi capelli bianchi gomito a gomito con il trentenne cresciuto con Picard, lo stereotipo del nerd sovrappeso vestito con la divisa del film accanto a gente vestita all’ultima moda che si scattava selfie, ragazze che sfoggiavano orgogliose il tatuaggio in klingoniano accanto a vecchie signore coi capelli colorati.
Una tribù di facce, vestiti ed età completamente diverse tra loro riunite da una passione che quest’anno compie cinquant’anni. Ah piccola curiosità, vista la ricorrenza, nella film ci saranno 50 alieni differenti.
Neanche il tempo di guardarsi intorno che sul palco irrompe Adam Savage, ovvero uno dei due Mythbuster per introdurre un paio d’ospiti d’eccezione: J.J. Abrams e Justin Lin. Il pubblico urla, applaude, scatta foto. Io rimango impietrito, pensando che sono a pochi passi dall’uomo che sa cosa succede in quel film che non devi nominare quando sei a una convention di Star Trek.
J.J. sorride, saluta, fa battute, ormai conosce questo gioco. Lin appare più chiuso, più timido, ci sta che abbia altro per la testa, infatti esordisce con “Speriamo di chiudere il film stanotte, ci sono centinaia di persone sparse per il mondo che in questo momento stanno lavorando per finire tutto”. I due discutono sui rispettivi approcci alla serie, Abrams non è un trekkie della prima ora, ma ha dimostrato di essere abbastanza a suo agio con la regia fantascientifica. Lin è famoso soprattutto per aver reso Fast & Furious il punto di riferimento del cinema action moderno, ma è anche un ex bambino cresciuto a pane e velocità di curvatura, un po’ come Simon Pegg, che infatti condivide con lui la firma sulle sceneggiature.
Da un come Lin pretendiamo ovviamente scene d’azione che siano come minimo esagerate, ma il regista di Tapei avverte:
“Ci sono importanti momenti di introspezione, dopo due film in cui prima abbiamo gettato le basi e portato avanti le relazioni tra i personaggi, adesso è il momento di dividerli e capire come se la cavano da soli, è il momento per il Capitano Kirk di confrontarsi con la figura del padre, morto il giorno del suo compleanno”.
Dopo J.J. e Lin sul palco arrivano i tre protagonisti maschili: Urban, Pine e Quinto, per rispondere a qualche domanda del pubblico. L’impressione che si ha guardandoli è che o sono attori molto bravi o tre film assieme gli hanno permesso di sviluppare un’intesa e una chimica degne di tre compagni di bevute.
Pine, Urban e Quinto ci parlano della loro esperienza in Beyond! #StarTrekFan #StarTrekBeyondIT pic.twitter.com/cGJq8gyf6O
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Adorano quello che fanno e non lo nascondono neanche per un momento dietro la maschera dell’attore serio. “Quando sei sul ponte dell’Enterprise la prima cosa che voi fare è toccare tutti i bottoni!” esclama Urban, tra le urla della folla. Tutti e tre concordano sul fatto che Beyond offrirà lati particolari di ogni personaggio, perché li metterà in una situazione particolare: senza l’Enterprise, divisi e braccati da un nemico che, ovviamente, appare forte e insormontabile. Tuttavia secondo i tre non ci troviamo di fronte a un film cupo, anzi sarà molto divertente “E ci sarà un sacco di Spazio, non preoccupatevi!” dichiara Pine.
Finito il siparietto dei tre e superato anche l’imbarazzante momento dei quiz col pubblico, che faceva tanto gioco aperitivo della nave da crociera, dei solerti addetti ci hanno portato fuori per celebrare e ricordare Leonard Nimoy scoprendo la targa della strada che i Paramount Studios hanno intitolato a suo nome e che si trova proprio di fronte ai teatri di posa 31 e 32.
A tutti gli invitati è stato dato un bicchiere di champagne per brindare a Spock, con tanto di foto di gruppo e saluto vulcaniano. Per l’occasione era presente anche tutta la famiglia dell’attore. Io avrei invitato anche Shatner, ma si vede che aveva altro da fare. È stato comunque un momento estremamente toccante “La mia speranza è che lo spirito di Nimoy inspiri molti giovani attori che passerano da queste parti, proprio come ha ispirato me” ha dichiarato Quinto nel discorso introduttivo.
Poi finalmente è arrivato il momento del trailer, ma quello lo avete già visto e rivisto tutti nelle ultime ore. A noi fortunati è stata concessa anche l’occasione di vedere un altro filmato esclusivo lungo una ventina di minuti diviso in due parti.
Nella prima abbiamo potuto ammirare la vita a bordo dell’Enterprise, una routine fatta di divise tutte uguali, gente che si ama, gente che si lascia e soprattutto di whisky rubati ai colleghi con cui brindare il proprio compleanno. Da quel che abbiamo visto nel filmato è certo che a Kirk l’idea di invecchiare non piace neanche un po’, soprattutto perché presto sarà più vecchio di suo padre.
Ciao Spock! #StarTrekFan #StarTrekBeyondIT pic.twitter.com/rrUfMZCaEx
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Ad affossare il suo già scarso umore ci si mette anche la noia, si avete capito bene, esplorare lo spazio profondo può essere qualcosa di estremamente noioso perché, beh perché è così vasto che nella maggior parte dei casi ti ritrovi per giorni in compagni del nulla. A movimentare un po’ le cose ci pensa l’improvviso attacco di una razza aliena che, come ben sappiamo, riduce a brandelli l’Enterprise e catapulta i nostri su un pianeta alieno in cui, ne siamo sicuri, quelli con le maglie rosse moriranno a decine per dimostrarci quanto sia pericoloso.
L’impressione che ne abbiamo ricavato è che, rispetto al primo trailer, Lin stia cercando di centrare meglio l’obiettivo, dando al pubblico un film di fantascienza degno di Star Trek e non “Trek & Furious”. Resta da capire se riuscirà ad assimilare bene l’azione, che di certo non gli manca, con l’introspezione. Tuttavia ancora nessuno mi ha spiegato perché sul pianeta alieno c’è una moto da cross, dubito sia perché c’è un’edizione speciale della Parigi-Dakar.
Simpatica nota di colore che non piacerà molto all’Hollywood più femminista: a ritirare i telefoni prima della proiezione ci hanno pensato alcune ragazze vestite, anzi pitturate, come le famigerate Ragazze Schiave di Orione. Uno dei punti più bassi della serie e, ovviamente anche tra i più celebrati. Non fate quella faccia, una volta il pubblico di Star Trek era composto prevalentemente da maschi non famosi per le loro doti sociali che amavano un po’ di pepe nella loro serie TV sci-fi preferita.
Terminata la proiezione non restava altro da fare che la parte più difficile della serata, fare la coda per prendere da bere, fare la coda per prendere una maglietta celebrativa dell’evento, stampata sul momento, rifare la coda per farsi una foto sulla sedia del Capitano Kirk, ritirare una busta con qualche gadget carino di cui poi vi racconteremo, prendere un’altra birra e poi via in camera a chiudere la giornata con le righe che avete appena finito di leggere.
L’impressione è che il pubblico fosse generalmente molto entusiasta e impaziente di vedere il film. Ovviamente il fatto che fossimo a un evento dedicato ai fan è da tenere di conto, ma bisogna anche considerare che il fan di Star Trek medio è puntiglioso a livelli maniacali, conosce la storia, è cresciuto guardandola e ovviamente ha una sua idea su cosa sia Star Trek e cosa no, cosa faccia parte del suo canone e cosa no, lui è cambiato, i linguaggi cinematografici sono cambiati ma lui vuole la stessa roba di un tempo.
Questo genere di fan per adesso ha guardato i due film precedenti come fossero una sorta di peste bubbonica arrivata a devastare il loro universo preferito, non importa se entrambi hanno un’ottima media voto e tutto sommato sono piaciuti a un pubblico totalmente nuovo. Per conquistarli Lin dovrà dunque non solo stupirli con la sua specialità, ma dimostrare di aver capito i personaggi e di saperli gestire in maniera sensata, offrendo al pubblico giuste dosi di azione, avventura, romanticismo, dramma e ironia, senza cercare di nascondere tutto sotto il tappeto della spettacolarizzazione o dell’effetto nostalgia.
Non dev’essere facile, sarà questo il motivo per cui era così nervoso?
Ritroveremo sull’Enterprise: Chris Pine (James T. Kirk), Zachary Quinto (Spock), Zoe Saldana(Nyota Uhura), Simon Pegg (Montgomery Scott), Karl Urban (Leonard McCoy), John Cho(Hikaru Sulu) e Anton Yelchin (Pavel Chekov). Idris Elba è stato ingaggiato per interpretare l’antagonista.
Prodotto da Roberto Orci, diretto da Justin Lin e sceneggiato da Pegg e Doug Jung, Star Trek Beyond farà il suo ingresso nelle sale italiane il 21 luglio 2016.
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Fonte e immagini: ScreenWeek
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