Ed eccoci arrivati al traguardo: il 2010 finisce e lascia dietro sé una bella scorta di film che andranno ad aggiungersi ai nostri impolverati scaffali, testimonianza imperitura di un anno di cinema più o meno grande. Come l’anno scorso, abbiamo selezionato dieci titoli che, senza pretese di essere I MIGLIORI dell’anno passato, sono senz’altro quelli che ci hanno colpiti di più. Bando alle ciance e passiamo ai film!
Fatih Akin si dà alla commedia e il risultato è anche qui ineccepibile: amore e cucina a tempo di musica è la ricetta che fa di Soul Kitchen la migliore commedia dell’anno (anche se in Germania è uscita nel 2009), ricca di personaggi esilaranti e dalla regia scattante. Insomma, proprio il genere di film che in Italia non riusciamo assolutamente a fare. Meglio prendere nota, allora, no?
Horror e commedia da molto tempo hanno incrociato i loro destini, e l’ennesimo esempio è Benvenuti a Zombieland. Prendete una coppia male assortita (il lagnoso e insicuro Jesse Eisenberg e il macho dal cuore tenero Woody Harrelson), piazzatela nel bel mezzo dell’apocalisse zombie e vedrete cosa succede. A restare impressi sono soprattutto le regole di vita di Columbus, l’ossessione di Tallahassee per i plumcake e il geniale cameo di Bill Murray. Ruben Fleischer è un esordiente con un grande avvenire.
Lo spaccato di una famiglia di criminali australiani, la disturbante normalità dell’aberrazione e un destino da cui è impossibile sottrarsi. David Michod stravolge i canoni del film di mafia (non mostra quasi mai le scene di violenza, lasciandole sottintese) e inquieta anche solo con un gioco di sguardi e un dialogo. Memorabile l’interpretazione di Jacki Weaver nei panni della matrona senza scrupoli, completamente fuori di testa e disposta a tutto pur di salvare i figli e preservare l’equilibrio famigliare.
Si può dire di tutto sull’uomo Roman Polanski, ma di certo bisogna ammettere che si tratta di uno dei più grandi registi dei nostri tempi. Lo ha riconfermato con L’uomo nell’ombra, thriller costruito e girato divinamente e intepretato con intensità da Ewan McGregor e Pierce Brosnan. Quest’ultimo interpreta Adam Lang, ex-premier britannico che è un riferimento non troppo velato a Tony Blair. Polanski evoca gli spettri dell’11 Settembre, del terrorismo e della non proprio limpida lotta al terrore. Ma prima di tutto c’è un film di genere solidissimo, come non se ne vedono più.
Non poteva mancare, anche se l’uscita di parecchi film di grandissima qualità lo ha relegato solamente al sesto posto della nostra classifica. James Cameron ha compiuto con Avatar un’impresa titanica, premiata da un altrettanto mastodontico successo al box office. Visivamente strabiliante, il film soffre per una sceneggiatura troppo semplificata, ma riesce comunque a parlare a tutti anche solo grazie alle immagini e all’avvolgente 3D. Se sarà il futuro o solo un interessante esperimento, saranno i posteri a dircelo.
La Pixar continua a sorprendere, anche quando realizza il terzo capitolo del proprio franchise più famoso. Toy Story 3 è ben più di un sequel: è un grande film capace di divertire mentre riflette sul passaggio all’età adulta. I personaggi sono ormai collaudati, e così Lee Unkrich e compagnia si permettono il lusso di inserirli in un plot che fa il verso a film come La grande fuga, trascinandoci in un’avventura in cui ancora una volta sarà l’amicizia a prevalere. La sequenza dell’inceneritore resterà negli annali dell’animazione per la sua potenza visiva e concettuale.
4. Scott Pilgrim vs. The World
Uscito quasi di nascosto a novembre, e per giunta nello stesso weekend di Harry Potter e i doni della morte, Scott Pilgrim vs. The World è un altro grande tassello nella filmografia di Edgar Wright, che anche senza i suoi Simon Pegg e Nick Frost riesce a stupire con il suo totale controllo del linguaggio cinematografico. Scott Pilgrim potrebbe essere il primo esempio vero e proprio di fumetto in pellicola, dove non conta tanto l’aderenza alle tavole originali (di Bryan Lee O’Malley), quanto un stile fatto di tagli veloci che ricordano il passaggio senza stacchi da una vignetta all’altra. E poi Michael Cera è sempre più icona geek.
Christopher Nolan ha l’incredibile capacità di forgiare opere che crescono nello spettatore visione dopo visione. Non fa eccezione Inception, intricato sogno su pellicola che si addentra nella mente umana regalandoci trovate visive impressionanti, unite a scene d’azione adrenaliniche. E, nonostante l’innata freddezza di Nolan, stavolta il dramma interiore di Cobb, il ladro di sogni di Leonardo DiCaprio, risalta piuttosto bene e permette allo spettatore di ancorarsi anche a livello emotivo al film. Certo, la sceneggiatura, soprattutto nella prima parte, è eccessivamente verbosa, ma Nolan si riscatta mettendo in scena uno dei film più appaganti dell’anno.
L’avevo praticamente annunciato l’anno scorso, dicendo che il terzo film di Jason Reitman non era rientrato nella classifica perché da noi sarebbe uscito solo quest’anno. Tra le nuvole è il miglior film di Reitman, perché è la sua opera più matura, in grado di parlare della crisi economica USA con il linguaggio della commedia. Ma una commedia amara, che segue un manipolo di personaggi disperati e intenzionati in tutti i modi a non legarsi alla terraferma. Reitman scruta l’America dall’alto e si chiede cosa sia diventata, ma la domanda può essere girata al mondo intero. George Clooney raggiunge l’apice assoluto della sua carriera. Doveva essere al primo posto, ma poi è arrivato il signore qui sotto…
Ed eccoci arrivati al primo posto: senz’ombra di dubbio, quest’anno il vincitore è The Social Network. Probabilmente il miglior film di David Fincher, che rinuncia ai manierismi per uno stile dosato ed efficace, The Social Network raggiunge i massimi livelli in ogni reparto: alla perfetta sceneggiatura di Aaron Sorkin si affiancano gli eccezionali interpreti (Jesse Eisenberg e Andrew Garfield su tutti), la spettacolare fotografia digitale di Jeff Cronenweth e le cupe musiche elettroniche di Trent Reznor e Atticus Ross. Lungi dall’essere “solo” un film su Facebook, TSN parla di amicizia e di cosa l’essere umano sia disposto a sacrificare per raggiungere il successo. Siamo pronti a scommettere che il film di Fincher sarà uno di quelli ricordati anche alla fine di questa decade.
Si conclude così la nostra classifica del 2010, e anche quest’anno ci sono stati alcuni esclusi illustri. Ad esempio Kick-Ass, cinecomic di Matthew Vaughn che abbiamo già visto da un pezzo, ma che uscirà da noi a febbraio 2011. Oppure ancora 127 Ore di Danny Boyle e The Kids Are All Right di Lisa Cholodenko. Mi piange il cuore, invece, a dover lasciare fuori Moon di Duncan Jones, che ho visto troppo tardi per includere nella classifica dell’anno scorso, ma che è uscito a dicembre 2009. Nel frattempo, e fino alla prossima classifica, vi auguriamo un felice anno nuovo pieno di bei film e vi ricordiamo che qui potete votare i vostri film preferiti dell’anno, usando il tasto “mi piace” di Facebook.