Dopo una giornata intensa come quella di ieri, pensavo fosse difficile bissare, ma mi sbagliavo. Il giorno della Pixar si è concluso ieri sera, per me almeno, con la proiezione di Alla ricerca di Nemo, a cui erano presenti Andrew Stanton, Brad Bird (foto sopra) e Marco Muller. Il trio si è seduto nella fila davanti a me (Muller era proprio nel posto davanti al mio) e i due registi hanno tenuto un paio di brevi discorsi per presentare i propri film – dopo Nemo sarebbe stato infatti proiettato Gli incredibili.
Stamattina è stata la volta di una full immersion cinematografica: alle 8.30 inizio con The Informant!, il nuovo film di Steven Soderbergh. Il cast, oltre a Matt Damon, vede tre miei miti personali: Tom “Biff Tannen” Wilson, Clancy “Kurgan” Brown e il grandissimo Scott Bakula, protagonista di una delle serie televisive più mitiche degli anni novanta, Quantum Leap. Quest’ultimo in particolare da grande prova di sé nel ruolo di un agente dell’FBI, ma Damon non è ovviamente da meno. La proiezione inizia purtroppo in ritardo, a causa di alcuni problemi tecnici: la copia che viene inizialmente proiettata non ha i sottotitoli, perciò abbiamo dovuto attendere che recuperassero quella giusta.
Il che mi costringe a una fuga, finita la proiezione, verso il Palabiennale, dove mi attende Capitalism: A Love Story di Michael Moore. Leggete la recensione di Gabriele e capirete più o meno quello che ne penso: Moore è un grandissimo narratore, anche se tende a mettere in secondo piano le sfumature per presentare un ritratto del mondo piuttosto manicheo. Contemporaneamente a Moore, si tiene la conferenza di Informant!, che purtroppo mi perdo. Peccato: c’avrei tenuto a sentire le dichiarazioni di Soderbergh e Damon.
Mi sono consolato con Brooklyn’s Finest, solido poliziesco/noir di Antoine Fuqua. Un cast d’eccezione – Richard Gere, Don Cheadle, Ethan Hawke e un ritrovato Wesley Snipes – per un solidissimo prodotto di genere, cupo, disperato, violento. Due ore e venti minuti volati in un istante e il piacere di vedere Richard Gere in un ruolo dalle complesse sfumature. Nota di colore: la signora accanto a me si copriva gli occhi nelle scene più violente e saltava come un grillo a ogni sparo! Ero tentato di chiederle quanti film avesse visto nella sua vita. Era pure accreditata. Signora, l’anno prossimo stia a casa, va’!
Mentre sto scrivendo, Oliver Stone e il presidente del Venezuela Hugo Chavez sono arrivati per presentare il nuovo documentario del regista, South of the Border, composto di una lunga serie di interviste di Stone ai presidenti sudamericani. Chavez è stato accolto da un bagno di folla, ma anche dalle polemiche. Legittime, mi sento di aggiungere.
La vita qui a Venezia è stranissima, una sorta di universo parallelo distaccato dal mondo esterno. Un mondo in cui non è raro vedere una celebrità passarti vicino per strada, un turbine di eventi, persone, e ovviamente tanti e tanti film, che può lasciarti disorientato. Davvero, bisogna provare per capire.
Un’altra piccola nota, per concludere: oggi arrivano Ewan Mcgregor e i due George (Clooney e Romero). Domani già si preannuncia come un giornata imperdibile, che inizierà con la proiezione di The Men Who Stare At Goats. Io, come sempre, sarò la fuori per portarvi le mie impressioni e, spero, per qualche incontro inaspettato.