Lezioni d’Amore, la recensione in anteprima

Pubblicato il 27 aprile 2009 di Gabriele Niola

Lezioni di amore Poster ItaliaRegia: Isabel Coixet
Cast: Ben Kingsley, Penélope Cruz, Patricia Clarkson, Dennis Hopper
Durata: 1h 48m
Anno: 2009

Questo film è un polpettone. Non suoni come un insulto bello e buono, “polpettone” è un termine un po’ canzonatorio ma alla fine arrivato ad identificare una categoria precisa di film, quelli intimisti duri e puri.
Si tratta di un’opera tratta da un racconto di Philip Roth che scandaglia i confini del sentimento amoroso e dell’attrazione sessuale. Ma ciò che lo rende davvero un polpettone è il modo in cui cerca l’intimismo a tutti i costi senza che ad esso corrispondano poi delle azioni nella trama. Anche Two Lovers è un film intimista ma a fronte di molto “movimento interiore” ai personaggi ce n’è anche tanto “esteriore” a giustificare il primo.

Come classico dei polpettoni tutto risiede su fotografia, scene e attori. E da quel punto di vista il film è impeccabile: Kingsley e Cruz si impegnano come possono, Jean-Claude Larrieu fotografa con grande raffinatezza e le scenografie anche sono curatissime. Tutto confluisce verso il racconto di un unico grande tema, il rigore dei sentimenti contro la furia della carne. Ma come si è detto senza che succeda nulla di veramente sorprendente (se si esclude il più classico dei colpi di scena prevedibili finali).

Tutto l’impianto metaforico è talmente metodico, denso e oppressivo da schiacciare il film facendolo suonare in ogni momento inevitabilmente fasullo. Ed è quasi pornografico nel voler applicare simbologie e riferimenti alti quasi senza considerare che già la professione di molti personaggi coinvolti (letterati, professori, poeti) ha un significato fortissimo.

A questo punto alcuni si chiederanno: “Ma come? I pastori kazaki di Tulpan si e il racconto di Philip Roth con Penelope Cruz no??”. Esatto! Tulpan si e Penelope Cruz no.

Sono io che ho i pregiudizi o il pubblico di un film simile è esclusivamente quello delle signore over 50? C’è qualcuno sotto i 30 a cui è piaciuto? Intanto qui il resto della critica

Tag: