Squid Game: cos’è la serie Netflix di cui stanno parlando tutti?

Squid Game: cos’è la serie Netflix di cui stanno parlando tutti?

Di Marco Triolo

Il punto di forza sempre più evidente di Netflix è la sua capacità di trasformare in successi internazionali film e serie realizzati in lingue diverse dall’inglese e per i mercati più disparati. L’ultimo esempio di questo è Squid Game, una serie coreana, creata da Hwang Dong-hyuk (sceneggiatore e regista), che si propone come un bizzarro mix di Battle Royale e Hunger Games… ma con i giochi infantili al posto del più scriteriato Royal Rumble.

In poco tempo – la serie è uscita il 17 settembre – Squid Game è diventata una delle serie più viste su Netflix nel mondo. Nel nostro paese è al primo posto, così come negli Stati Uniti, dove è diventata la prima serie coreana in assoluto a guidare la classifica.

Ma che cos’è Squid Game? Iniziamo rivedendo il trailer…

Ed ecco un interessante dietro le quinte…

La trama

Ecco, in soldoni, la premessa della serie:

Un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?

La promessa di un premio tale da risolvere per sempre tutti i problemi della vita (45,6 miliardi di won sono circa 32,9 milioni di euro) è dunque ciò che spinge i partecipanti a proseguire nonostante l’alternativa sia una morte atroce. Il creatore Hwang Dong-hyuk ha spiegato che questo accostamento tra giochi infantili e violenza è ironico e voluto:

Volevo creare un nesso tra i giochi nostalgici a cui giocavamo da bambini e il senso di eterna competizione che gli adulti di oggi avvertono.

E ha aggiunto:

C’è dell’ironia nel fatto che le nostre più belle e innocenti memorie vengano trasformate nella più terrificante realtà.

Ah, già: va detto che Squid Game è molto violenta come serie, e questa premessa viene pienamente sfruttata per mettere in scena morti sempre più agghiaccianti.

Le fonti di ispirazione

Hwang ha ammesso, parlando con Variety, che la premessa della serie ha dei debiti nei confronti dei manga e anime giapponesi:

Quando ho iniziato [questo lavoro], ero in ristrettezze economiche io stesso e passavo molto tempo nei caffè a leggere fumetti, inclusi Battle Royale e Liar Game. Iniziai a domandarmi come mi sarei sentito a prendere parte a questi giochi. Ma trovavo i giochi troppo complessi, e per il mio lavoro decisi di concentrarmi invece sui giochi dei bambini.

Prima di diventare una serie, Squid Game era nato come film nel 2008. Ora è un fenomeno globale e Hwang dovrà prima o poi affrontare l’ipotesi di realizzarne una seconda stagione:

Non ho dei piani precisi per Squid Game 2. Anche solo pensarci è sfiancante. Ma, se dovessi farlo, certamente non lo farei da solo. Considererei l’ipotesi di usare una writers’ room e vorrei diversi registi con esperienza.

Quel maledetto numero di telefono

In caso ve lo steste chiedendo, il numero di telefono mostrato nella serie, quello da chiamare per partecipare al gioco, è vero. Lo ha scoperto a sue spese un uomo sui quarant’anni, residente nella provincia di Gyeonggi, che si è ritrovato inondato di telefonate e messaggi, a tutte le ore del giorno e della notte, da parte di persone che vorrebbe “partecipare al gioco”. L’uomo ha detto alla rete televisiva MBC di non poter cambiare numero nonostante le oltre quattromila telefonate al giorno, perché ha lo stesso da dieci anni ed è legato alla sua attività.

Ma da un problema può sempre nascere una benedizione inaspettata: Huh Kyung-young, candidato alla presidenza della Corea del Sud, ha offerto di comprare il numero di telefono per 100 milioni di won, circa 72.500 euro.

Il cast

La serie, composta da nove episodi, è interpretata da Lee Jung-jae, Park Hae-soo, HoYeon Jung, Heo Sung-tae, Kim Joo-ryoung, Anupam Tripathi e Lee Yoo-mi. Crea una forte dipendenza, per cui riservatevi un weekend per una bella sessione di binge watching come si deve.

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