La casa di J.R.R. Tolkien, la stessa in cui ha scritto Lo Hobbit e parte de Il signore degli anelli, sta per essere messa in vendita. E le star della saga cinematografica si sono messe in moto per salvarla.
La casa si trova al numero 20 di Northmoor Road a Oxford. Tolkien vi si trasferì con la famiglia nel 1930 e ci visse per diciassette anni, mentre insegnava letteratura anglosassone nella vicina università.
La campagna, chiamata Project Northmoor, è stata lanciata dalla scrittrice Julia Golding e mira a trasformare la casa di Tolkien in un museo dedicato all’autore. L’obbiettivo è raggiungere i 4,5 milioni di sterline (circa 5 milioni di euro) per acquistare la villa. Ad appoggiare questo ambizioso progetto ci sono nomi molto legati alla fama della saga della Terra di Mezzo. Parliamo di Ian McKellen (Gandalf), Martin Freeman (Bilbo) e John Rhys-Davies (Gimli). A questi si aggiungono anche John Howe, illustratore dei romanzi di Tolkien, e Annie Lennox, premiata nel 2004 con l’Oscar per il brano Into the West, tratto da Il signore degli anelli: Il ritorno del re.
Julia Golding ha dichiarato:
Raccogliere sei milioni di dollari in tre mesi è una grossa sfida. Tuttavia, basta guardare al viaggio di Frodo e Sam da Gran Burrone al Monte Fato, che aveva la stessa durata, per convincerci che ce la possiamo fare anche noi.
John Rhys-Davies ha aggiunto:
Incredibilmente, considerando la sua importanza, non esiste un centro dedicato a Tolkien da nessuna parte nel mondo. L’idea è fare della casa di Tolkien un centro letterario che ispirerà nuove generazioni di scrittori, artisti e filmmaker per molti anni a venire.
Ian McKellen:
Non possiamo raggiungere questo obbiettivo senza il sostegno della comunità internazionale di fan di Tolkien, la nostra compagnia di finanziatori.
Golding ha negoziato con gli attuali proprietari della villa una finestra di tre mesi per raccogliere la somma necessaria a comprarla. La villa costa 4 milioni di sterline: il resto verrebbe utilizzato per mettere a norma l’edificio e sviluppare i primi programmi. “La nostra idea”, spiegano gli organizzatori, “non è trasformare la casa di Tolkien in un freddo museo, ma in una casa accogliente di infinita creatività”. Se l’obbiettivo della raccolta fondi non verrà raggiunto, il denaro verrà usato comunque per promuovere il lavoro di Tolkien attraverso corsi ed eventi incentrati sull’autore.
Fonte: The Guardian