Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori della storia del cinema, si è spento nella notte in una clinica romana: era stato ricoverato per le conseguenze di una caduta.
Parliamo ovviamente di un musicista leggendario, le cui opere sono talmente radicate nell’immaginario collettivo da divenire riconoscibili nel giro di pochissime note. Nato a Roma nel 1928, si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia e comincia a suonare come trombettista in varie orchestre romane. Si dedica a vari arrangiamenti di musica leggera (tra cui alcuni grandi successi di Edoardo Vianello e Sapore di sale di Gino Paoli), prima di iniziare una storica collaborazione con Sergio Leone, suo compagno di classe alle elementari.
La sua prima colonna sonora è quella di Per un pugno di dollari (1964), cui seguono gli altri spaghetti-western del regista romano: Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto, il cattivo (1966), C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971). Il sodalizio si conclude forzatamente con l’ultimo film di Leone, il gangster movie C’era una volta in America (1984). Ha lavorato anche con altri registi italiani (Sergio Corbucci, Duccio Tessari, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore…) e con grandi registi americani come Terrence Malick, John Carpenter, Brian De Palma, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino.
Dopo numerose candidature agli Academy Awards (I giorni del cielo, Mission, The Untouchables – Gli intoccabili, Bugsy, Malèna) e una statuetta onoraria, nel 2016 vince l’Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight, diretto dallo stesso Tarantino. Ha ottenuto inoltre tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri d’Argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize, premio dell’Accademia Reale Svedese di musica (è stato il primo italiano a riceverlo). Ha venduto più di 70 milioni di dischi nel corso della sua incredibile carriera.
Sarà per sempre ricordato come uno dei più musicisti più influenti della Settima Arte.
Fonte: Corriere.it