Spike Lee ha recentemente fatto il suo debutto su Netflix con Da 5 Bloods, la sua ultima fatica.
Impegnato con il lancio promozionale del film, il regista è stato ospite della trasmissione radiofonica In the Morning e ha colto l’occasione per difendere il suo collega Woody Allen, scagliandosi contro la “cultura della cancellazione” che avrebbe secondo lui preso una deriva pericolosa.
Voglio solo dire che Woody Allen è un grande regista e questa cultura della cancellazione non riguarda solo lui. Presto ci accorgeremo che è come uccidere qualcuno, cancellarlo come se non fosse mai esistito. Woody è un amico, e un tifoso dei Knicks come me. So cosa sta attraversando in questo momento.
Una difesa che successivamente è stata ridimensionata dalla stesso Spike Lee, che con un Tweet è praticamente ritornato sui suoi passi:
Mi scuso profondamente. Le mie parole sono state SBAGLIATE: Non tollero e non sarò mai tollerante nei confronti delle molestie sessuali, delle aggressioni o della violenza. Queste cose causano danni reali, impossibili da minimizzare. Sinceramente, Spike Lee.
I Deeply Apologize. My Words Were WRONG. I Do Not And Will Not Tolerate Sexual Harassment, Assault Or Violence. Such Treatment Causes Real Damage That Can't Be Minimized.-Truly, Spike Lee.
— Spike Lee (@SpikeLeeJoint) June 13, 2020
L’ultimo anno non è stata una passeggiata per Woody Allen, lo sappiamo. Il regista ha lottato duramente per fare arrivare nelle sale Un Giorno di Pioggia a New York, trovando in molti casi le porte chiuse.
Gran parte dell’America gli ha voltato le spalle e lui stesso si è recentemente dichiarato pessimista sul suo futuro professionale.
Fonte: The Wrap