Stranger Things: tutte le citazioni della terza stagione

Stranger Things: tutte le citazioni della terza stagione

Di Marco Triolo

Come ogni stagione di Stranger Things, anche la terza è una cornucopia di citazioni dagli anni ’80. Riferimenti a film, serie televisive, fumetti e ancora film. Stavolta, però, i Duffer Brothers hanno fatto gli straordinari: la quantità di riferimenti presenti nella stagione è da record. E alcuni sono talmente rapidi da essere quasi impercettibili. Ora che la terza stagione è finalmente approdata su Netflix, scopriamoli insieme.

Ma fate attenzione: ci sono ovviamente SPOILER dalla terza stagione di Stranger Things. Leggete dopo aver terminato la visione…

Stranger Things

Alien

Il Mind Flayer, con la sua testa appuntita, ricorda molto lo Xenomorfo creato da H.R. Giger per la saga di Alien. Ma la scena che in assoluto evoca di più la saga è quella che vede Nancy attaccata da una mostruosa creatura nell’episodio 6 di Stranger Things 3. Quando il mostro le si avvicina alla faccia, è impossibile non pensare all’inquadratura più famosa di Alien 3.

Ritorno al futuro

I Duffer avevano detto che Ritorno al futuro sarebbe stato uno dei punti di riferimento della stagione 3. Il film di Robert Zemeckis uscì nel weekend in cui è ambientata la stagione, nel luglio 1985. Nel settimo episodio, Dustin, Erica, Steve e Robin si nascondono in una sala che lo sta proiettando. Il fatto che l’episodio seguente includa una lunga scena ambientata nel parcheggio del centro commerciale, a base di auto lanciate a tutta velocità, non può essere un caso.

Blob

Il liquame strisciante disgustoso in cui si trasformano le persone possedute dal Mind Flayer ricorda da vicino il famigerato Blob. La gelatina aliena è stata protagonista di un classico della fantascienza del 1958, Fluido mortale, e di un remake del 1988, Il fluido che uccide, interpretato da Kevin Dillon.

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Cin Cin

La scena che vede il cameo di Sean Astin nei panni del povero Bob ce lo mostra mentre guarda Cin Cin in TV con Joyce. La celebre sit-com anni ’80 introdusse il personaggio di Frasier (Kelsey Grammer), poi protagonista di uno spin-off di enorme successo.

La cosa

L’amore dei Duffer per il cinema di John Carpenter è evidente sin da quel poster de La cosa mostrato nel seminterrato di Mike nella prima stagione di Stranger Things. Stavolta è Lucas a citare il film nel settimo episodio, per spiegare come possa piacergli la New Coke più della Coca-Cola classica. Per farlo, paragona l’originale La cosa da un altro mondo con il remake di Carpenter. Va detto che il riferimento non è casuale: il modo in cui il Mind Flayer assimila le persone ricorda il mostro di quel film.

Il signore del male

C’è un altro riferimento a Carpenter: i cilindri di vetro pieni di liquido verde che Dustin e compagnia trovano nella base russa ricordano quello che contiene il demonio in Il signore del male.

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Stephen King

Non solo Carpenter: i Duffer riservano tanto amore anche a Stephen King. Tutto Stranger Things, a partire dal font usato per il titolo, è un enorme omaggio ai romanzi del maestro del brivido, e in particolare a It. Nella terza stagione la cosa è palese: la base del Mind Flayer è una vecchia acciaieria abbandonata, una scelta che Pennywise approverebbe. Inoltre, nel racconto Secondo turno di notte, tratto dalla raccolta A volte ritornano (e adattato al cinema nel film La creatura del cimitero), King immagina uno stabilimento tessile abbandonato invaso dai ratti. Esattamente come in Stranger Things 3.

Lo squalo

Oltre a Carpenter e King, il terzo nume tutelare di Stranger Things è Steven Spielberg. Di solito i Duffer citano E.T. (ci arriviamo tra un attimo), ma nella terza stagione hanno anche spostato l’attenzione su Lo squalo. Come quel film, Stranger Things 3 si ambienta durante il weekend del 4 luglio. E molti dei guai sono causati da un sindaco incompetente che si chiama Larry (qui è Cary Elwes, uno che potrebbe essere considerato una citazione in sé e per sé, essendo il protagonista de La storia fantastica).

E.T. – L’extra-terrestre

Il classico E.T. non manca. Il gingillo che Dustin costruisce, un impianto radio fatto in casa con cui intende comunicare con l’amata Suzie, ricorda moltissimo il trasmettitore fai da te con cui E.T. “telefona casa” nel film di Spielberg.

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X-Men

Restando in tema impianto radio di Dustin, il ragazzino lo battezza Cerebro. Non bisogna essere particolarmente ferrati nei fumetti americani per sapere che è il nome dato da Charles Xavier, leader degli X-Men, al supercomputer con cui riesce a captare i mutanti di tutto il mondo.

La storia infinita

Nel climax dell’episodio finale, Suzie costringe Dustin a intonare una canzone in cambio della costante di Planck. Quel brano è The NeverEnding Story di Limahl (e Giorgio Moroder), pezzo cardine del classico anni ’80 di Wolfgang Petersen.

Alba rossa

Dustin, capo indiscusso del namedropping di questa stagione, cita direttamente Alba rossa, cult di John Milius in cui l’esercito russo invade gli Stati Uniti e viene fronteggiato da un’armata di guerriglieri ragazzini. Un po’ quello che succede – in tono minore – nella nuova stagione.

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Terminator

Il modo in cui veste (quei guantini senza dita!), il modo in cui cammina, il fatto che guidi una motocicletta. Tutto fa pensare che Grigori, il killer inarrestabile interpretato da Andrey Ivchenko, sia un omaggio al Terminator di Arnold Schwarzenegger. A un certo punto, il sindaco stesso lo chiama “Schwarzenegger”, tanto per essere chiari fino in fondo.

Ghostbusters II

La seconda stagione citava Ghostbusters, nella scena in cui i quattro protagonisti si travestono da Acchiappafantasmi per Halloween. Qui li rivediamo in una foto, e nel supermercato del centro commerciale si possono notare i cereali con l’omino dei marshmallow Stay Puft. Ma in realtà nella nuova stagione c’è un’altra citazione degli Acchiappafantasmi, che si riferisce però a Ghostbusters II. A un certo punto, quando Steve sta guidando per raggiungere Cerebro, in colonna sonora parte Higher and Higher di Jackie Wilson. Ovvero il brano con cui Venkman e soci animano la Statua della Libertà nel finale di quel film.

Il giorno degli zombi

Il film vietato ai minori proiettato nella sala in cui si intrufola la gang nel primo episodio è Il giorno degli zombi di George A. Romero. Si tratta di un’anticipazione del tema della stagione, con la gente zombizzata dal Mind Flayer. Ma è anche un modo per gettare un ponte verso il cinema di Romero: Zombi, il più famoso capitolo della saga dei Morti Viventi, è ambientato tutto in un centro commerciale.

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Fuori di testa

Oltre a Ritorno al futuro, l’altro grosso riferimento anni ’80 della stagione è Fuori di testa, il cult di Amy Heckerling (scritto da Cameron Crowe) che vede nel cast Sean Penn, Jennifer Jason Leigh, Judge Reinhold e Phoebe Cates. Parecchie sono le citazioni del film: la sagoma di cartone di Phoebe Cates in cui si imbatte Steve nell’ultimo episodio (e grazie alla quale ricorda che Fuori di testa è uno dei suoi film preferiti). L’uniforme della gelateria indossata da Steve, simile a quella che indossa Judge Reinhold al Captain Hook Fish & Chips. Il fatto che Dustin chiami in causa proprio Phoebe Cates per descrivere la misteriosa Suzie. E la scena in cui Billy cammina al ralenti a bordo piscina con Moving in Stereo dei Cars in sottofondo, gender-swap della famosa scena della piscina con Phoebe Cates.

I poster

Come sempre ce ne sono tanti. Non solo fuori dal multisala del centro commerciale, dove vediamo quelli di Ritorno al futuro, La donna esplosiva, Pee-wee’s Big Adventure, Il giorno degli zombi e Taron e la pentola magica. Ma anche nelle camere dei protagonisti: Suzie sfoggia quello di Ecco il film dei Muppet, torna quello de La cosa nel seminterrato di Mike. E infine, anche se non parliamo di film, Billy ha quello dell’album dei Metallica Kill ‘em All nella sua stanza. Il cui titolo (“Uccidili tutti”) prelude a quello che sarà il ruolo di Billy nella stagione.

Magnum P.I.

Qualcuno lo ha già definito il look dell’estate. Parliamo di quello sfoggiato da Hopper per buona parte della stagione. Il capo della polizia di Hawkins è un chiaro fan di Magnum P.I. (a un certo punto lo guarda in TV). Perciò, quando deve scegliersi una camicia per lavorare in borghese, non può che selezionarne una hawaiana. Con quei baffoni sta che è una meraviglia.

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Karate Kid

Altro cult anni ’80, altra citazione. Eleven e Max leggono un servizio su Ralph Macchio in una rivista, e per tutta la stagione Lucas se ne va in giro vestito come un aspirante Daniel LaRusso.

My Little Pony

In uno dei duetti più divertenti della stagione, Dustin cerca di dimostrare che Erica è una nerd sottolineando quanto sia una fan di My Little Pony. Ma finisce per confermare di essere nerd pure lui.

National Lampoon’s Vacation

È ancora Dustin a scegliere i nomi in codice per comunicare via radio tra i vari gruppi. Il gruppo chiuso nel centro commerciale viene battezzato “famiglia Griswold”. Ovvero i protagonisti della commedia National Lampoon’s Vacation con Chevy Chase, primo capitolo di una saga molto amata in USA.

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Wall Street

I Duffer hanno preso misure extra per assicurarsi che Larry Kline, il sindaco di Hawkins, risultasse viscido a pelle. Lo hanno fatto lavorando con intelligenza sul subconscio: Larry è vestito come Gordon Gekko, lo squalo di Wall Street interpretato da Michael Douglas nel film omonimo di Oliver Stone.

2001: Odissea nello spazio

La canzoncina con cui Steve capisce che la trasmissione dei russi veniva dallo Starcourt Mall è Daisy Bell, la stessa che canticchia HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio poco prima di “morire”. C’è forse anche un altro riferimento velato al film: uno dei corridoi della base sotterranea, con le sue luci rosse, pare rubato dai set del capolavoro di Stanley Kubrick.

Nightmare

La porta rossa della casa della bagnina Heather Holloway potrebbe fare il verso a quella di Nancy Thompson in Nightmare di Wes Craven. Il numero della casa di Nancy è 1428, quello della casa di Heather 1438. Oltretutto Nancy è interpretata da Heather Langenkamp. Difficile che sia un caso.

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Die Hard

Nel quinto episodio, Hopper riesce finalmente a sorprendere Grigori e gli punta una pistola alla testa, intimandogli di lasciar cadere l’arma. Grigori però mantiene la sua freddezza e non si fa intimorire: Hopper non sparerebbe mai, sostiene il killer, perché i poliziotti seguono le regole. Questa scena sembra essere un riferimento a Die Hard – Trappola di cristallo, in cui John McClane, il poliziotto interpretato da Bruce Willis, si ritrova in uno scenario simile.

Il gelato che uccide

Tra i vari surrogati di Blob c’è anche il satirico Stuff – Il gelato che uccide di Larry Cohen, uscito proprio nel 1985. Parla di una sostanza che trasforma la gente in zombie senza cervello. Il titolo del film è segnalato nel cinema del centro commerciale insieme a quelli di D.A.R.Y.L., Nel fantastico mondo di Oz, Cocoon e Fletch – Un colpo da prima pagina.

Miami Vice

Hopper cita Miami Vice nel finale, quando sta fissando l’appuntamento con Joyce e dice di non poter tornare a casa tardi il venerdì, perché lui e Eleven amano guardare la serie di Michael Mann. Miami Vice viene anche citata, più o meno, quando Hopper sequestra l’auto di Todd, un tizio vestito di colori pastello che sembra uscito proprio dal poliziesco con Don Johnson.

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Camp Nowhere

Il nome del campeggio da cui torna Dustin nel primo episodio di Stranger Things 3 è “Camp Nowhere”. Questa potrebbe essere una citazione del film Vacanze a modo nostro (in originale Camp Nowhere, appunto), interpretato da Christopher Lloyd di Ritorno al futuro. Unico dubbio: di solito i Duffer citano film dell’epoca in cui sono ambientate le stagioni. Vacanze a modo nostro è invece un film del 1994.

E questo è tutto, gente. Siamo certi che ci siano molte altre cose che ci sono sfuggite. Se siete certi di aver notato qualcosa che nessun altro ha notato, fatecelo sapere nei commenti!

Per saperne di più su Stranger Things 3:
Ascolta tutte le canzoni anni ’80 della colonna sonora
Troppe sigarette in Stranger Things, è polemica
…e molto altro!

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