Quando mesi fa è uscita la notizia che Danny Boyle avrebbe diretto una sceneggiatura scritta da Richard Curtis ci si è prevedibilmente chiesti se lo stile spesso lisergico del regista dei Trainspotting e 28 Giorni Dopo si sarebbe adattato al meglio ai toni da commedia acuta dello scrittore. Per dirla in parole povere: Yesterday sarebbe stato maggiormente un film di Boyle o di Curtis?
La risposta arriva precisa fin dalle primissime scene: la storia fantastica di Jack Malik, giovane cantautore senza successo che si appropria della musica dei Beatles dopo che il mondo li ha improvvisamente dimenticati, viene messa in scena secondo il gusto estetico e narrativo di Richard Curtis. Lo stile di regia e montaggio di Yesterday segue lo sviluppo della storia dolceamara assecondandone la gentilezza con fluidità e buon senso del ritmo narrativo. Tenendo però in mente che c’è Danny Boyle dietro la macchina da presa, ci si aspetta costantemente qualche guizzo, qualche trovata estetica in grado di far scivolare la mera visione verso terreni imprevisti. Ebbene, in Yesterday ciò non accade. Il che non significa che il lungometraggio sia allestito in maniera piatta o banale. Appare però evidente che Boyle si è messo al servizio della storia di Curtis in maniera fedele ma anche accademica, quando magari in alcuni momenti avrebbe potuto osare a livello prettamente cinematografico per rendere il progetto un po’ più personale.
Yesterday è un feel-good movie discretamente riuscito, che affronta temi come amicizia, successo, relazioni interpersonali in maniera ben calibrata. Poi ovviamente ci sono le canzoni intramontabili dei Beatles, sempre magnifiche da ascoltare, o meglio da “vivere”. A nostro avviso la potenza espressiva delle note leggendarie delle canzoni del gruppo di Liverpool viene sfruttata tutto sommato in maniera più efficace rispetto a Bohemian Rhapsody – tanto per proporre un paragone recente – ma meno coinvolgente invece rispetto a Rocketman, dove la grande musica di Elton John raccontava la vita interiore del personaggio invece che soltanto la sua biografia.
Anche a livello narrativo Yesterday è un film che si sviluppa nel modo esatto in cui ce lo aspettiamo, fino però a un momento nel prefinale in cui Curtis inserisce una sequenza che è insieme geniale ed emotivamente portentosa. Per evitare spoiler non procederemo oltre nel raccontarla, ma possiamo garantirvi che i soli sentimenti suscitati da questi pochi minuti di cinema valgono il prezzo del biglietto. Ogni singolo Euro.
La freschezza e simpatia dei due protagonisti Himesh Patel e Lily James guidano Yesterday dentro i binari sicuri della commedia musicale romantica, delicata nel tocco e briosa nella confezione. Siamo dentro i confini ben precisi del genere, i quali vengono rispettati con puntualità. Magari superarli avrebbe portato al film un pizzico di originalità e bizzarria funzionali per elevarne il risultato artistico, ma quello ottenuto non è certo da disprezzare. Semplicemente da guardare in spensieratezza.
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