Dopo l’arrivo nelle sale italiane, Il primo Re, l’ambizioso film di Matteo Rovere che porta sul grande schermo il mito della fondazione di Roma, si appresta a conquistare i mercati internazionali, come Cannes e Berlino.
Il film è stato venduto da Indie Sales in tutto il mondo: uscirà in Nord America, Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Spagna, Svizzera, Corea del Sud, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Australia, Nuova Zelanda e Medio Oriente. Molti altri paesi, invece, sono in trattativa avanzata.
La grande attenzione internazionale per Il Primo Re mi rende felice. Ho fatto proiezioni in diversi paesi e sempre più mi rendo conto che la leggenda di Romolo e Remo, pur lontanissima nel tempo, racchiude qualcosa di complesso ma allo stesso tempo comprensibile a ogni latitudine. L’origine della nostra civiltà si fonde con un racconto sul divino che scuote le persone, qualcosa di intimo che ci guarda dentro a prescindere dal paese di provenienza. Il mondo de Il Primo Re è un mondo unico, interamente costruito da uno straordinario gruppo di collaboratori. Ogni decisione presa, ogni scelta fatta, è stata il frutto di un enorme lavoro. Le più grandi eccellenze italiane si sono messe in gioco in questa sfida, per dimostrare una volta ancora quanto il nostro cinema sia vivo e in fermento. Mi sento di condividere con tutti gli artisti che mi hanno aiutato questi bellissimi risultati.
Il regista dell’ottimo Veloce come il vento è tornato dietro la macchina da presa per dare vita ad una storia che si preannuncia a dir poco epica: un’avventura che si svolge nel 750 a.C., tre anni prima della fondazione di Roma, con protagonisti Romolo e Remo. Il cast, guidato da Alessandro Borghi, recita in latino pre-romano, e le riprese si sono svolte utilizzando solo la luce naturale: la fotografia è curata dall’esperto Daniele Ciprì. Questa la trama:
Costato 8 milioni di euro, Il primo Re è prodotto da Matteo Rovere insieme alla Groenlandia di Andrea Paris e Rai Cinema, in associazione con Roman Citizen Entertainment e la belga Gapbusters. La sceneggiatura è opera del regista con Filippo Gravino e Francesca Manieri.
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