Robert Zemeckis: il regista che ha diretto TUTTI i tuoi film preferiti

Robert Zemeckis: il regista che ha diretto TUTTI i tuoi film preferiti

Di Filippo Magnifico

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Ogni regista sogna di realizzare un film speciale, destinato a entrare nella storia del cinema e a far sognare intere generazioni di spettatori.
C’è chi riesce a trasformare in realtà questo desiderio e c’è anche chi, per una serie di fortunate coincidenze unite ad un innegabile talento, riesce a sfornare un capolavoro dopo l’altro, lasciando al pubblico l’imbarazzo della scelta.

Robert Zemeckis, ad esempio, è riuscito a ripetere l’impresa in più di un’occasione. Se il cinema è la vostra passione, non ci sono dubbi: almeno un suo film è presente nella vostra top 10 personale. E questo semplicemente perché il Cinema ha sempre fatto parte del suo DNA.

La sua storia inizia nel 1952 a Chicago, è quella di un bambino che dimostra subito di avere le idee molto chiare sul suo futuro. C’è chi impiega secoli a scoprire la sua vocazione ma questo non è il caso del piccolo Robert, che subito subisce il fascino della settima arte e inizia a girare i primi film amatoriali con la telecamera 8mm dei genitori, coinvolgendo amici e parenti.

L’attrazione verso la macchina da presa è così forte che, contro la volontà dei genitori, decide di studiare cinema, sempre più determinato a realizzare il suo sogno. Non senza qualche colpo di fortuna, sia chiaro, quello ci vuole sempre. E nel suo caso il colpo di fortuna coincide con un’amicizia stretta subito dopo gli studi. Un’amicizia molto particolare, che risponde al nome di Steven Spielberg.

Robert Zemeckis giunge a Hollywood passando attraverso la porta principale, insomma, ma non basta un’amicizia – anche se molto importante – a decretare un successo. È toccato a lui lasciare il segno, dimostrandosi all’altezza del compito.

E, inutile dirlo, ci è riuscito. Grazie ad una serie di titoli che, dagli anni ’80 fino ad oggi hanno rappresentato i picchi di una carriera in continua ascesa.
A dare il via a questa parata di successi ci ha pensato, nel 1984, All’inseguimento della pietra verde, riuscitissimo mix tra le atmosfere dei film alla Indiana Jones e i romanzi rosa avventurosi particolarmente in voga negli anni ’80, che ha contribuito a lanciare la carriera cinematografica di Michael Douglas, all’epoca impegnato prevalentemente come produttore.

Un utile banco di prova che ha aperto la strada ad un film che, senza ombra di dubbio, ha segnato un’epoca, dando vita ad una trilogia a dir poco leggendaria: Ritorno al Futuro. Nel 1985 la storia del giovane Marty McFly, studente di Hill Valley che viaggia nel tempo a bordo di un bolide costruito dal suo amico scienziato Doc Brown, arriva nelle sale regalando il cosiddetto ruolo di una vita ai suoi protagonisti: Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Gli occhi del mondo sono puntati su Robert Zemeckis, che prosegue lungo la sua strada a testa alta.

Nel 1988 è il turno di un altro film destinato ad entrare nella storia: Chi ha incastrato Roger Rabbit, riuscitissimo mix tra animazione e live action in salsa noir, che ha proseguito, perfezionandole, le sperimentazioni che ci avevano regalato grandi classici come Mary Poppins e Pomi d’ottone e manici di scopa. Non è la prima volta che attori in carne ed ossa interagiscono con dei personaggi animati, è vero, ma è anche vero che un’interazione del genere non si era mai vista e risulta incredibile ancora oggi, dopo 30 anni.

Tre film, tre capolavori. Ma la lista è ancora lunga e prosegue negli anni ’90 con titoli come La morte ti fa bella, intelligentissima (e squisitamente macabra) commedia con un Bruce Willis tornato alle origini (comiche) e due superlative Meryl Streep e Goldie Hawn, ma soprattutto Forrest Gump. Robert Zemeckis porta sul grande schermo l’omonimo romanzo di Winston Groom, affidando a Tom Hanks il ruolo del protagonista Forrest e regalando al pubblico una fiaba moderna, una commovente parabola che fa della “diversità” il suo punto di forza. Il film, inutile dirlo, conquista il mondo intero, diventando un vero e proprio fenomeno e aggiudicandosi nel 1995 ben sei oscar tra cui Miglior Film, Miglior Regista e Migliore Attore Protagonista.

A questo punto ci si potrebbe anche fermare, abbiamo ampiamente dimostrato quanto detto nel titolo di questo articolo. Ma si tratta di una cosa impossibile, perché il primo a non fermarsi è proprio Robert Zemeckis, che nel 2000 porta sul grande schermo due titoli particolarmente affascinanti e diametralmente opposti tra loro. Il primo, Cast Away, interpretato sempre da Tom Hanks, alle prese con un man one show nel nome della sopravvivenza. Hanks interpreta l’unico superstite di un incidente aereo, solo su un isola deserta e determinato a non morire in attesa (ma soprattutto nella speranza) dei soccorsi. Un ruolo particolarmente intenso per Tom Hanks, che passa attraverso una profonda trasformazione fisica che comporta una pausa delle riprese. Ed è proprio durante questa pausa che il regista si dedica ad un altro progetto: Le verità nascoste, thriller soprannaturale di stampo hitchcockiano, con una splendida Michelle Pfeiffer e un inedito Harrison Ford.

Nel 2004 Robert Zemeckis inizia un periodo di sperimentazione visiva, che inizia con Polar Express, prosegue con La leggenda di Beowulf e si conclude nel 2009 con A Christmas Carol, trasposizione cinematografica del racconto Canto di Natale di Charles Dickens. Tre titoli che permettono al regista di confrontarsi con la complicata tecnica del motion capture, regalandoci opere particolarmente suggestive, sebbene non sempre perfette.
Nel 2012 il ritorno ad un cinema più tradizionale ma sempre in grado di offrire grandi emozioni, come nel caso di Flight (2012), storia di colpa e riscatto personale con protagonista un bravissimo Denzel Washington, e The Walk (2015), che porta sul grande schermo la straordinaria storia del funambolo francese Philippe Petit.

Film dopo film, Robert Zemeckis ci ha permesso di scoprire mondi fantastici, facendoci conoscere personaggi (veri o inventati) straordinari, protagonisti di storie incredibili. Benvenuti a Marwen, la sua ultima fatica in arrivo nelle nostre sale il 10 gennaio, prosegue questo percorso, portando sul grande schermo la vera storia di Mark Hogancamp (un bravissimo Steve Carell, che prosegue il suo percorso verso l’Oscar), un uomo distrutto, sull’orlo del baratro, che riesce a guarire grazie alla sua immaginazione. Un film dedicato a tutti i sognatori, che si preannuncia magico a cominciare dal trailer, in grado di regalare moltissime emozioni.

Robert Zemeckis è fondamentalmente una garanzia, il suo approccio verso il mondo della settima arte parte da un presupposto ben preciso, semplice ma al tempo stesso essenziale:

Ci sono due domande che mi pongo quando faccio un film. Si tratta di un film che mi piacerebbe vedere? E poi penso se anche le altre persone vorrebbero vederlo. Se la risposta a entrambe le domande è sì, vado avanti.

A partire dagli anni ’80, fino ad aggi, questa semplice regola gli ha permesso di realizzare tutti i nostri film preferiti. E noi non possiamo fare altro che ringraziarlo.

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