Un piccolo favore – La recensione del thriller con Anna Kendrick e Blake Lively

Un piccolo favore – La recensione del thriller con Anna Kendrick e Blake Lively

Di Lorenzo Pedrazzi

“Se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari” recita un famoso principio drammaturgico di Čechov. È la base fondante di qualunque intreccio narrativo, certo, ma vale in particolar modo nel racconto giallo, i cui misteri e colpi di scena necessitano sempre di un’adeguata preparazione: come l’assassino lascia inevitabilmente delle tracce dietro di sé, anche l’autore semina indizi che il pubblico più smaliziato sarà in grado di cogliere, aspettandosi effettivamente che, prima o poi, quella pistola spari per davvero. Un piccolo favore di Paul Feig funziona proprio in questo modo, è l’abc del genere noir; ma è anche una black comedy, quindi non bisogna mai dare niente per scontato: la pistola, alla fine, potrebbe sparare a salve.

Al di là degli elementi satirici che possono attirare un regista di commedie, l’interesse di Feig per il romanzo di Darcey Bell nasce dalla sua predilezione per le trame femminili, dove i contrasti o la solidarietà tra donne alimentano la narrazione. Non a caso, il centro gravitazionale di Un piccolo favore coincide con Stephanie (Anna Kendrick) ed Emily (Blake Lively), due donne molto diverse che vivono in una tranquilla cittadina suburbana. Stephanie è una madre single, dolcissima e solare, che fa la vlogger e campa grazie all’assicurazione sulla vita del marito, mentre Emily lavora nell’alta moda ed è sposata con un ex scrittore britannico, da cui ha avuto un bambino. I figli delle due donne vanno a scuola insieme, e questo le porta a diventare amiche, nonostante le loro enormi differenze: Emily è infatti una persona sbrigativa, caustica e piena di self confidence, tutto il contrario rispetto a Stephanie, madre e casalinga modello che trova sempre il tempo anche per le attività extra-domestiche. La loro amicizia però non ne risulta ostacolata, anzi, diventa sempre più confidenziale… almeno finché Emily non chiede a Stephanie di tenere suo figlio dopo la scuola, scomparendo misteriosamente dopo quell’ultima telefonata. Ciò che ne consegue è un’intricata matassa di segreti che l’indomita Stephanie deve sciogliere da sola, seguendo il suo intuito di supermamma indipendente.

Lo schematismo delle due caratterizzazioni non è un limite di scrittura, ma serve a evidenziare l’inadeguatezza della società contemporanea di fronte alle molteplici espressioni dell’identità femminile, soprattutto a livello di immaginario collettivo e ritratto culturale. Non se ne riconoscono mai le sfumature, ma solo i poli opposti: da una parte la madre angelicata e servizievole (Stephanie), dall’altra la lavoratrice fredda e disumanizzata (Emily). Ovviamente è solo apparenza, poiché la sceneggiatura di Jessica Sharzer ci ricorda che la realtà è più complessa di così, e infatti sia Emily sia Stephanie rivelano alcuni lati nascosti che ammorbidiscono i rispettivi cliché; eppure, Un piccolo favore dà il meglio di sé proprio nella collisione tra due mondi inconciliabili, dove entrambe le donne ricavano il meglio l’una dall’altra. È significativo, ad esempio, che la remissiva Stephanie assorba da Emily una delle lezioni basilari del fourth-wave feminism e impari a non scusarsi continuamente per ogni cosa, anche quando non ce n’è bisogno. Nei conflitti caratteriali batte il cuore satirico del film, tutto giocato sull’invidia reciproca e sulla disparità esperienziale, ma anche sull’ammirazione per le qualità dell’altra, per i modi diversi in cui ognuna esprime la propria femminilità. Il copione inanella dialoghi sagaci e situazioni divertenti che si nutrono del rapporto fra queste due donne complementari, puntando sulla satira sociale della media borghesia, mentre un coro di genitori osserva da lontano e vomita malignità su entrambe le protagoniste.

Purtroppo, però, con la scomparsa di Emily cambia tutto: la dicotomia tra le due madri viene a mancare, e il film perde brillantezza, perché su quell’antagonismo fondava tutta la sua arguzia. La trama noir è inizialmente troppo prevedibile, poi diventa confusa e affrettata, soprattutto nell’epilogo, quando la sceneggiatura appare lacunosa e sembra ignorare alcuni passaggi fondamentali, con lo scopo precipuo di spiazzare lo spettatore. Ci riesce solo in parte: l’intreccio, per quanto un po’ contorto, si risolve nel modo più elementare, rievocando letteralmente la celebre massima cechoviana.

Resta comunque un tentativo godibile nell’ambito della commedia nera (genere poco praticato a Hollywood), che si giova di una prima parte ben riuscita e di un casting impeccabile, dove le figure opposte di Anna Kendrick e Blake Lively vincono a pari merito per astuzia, ironia e fascino.

Vi invitiamo a scaricare la nostra APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOSAndroid) per non perdervi alcuna news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV per rimanere costantemente aggiornati.

LEGGI ANCHE

Cuckoo: il trailer la prossima settimana, ecco il primo poster 29 Marzo 2024 - 9:00

Ecco Hunter Schafer sul primo poster di Cuckoo, atteso horror di Tilman Singer: NEON annuncia che il trailer arriverà la settimana prossima.

Monkey Man: nuovo trailer italiano per l’action diretto e interpretato da Dev Patel 28 Marzo 2024 - 19:51

Ecco il nuovo trailer italiano di Monkey Man, esordio alla regia di Dev Patel, dal 4 aprile al cinema.

Rebel Wilson e Sacha Baron Cohen: arrivano nuovi dettagli sulle riprese di Grimsby 28 Marzo 2024 - 19:35

Nuovi dettagli emergono sulle accuse mosse da Rebel Wilson nei confronti di Sacha Baron Cohen.

Unfrosted: il trailer del film Netflix con Melissa McCarthy e Amy Schumer 28 Marzo 2024 - 17:42

Melissa McCarthy, Jim Gaffigan, Amy Schumer nel film Netflix diretto e sceneggiato da Seinfeld.

X-Men ’97 – Episodio 3: omaggi e citazioni 28 Marzo 2024 - 8:31

Curiosità, riferimenti, easter egg e omaggi ai fumetti nel terzo episodio di X-Men '97.

Kong contro Mechani-Kong: l’altro King Kong giapponese – Godzillopedia capitolo 4 26 Marzo 2024 - 8:00

Il secondo film della giapponese Toho dedicato a King Kong: Kong contro Mechani-Kong.

X-Men ’97 è una bomba (la recensione senza spoiler dei primi tre episodi) 20 Marzo 2024 - 8:01

X-Men '97 è la migliore cosa che potesse capitare a un vecchio fan dei mutanti Marvel, animati, a fumetti o entrambe le cose.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI