I Am the Night, la recensione della miniserie di Patty Jenkins con Chris Pine

I Am the Night, la recensione della miniserie di Patty Jenkins con Chris Pine

Di Adriano Ercolani

La collaborazione tra la regista di Wonder Woman Patty Jenkins e la star del suo cinecomic Chris Pine è una minierie in sei puntate che andrà in onda negli Stati Uniti su TNT a partire dal prossimo 28 gennaio. La storia è basata sulla vera vicenda di Fauna Hodel (India Eisley), adolescente che scopre di essere stata adottata e vuole scoprire la vera identità dei suoi genitori. Ad aiutarla sarà il giornalista Jay Singletary (Chris Pine), il quale da anni segue il caso del suo vero nonno George (Jefferson Mays), potente chirurgo estetico che possiede forti connessioni sia con Hollywood che con la polizia di Los Angeles, la quale lo aiuta a coprire i suoi segreti più oscuri…

I Am the Night inizia nel 1965, epoca di enormi tensioni politiche e razziali negli Stati Uniti. I bellissimi titoli di testa visualizzano metaforicamente le tematiche che la miniserie svilupperà: il contrasto tra luce accecante e ombre scure limita la visione di corpi e oggetti, come a tentare di celarne l’essenza, ciò che non deve essere esposto alla luce.
Il setting iniziale del pilot è molto specifico, e presenta un liceo di Reno, (Nevada) integrato per legge ma non nella sostanza, dove la studentessa Pat può essere scambiata per bianca. A Los Angeles invece c’è il giornalista scandalistico Jay Singletary, che se ne frega di rovinare la vita delle persone per ottenere uno scoop. Il primo episodio si segnala per l’eleganza formale e per la definizione efficace del personaggio di Pine, ex-soldato ancora ossessionato dagli orrori visti (e commessi) durante la Guerra di Corea. La progressione drammatica invece stenta a decollare, a causa di una messa in scena che sembra dilatare la narrazione favorendo atmosfere e personaggi. L’inizio della seconda puntata invece parte in maniera vibrante, delineando con pienezza il clima di enormi tensioni razziali a Los Angeles. Nonostante l’incipit però la trama nei primi tre episodi procede eccessivamente lenta, in molte scene sviluppa uno stato di tensione che poi non si produce in veri e propri eventi che portano avanti la detection di Singeltary e della ragazza. Un punto a sfavore sono poi le musiche, troppo insistenti nel tentare di creare tensione quando gli eventi narrati ne posseggono solo in minima parte.

I Am the Night rimane però interessante da seguire perché la rappresentazione delle tensioni razziali in città, e dell’abuso di potere della polizia di Los Angeles si rivelano molto efficaci. I primi due episodi, volendo cercare dei referenti “alti” per il lavoro della Jenkins, mescolano i toni duri e le atmosfere cupe di L.A. Confidential con un tocco di Eyes Wide Shut. Nella prima parte dello show la vicenda personale di Jay si rivela molto più coinvolgente della trama principale, e questo rappresenta di certo un disequilibrio. Paradossalmente guardando I Am the Night si ha la sensazione che sarebbe stato meglio se fosse stato un film, meno dilatato nei tempi e probabilmente meglio orchestrato nel racconto.

Superati tre episodi eleganti da guardare ma deboli a livello di coinvolgimenti, la quarta puntata possiede almeno un momento in cui la messa in scena si fa ipnotica, nella notevole sequenza della mostra. Finalmente azione e tensione prendono quota, accompagnati da momenti di potenza visiva. Man mano che la trama si avvicina alla sua soluzione I Am the Night prende quota, abbinando finalmente al pathos dei personaggi anche una struttura narrativa maggiormente serrata. In particolar modo incubi di Jay sono orchestrati con dovizia, raccontano della desolazione della sua psicologia invece di mostrare soltanto l’orrore, e ciò rende il personaggio più profondo, meno stereotipato. Il quinto episodio procede meglio delineato in questa direzione, chiudendosi con un crescendo che introduce la parte finale al meglio, promettendo sorprese ed emozioni.

I Am the Night è dunque una miniserie che non amalgama con pienezza forma e contenuto: la prima è molto convincente e conferma l’occhio lucido di Patty Jenkins, mentre la storia di Fauna Hodel viene oltremodo dilatata rendendo le prime puntate meno efficaci di quanto avrebbero potuto essere. Il risultato finale rimane intrigante, soprattutto nelle sue connessioni con i fatti di cronaca nera che hanno riempito le pagine di giornali di Los Angeles in quel periodo. Lo show merita comunque una visione non preconcetta, magari anche per il solo fatto che mette in scena un’altra pagina oscura della storia americana. Su tutto svetta comunque la prova febbrile e dolorosa di Chris Pine, davvero emozionante nel suo tentare di trattenere il dolore che avvelena il suo personaggio. Basta la sua prova a rendere I Am the Night meritevole di essere visto.

Vi invitiamo a scaricare la nostra APP gratuita di ScreenWeek Blog (per iOS e Android) per non perdervi tutte le news sul mondo del cinema, senza dimenticarvi di seguire il nostro canale ScreenWeek TV.

ScreenWEEK è anche su Facebook, Twitter e Instagram.

LEGGI ANCHE

Mayor of Kingstown: il ritorno di Jeremy Renner nel teaser della Stagione 3 28 Marzo 2024 - 18:57

La serie ritorna con nuove sfide per Mike McClusky, interpretato da Jeremy Renner.

Them: il trailer stagione 2, The Scare! 28 Marzo 2024 - 18:30

Il 25 aprile 2024 tornerà su Prime Video la serie antologica horror Them, ecco il trailer dei nuovi episodi.

Prisma: la seconda stagione a giugno su Prime Video, le prime immagini 27 Marzo 2024 - 19:20

Prisma tornerà su Prime Video con la seconda stagione il 6 giugno, ecco le prime immagini.

Niente da fare per Uncoupled, anche Showtime rinuncia alla serie 25 Marzo 2024 - 19:56

Non ci sarà una seconda stagione di Uncoupled. Anche Showtime ha deciso di rinunciare alla serie.

X-Men ’97 – Episodio 3: omaggi e citazioni 28 Marzo 2024 - 8:31

Curiosità, riferimenti, easter egg e omaggi ai fumetti nel terzo episodio di X-Men '97.

Kong contro Mechani-Kong: l’altro King Kong giapponese – Godzillopedia capitolo 4 26 Marzo 2024 - 8:00

Il secondo film della giapponese Toho dedicato a King Kong: Kong contro Mechani-Kong.

X-Men ’97 è una bomba (la recensione senza spoiler dei primi tre episodi) 20 Marzo 2024 - 8:01

X-Men '97 è la migliore cosa che potesse capitare a un vecchio fan dei mutanti Marvel, animati, a fumetti o entrambe le cose.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI