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“Che cos’è un eroe? È un individuo dotato di grande talento e straordinario coraggio. Che sa scegliere il bene al posto del male, che sacrifica se stesso per salvare gli altri, ma soprattutto che agisce quando ha tutto da perdere e nulla da guadagnare…”
Finisce così Lo chiamavano Jeeg Robot, il film diretto da Gabriele Mainetti nel 2015. Al centro della storia un eroe suo malgrado, un uomo comune che, da un giorno all’altro, comincia a compiere azioni straordinarie. Non per vocazione ma perché sa con assoluta certezza che è la cosa più giusta da fare.
Pochi nascono eroi, del resto, e il cinema lo sa bene. Ma lo sa bene soprattutto il pubblico, che ha sempre dimostrato di amare particolarmente i personaggi imperfetti, in grado di compiere grandi imprese pur essendo distanti dal prototipo di perfezione.
Johnny English colpisce ancora è pronto per fare il suo ingresso nelle sale italiane. Il protagonista del film, interpretato da Rowan Atkinson, è il perfetto esempio di eroe imperfetto. Un agente segreto che nasce sulla scia di colleghi belli e dannati come James Bond ma che, nonostante i tentativi, non è altro che la parodia del suo punto di riferimento. Questo non gli ha impedito, ovviamente, di salvare il mondo in due film (e sicuramente farà lo stesso anche in questo terzo capitolo).
È proprio per questo che lo adoriamo, del resto, perché è in grado di farci ridere mentre tifiamo per lui.
Ed è in suo onore che abbiamo deciso di ricordare alcune figure simili comparse nel corso degli anni sul grande schermo, in pellicole che hanno abbracciato generi diversi per raccontare storie di eroi imperfetti.
Iniziamo dal mondo degli agenti segreti e dello spionaggio, ovviamente, tanto caro al già citato Johnny English, per ricordare Chi è Harry Crumb? (1989). Al centro della storia un investigatore privato (interpretato dal compianto John Candy), che viene assunto proprio per la sua inettitudine da un miliardario senza scrupoli, che ha inscenato il rapimento della figlia e ha bisogno di qualcuno che non sia in grado di risolvere il caso. Ma Harry Crumb è tanto imbranato quanto dedito al suo lavoro e si dimostra l’uomo giusto per trovare la ragazza scomparsa.
E come proseguire senza citare le Spie come noi interpretate da Chevy Chase e Dan Aykroyd negli anni ’80, due analisti della CIA decisi a fare il grande passo per diventare grandi spie, ma usati loro malgrado come esche in una missione suicida per permettere ad altre spie (stavolta vere) di agire indisturbate.
Alla lista si aggiunge, ovviamente, anche Sir Austin Pericolo Powers, l’agente segreto al servizio di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra creato e interpretato da Mike Myers. Ibernato negli anni ’60 e catapultato nel nostro tempo, questo improbabile personaggio viene ricordato per le sue misteriose doti da “sex symbol” e per aver salvato il mondo dalla minaccia del Dottor Male e del suo Mini-Me.
Anche noi italiano abbiamo avuto le nostre brave spie (in)capaci, nello specifico Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, visti in pellicole come Le spie vengono dal semifreddo e 002 agenti segretissimi. Impossibile prenderli sul serio ma, come abbiamo già detto, questo non è per forza un male.
Ora però lasciamo perdere il mondo delle spie, degli agenti segreti e degli investigatori privati, perché non è l’unico habitat ideale per i nostri eroi. Prendiamo in considerazione l’oscuro regno del cinema dell’orrore, per esempio, è proprio lì che troviamo Ash Williams, il protagonista della saga – cinematografica e televisiva – Evil Dead, creato da Sam Raimi e magistralmente interpretato dal grande Bruce Campbell.
Ash è il perfetto esempio di cosa non dovrebbe un eroe: è uno sbruffone, maleducato, in grado di combinare casini e di mettere a repentaglio l’esistenza del mondo intero a causa della sua immaturità. Ma ha dimostrato in più di un’occasione di essere anche un eroe e il pubblico ha imparato ad amarlo proprio per il suo essere costantemente sopra le righe.
E con lui c’è anche Jack Burton, interpretato da Kurt Russell in Grosso guaio a Chinatown, il capolavoro diretto dal grande John Carpenter negli anni ’80. Un film in grado di unire commedia, azione e orrore in modo unico, che ha per protagonista l’antieroe per eccellenza, nato come parodia di Jena Plissken, il protagonista di 1997: Fuga da New York (e del sequel Fuga da Los Angeles), sempre diretto da John Carpenter e sempre interpretato da Kurt Russell.
La lista è, ovviamente, lunghissima. Gli eroi di cui abbiamo bisogno (e che forse non meritiamo) hanno affollato il grande schermo e continueranno a farlo.
Accogliamo a braccia aperte il ritorno di Johnny English, e ringraziamolo non solo perché ha salvato il mondo (ancora una volta) ma anche perché ci ha regalato dei momenti di puro divertimento.
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