Il terzo capitolo delle avventure del Conte Dracula, della sua strampalata famiglia e degli ancor più assurdi e divertenti ospiti del suo macabro albergo propone delle varianti narrative e contenutistiche piuttosto evidenti rispetto ai precedenti due episodi. Prima di tutto l’ambientazione: i personaggi principali escono dal castello per immergersi (è il caso di scriverlo….) in una crociera per soli mostri del tutto particolare, che si rivelerà ben più emozionante e faticosa del previsto. In seconda battuta l’antagonista, che in questo caso si rivela il nemico giurato di Dracula, l’altrettanto leggendario Van Helsing.
Genndy Tartakovsky, genio dell’animazione russo che da anni lavora negli Stati Uniti, ha infatti realizzato un film che mantiene le coordinate estetiche dei precedenti – che sono del resto il suo marchio di fabbrica – ma rafforza storia e soprattutto tematiche intrinseche ad essa. Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa è un film basato su un’animazione semplice, la cui stilizzazione rende i personaggi non in linea con il sempre più marcato “realismo” a cui ad esempio la Pixar ci sta spesso abituando (vedi ad esempio Coco). Tartakovsky punta principalmente a intrattenere il pubblico di più piccini facendoli divertire con trovate narrativamente non elaborate, ma non per questo superficiali, tutt’altro. Il suo è un film esplicitamente per bambini, che però vuole regalare loro anche la possibilità di riflettere su tematiche molto importanti. Il lungometraggio infatti, oltre a rinforzare ancora una volta l’importanza del concetto di famiglia “allargata”, dove i membri si prendono cura l’uno dell’altro a prescindere da qualsiasi tipo di differenza – in questi tempi è un’idea fondamentale da far arrivare al pubblico più giovane… – Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa parla ad esempio anche della possibilità di rimettersi in gioco, di trovare l’amore in età più avanzata, oppure del fatto che razze, religioni, culture diverse possono convivere tra loro in armonia e progredire verso un benessere comune.
Sarebbe un esercizio sterile e soprattutto fuorviante paragonare la serie di Hotel Transylvania e attraverso essa il lavoro di Genndy Tartakovsky alle altre produzioni che le Major continuano a sfornare in fatto di animazione. In questo caso si tratta di un lavoro specifico, coerente, intenzionato a percorrere la strada dell’intrattenimento rivolto principalmente ai bambini, senza curarsi troppo di conquistare anche gli adulti. Una vota accettate le regole, non si può non apprezzare la spigliatezza e il sano divertimento che Hotel Transylvania 3: Una vacanza mostruosa regala al pubblico più giovane. Così come avevano fatto i due precedenti capitoli.
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