TV CULT – Le serie che hanno fatto la storia: Xena – The Warrior Princess

TV CULT – Le serie che hanno fatto la storia: Xena – The Warrior Princess

Di Andrea Suatoni

“Al tempo degli dèi dell’Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, il genere umano invocava il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà. Finalmente arrivò Xena, l’invincibile principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie. La lotta per il potere, le sfrenate passioni, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con indomito coraggio da colei che, sola, poteva cambiare il mondo.”

Una presentazione un po’ troppo densa di epicità per una serie che spesso faceva dell’ironia (volente o nolente) il suo punto forte? Forse, ma sicuramente diretta ed efficace allo scopo che si prefiggeva. Xena – The Warrior Princess nasceva da un costola dello show Hercules, incentrato sul notissimo semidio greco figlio di Zeus e della mortale Alcmena: il personaggio della malvagia principessa guerriera a capo di un esercito quasi imbattibile, inserito inizialmente per rimanere sullo schermo un totale di 3 episodi (e morire al termine degli stessi), piacque talmente tanto al pubblico da convincere Robert Tapert e Sam Raimi a creare un’intera cosmologia attorno al concept iniziale. Il risultato fu una serie che riprendeva comunque molte delle dinamiche low-budget tendenti al trash consapevole di Hercules, ma in una chiave più adulta e maliziosa, rendendola appetibile, per i motivi più diversi, a diverse fasce di pubblico (al contrario della serie madre, indirizzata ad un pubblico di età tendenzialmente bassa). Sei stagioni, dal 1995 al 2002, all’interno delle quali abbiamo accompagnato Xena (e la sua fida compagna Olimpia, Gabrielle nella versione originale) nel suo lungo e drammatico viaggio di redenzione, dopo una vita votata al male.

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XENA, LA PRINCIPESSA GUERRIERA

Un confuso mix di stili diversi, di cronologie e mitologie incastrate fra loro forzatamente andavano a costruire un prodotto che nonostante le molte sbavature che non si prendeva la briga di correggere divenne ben presto un cult. La vicenda si focalizzava sulla storia a doppio binario di due donne: la prima, la protagonista, impegnata in un difficile cammino di redenzione dopo aver compiuto atti orribili durante gran parte della sua vita; la seconda, la spalla, in viaggio alla scoperta di un mondo che la allontanerà sempre di più dall’ingenuità e dalla freschezza (e in alcuni casi, anche dalla bontà) che la contraddistingueva. Spesso sullo sfondo, una serie di vicende a carattere storico o mitologico facenti parte del comune bagaglio culturale di ognuno: dagli amori di Cesare e Cleopatra alle catene di Prometeo, dal vaso di Pandora alla lotta fra Davide e Golia, dalle Valchirie al cavallo di Troia, gli eventi toccati da Xena e Olimpia coprono praticamente tutte le maggiori leggende mitologiche greche (e non solo) e si spalmano su più di mille anni di storia (rendendole spesso risolutive e protagoniste apocrife della storia che abbiamo studiato a scuola), tralasciando la coerenza del dato cronologico.

Una lunga serie di esperimenti, che vanno da alcune puntate musical ad altre improntate totalmente sulla comicità, dall’inserimento di personaggi controversi al ribaltamento dei rapporti e delle premesse su cui la serie si basava: come dicevamo precedentemente, con Xena – The Warrior Princess sono state tentate moltissime strade diverse per cercare di fidelizzare una fanbase la cui crescita non si è mai arrestata e che ancora oggi, dopo 14 anni dalla chiusura della serie, è rimasta solida e presente: dalle frequenti nudità della protagonista, alle battaglie low budget, alla ricerca continua di una iconicità assolutamente efficace (come ad esempio nel caso del Chakram, la principale arma di Xena, o del suo caratteristico urlo di battaglia) fino alla trattazione velata del rapporto omosessuale fra Xena e Olimpia, che le rese veri e propri simboli della comunità lesbica a livello mondiale.

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XENA E OLIMPIA

In un certo qual modo infatti Xena e Olimpia nei loro vagabondaggi si innamoreranno l’una dell’altra, anche se questo aspetto della loro relazione non è mai stato pienamente affrontato, probabilmente perché i tempi non erano ancora maturi: basti pensare che in Italia tutte le scene a carattere lesbico sono state censurate, nascondendo i baci e le effusioni delle due e camuffando il loro rapporto sotto una forte amicizia.
Di base, entrambe le donne intratterranno relazioni eterosessuali, si sposeranno, avranno figli e vivranno situazioni lontane dal sottotesto omosessuale che comunque permeava l’intera serie; ma esso sarà sempre presente (anche se quasi completamente perso con il doppiaggio e le censure italiane) all’interno dello show, tramite una lunga serie di dinamiche, dichiarazioni, gesti e non proprio velati indizi che porteranno sempre verso una univoca direzione: Xena ed Olimpia si amano.

E la trattazione, sì palpabile ma mai ostentata o affermata (o ufficializzata) di questo rapporto porterà ad una naturalezza dello stesso che fece da apripista alla trattazione dell’omosessualità in generale negli show televisivi: spesso, guardando serie odierne come Orange is the New Black, Sense8, Modern Family e molte altre non ci rendiamo conto dello sforzo pioneristico che più di 20 anni fa gli showrunner di Xena hanno infuso nel loro prodotto, e che ha portato ad un’apertura che tanto ora ci sembra scontata quanto allora fu difficilissima da inquadrare e concretizzare.

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REBOOT

E’ la NBC a voler tentare di riportare la Principessa Guerriera in TV, tramite lo showrunner Javier Grillo-Marxuach. Le interviste hanno rivelato che uno dei punti principali della nuova serie sarà proprio la trattazione della aperta relazione omosessuale fra le due protagoniste: sarebbe anzi l’unico motivo, ha affermato lo sceneggiatore, per voler riproporre Xena sul teleschermo. Un prodotto gay-friendly quindi, che pur paventando una grande apertura non rischia di scadere in un teen-catcher di ragazzini in preda agli ormoni: Xena e Olimpia non appariranno sullo schermo negli outfit succinti che abbiamo imparato ad amare, ma saranno rappresentate in maniera più simile a personaggi femminili come la Brienne di Tarth di Game of Thrones.

Certo, riportare sugli schermi Xena: Principessa Guerriera è un azzardo, se si pensa al fatto che lo show si basava quasi interamente sul carisma delle due interpreti principali, Lucy Lawless (che a dispetto dei rumor, ha confermato di non essere stata inclusa nel progetto neanche in un cameo) e Renèe O’Connor.
Xena E’ Lucy Lawless, sostituirla semplicemente omaggiandola potrebbe essere difficile (ma non impossibile). Cosa dovremmo aspettarci quindi da questo reboot? Siamo sicuramente curiosissimi di vedere nuovissime avventure di Xena, ma il timore di veder vilipeso il personaggio è molto alto; incrociamo le dita quindi, e vi diamo appuntamento sul nostro blog per ogni novità in arrivo.

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