Cinema Festival Trailer & Video
Il debutto da madrina non poteva essere più elegante. Emanuela Fanelli ha incantato il pubblico della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con la sua presenza autentica, misurata e carica di personalità, aprendo ufficialmente il festival con uno stile impeccabile.
Applausi, flash e sorrisi hanno accompagnato il suo arrivo sul tappeto rosso del Palazzo del Cinema, dove ha accolto pubblico e stampa con la naturalezza che l’ha resa uno dei volti più amati del cinema e della TV italiana.
📸 FOTO ESCLUSIVE: Emanuela Fanelli alla cerimonia d’apertura – eleganza tra ironia e luce





🎥 GUARDA IL VIDEO: Il momento dell’arrivo sul red carpet – lo sguardo emozionato della madrina
Visualizza questo post su Instagram
Per la serata inaugurale, Emanuela Fanelli ha scelto un look che ha saputo fondere glamour e intensità: un abito Armani Privé color nero fumo, tempestato di cristalli argentati, che riflettevano la luce con un effetto “pioggia luminosa”. La silhouette essenziale è stata valorizzata da una scollatura profonda e da una linea morbida e fluida, capace di coniugare femminilità e sobrietà.
Un look che ha reso omaggio alla grande tradizione dell’haute couture italiana. “Indossare Armani mi fa sentire a mio agio, è come portarsi addosso una memoria familiare”, ha poi dichiarato l’attrice in conferenza stampa.
Completavano l’outfit gioielli minimali e un’acconciatura raccolta dal tono classico, perfettamente coerente con l’atmosfera della serata e con il suo stile misurato e sincero.
Con un debutto così intenso e sofisticato, Emanuela Fanelli ha dato il via al festival con la grazia di chi sa brillare senza urlare, offrendo al Lido una figura di madrina diversa: più vicina, più reale, ma ugualmente indimenticabile.
Segui tutti i nostri aggiornamenti per contenuti esclusivi, retroscena e altri momenti iconici dalla Mostra di Venezia 2025.
Seguiteci su @screenweek per tutte le news dal nostro team di @bradekproductions in diretta da @labiennale.
Finisce una Mostra del Cinema tra le più interessanti degli ultimi anni, ma la Giuria pecca di ristrettezza di visione e prudenza.
Il film di Cédric Jimenez vorrebbe parlarci di post-democrazia, AI, diritti, ma alla fine la confezione action-scifi convince poco.
Una storia di sangue e vendetta, ma anche di redenzione e riscatto, visivamente spettacolare.