Manca ormai poco più di un mese all’arrivo in sala de I Fantastici Quattro – Gli inizi, primo capitolo della Fase Sei dell’MCU e, soprattutto, attesissimo reboot di una delle colonne portanti del Marvel Universe cartaceo. Nel primo di una serie di appronfondimenti tematici proprio sui trascorsi a fumetti dei protagonisti, ci occupiamo oggi di Galactus, il Divoratore di mondi, che ne I Fantastici Quattro – Gli inizi sarà interpretato da Ralph Ineson. Ecco dunque un po’ di cose strane che forse non sapevate sul gigante che mangia pianeti a colazione e vai a sapere che tipo di output produce, poi, la mattina dopo.
No, Galactus non è davvero un tizio gigante che indossa una corazza viola e blu, anche se lo sembra. Nei fumetti viene spiegato più volte che l’uomo un tempo noto come Galan, ultimo superstite del vecchio universo precedente a quello attuale, è una forza primordiale della natura. Il suo aspetto è legato al modo in cui lo vedono le varie specie aliene che incontra. In soldoni: sono i terrestri a vederlo così, e molto probabilmente avrà un look diverso per la popolazione di di Giovannoffio IV, nela costellazione del Minollo.
Detto questo, la forma assegnatagli dalle fragili menti umane è… effettivamente quella di un tizio gigante (8 metri, ma l’altezza è variabile, recita la sua scheda Marvel) con una corazza viola e blu. Nella sua primissima apparizione, su Fantastic Four 48 (marzo 1966), di Stan Lee e Jack Kirby, Galactus aveva però un costume rosso e verde, con una grande G sul petto…
Il numero 34 di What If…?, uscito nel 1991, era tutto dedicato a versioni alternative assurde di personaggi Marvel, come testimoniava Uatu l’Osservatore in versione Marilyn in copertina. In una delle sue storie, “Galactus Fought Ant Man”, il Divoratore di mondi si trova, privo di ricordi, su Terra-92201, trasformato da Thanos… in un redivivo Elvis Presley. E anche quando scopre la sua vera natura, decide di restare sul nostro pianeta, per portare avanti il tour. Il Re è tornato, baby!
E a proposito di baby. A-Babies vs. X-Babies mette in scena, nel 2012, lo scontro tra le versioni super-kawaii di Avengers/Vendicatori e X-Men. Spedito in orbita da un colpo, il piccolo Wolverine si trova davanti un Galactus poppante, con la luna come biberon… Buona fortuna a chi dovrà cambiargli in pannolino.
In un paio di universi alternativi, Galactus ha una figlia. Su Terra-610102 c’è Gali/Galacta, un’entità parassitaria sviluppatasi all’interno di Galactus e poi diventata un essere cosmico pure lei. Vive sulla Terra e mangia, al posto dei pianeti, organismi non autoctoni: in pratica, alieni invasori.
Nella storica saga Guerre Segrete (1984), da cui – tra le altre cose – saltò fuori il simbionte alieno poi diventato Venom, gli eroi terrestri salgono sulla nave di Galactus e incontrano quello che chiamano il suo “gatto”. In realtà, il gatto di casa in questione è un robot da guardia, e talmente potente che è difficile batterlo. Non fosse che la Cosa ha sempre avuto una certa familiarità con le mosse da wrestling…
Più o meno. Nella versione del 2015 degli Ultimates, Galactus affianca la squadra di casa (Blue Marvel, Pantera Nera, Spectrum, Capitan Marvel e Miss America), nel suo inedito ruolo di portatore di vita (da restituire ai pianeti morti) anziché di magna-corpi-celesti.
Per via di questa gag ricorrente della ragazza scoiattolo che batte i supercriminali e le entità Marvel più potenti, con arguzia e un tocco di leggerezza, anche il pericolo Galactus viene disinnescato da Squirrel Girl. Come? Gli trova un pianeta pieno di noci. Il grande potere dell’amicizia, della non-violenza e della frutta secca.
E se, per saziare la sua fame perenne, il Divoratore di mondi provasse a mandar giù le Gemme dell’Infinito? Galactus lo ha fatto sulle pagine di Thanos vol. 1 #4-5 (di Jim Starlin, 2004). Non è andata a finire bene. E non solo perché Thanos gli dà un colpo così forte da fargli volare via l’elmo, ma perché il processo genera una sorta di superparassita intestinale cosmico. Devi stare attento a quello che mangi, Galactus, e a dove lo mangi. Te l’avremo detto mille volte.
E se, invece, qualcuno per una volta divorasse lui? È successo pure questo. Quando il Galactus di Terra-2149 arriva tutto affamato sul nostro pianeta, scopre che in quell’universo alternativo è scoppiata l’epidemia zombie. Gli eroi Marvel sono morti viventi che prima si pappano il suo araldo, Silver Surfer, e poi, grazie al Potere Cosmico acquisito da questo antipasto, in seguito divorano lo stesso Galactus.
E visto che citavamo Silver Surfer. Norrin Radd è stato il primo araldo di Galactus ad apparire nelle storie Marvel, e resta il più famoso. Ma di araldi, Galactus, ne ha avuti tantissimi: Il Caduto, Nova, Terrax, Airwalker, Firelord, Morg, Red Shift, Stardust, e così via. E tra questi, come dimenticare… Zia May?
Nell’ottobre del 1983, le testate Marvel furono travolte dall'”Assistant Editors’ Month”, il mese degli assistenti editor. Con questo pretesto, si diede spazio alle idee più folli, che però – come scritto in copertina – avvenivano nell’Universo Marvel vero e proprio, non in qualche mondo alternativo. Sulle pagine di Marvel Team-Up 137 andò in scena l’incontro tra Franklin Richards (potentissimo figlio di Sue Storm e Reed Richards) e la petulante zia di Peter Parker. I due si ritrovano in un circo, insieme a Peter, Mary Jane e i Fantastici Quattro, quando irrompe sulla scena Galactus.
May viene trasformata dal Potere Cosmico in un suo araldo: non Silver Surfer, ma… Golden Oldie. La “vecchietta dorata”, campionissima dei tornei di Pinella e devota al culto delle telenovelas con Grecia Colmenares, presumo. May placa la fame del Divoratore di Mondi (scopertosi fan delle merendine) prima portandogli tutte le confezioni di Twinkies del pianeta, poi trovandogli un intero corpo celeste con quella forma!
E se i Twinkies vi fanno venire in mente la spiegazione del plumcake di Egon Spengler, sappiate che nel finale della storia c’è spazio pure per una sorta di omino dei Marshmallow cosmico. Ghostbusters sarebbe arrivato al cinema solo mesi dopo, ma lo sceneggiatore Mike Carlin doveva averne visto e letto già a sufficienza, a quanto pare…
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