Con Ballerina il franchise di John Wick si arricchisce di uno spin-off onestissimo, che sa come divertire, sfoderare trovate gustose e ampliare il mondo di Baba Yaga. Benché distante per caratura, innovazione e complessità dal filone principale, questo action ha più di qualche carta da giocarsi e lo fa con la giusta umiltà e concretezza.
Una giovane sicaria decisa a vendicarsi
Per Eve (Ana de Armas), la vita è stata drammatica fin dall’infanzia. Il padre, esperto combattente ed assassino, è morto nel tentativo di non farla rapire da una misteriosa setta, guidata dal malefico Cancelliere (Gabriel Byrne). Rimasta orfana, è stata consegnata dal noto Winston (Ian McShane), l’amministratore del Continental di New York, alla temuta Ruska Roma, l’organizzazione criminale guidata con mano ferrea della sua Direttrice (Anjelica Houston). Nel corso degli anni, Eve si è distinta come la recluta più talentuosa, più determinata e promettente tra quelle addestrate dalla Ruska Roma, ma non riesce a fare a meno di pensare alla morte del padre, a quei misteriosi sicari, a cercare di capire il motivo per cui erano decisi a tutti i costi e portarla con loro. Diventata a tutti gli effetti uno degli elementi più efficienti e affidabili dell’organizzazione, Eve sarà imprevedibilmente costretta a fare i conti con il proprio passato, e a seguire le tracce di quella setta di assassini che le ha rovinato la vita.
Peccato però che tutto questo rischia di far scoppiare una guerra, motivo per cui si troverà costretta a rivolgersi a lui, a Baba yaga, a John Wick (Keanu Reeves), per cercare di arginare il problema. Ma non tutto andrà come previsto. Ballerina è ambientato tra il terzo e il quarto capitolo di John Wick, e in effetti molte delle sequenze si riconnettono a diversi dei momenti più salienti di entrambi i film. Produzione complessa, lunga, quella di Ballerina, se n’era parlato nel 2017, era finito in salamoia, la produzione poi aveva subito rallentamenti causa del Covid. Dopo tante operazioni di riscrittura della sceneggiatura, Len Wiseman crea un film che della saga di Baba Yaga riprende l’estetica, il world building, l’azione intesa come motore in eterna accelerazione. Violenza, sparatorie, cazzotti si alternano a dosi abbondanti di black humor. Il risultato finale è un film derivativo gradevole, forse però onestamente più adatto allo streaming che al grande schermo, per un’estetica visibilmente di scarso rilievo.
Un prodotto derivativo con tutti i pro e contro del caso
Wiseman conosce il suo mestiere, e Ballerina fin dall’inizio sposa l’idea di una protagonista che non è invincibile, non è perfetta, ma soprattutto è lungi dall’avere delle certezze, ha solo dubbi. Altro particolare interessante, è come scelga di avere una Eve non così abile o esperta, e le sue abilità di combattente, quanto della sua personalità, si evolvono nel tempo. Ana de Armas l’action aveva già interpretato molto bene in quel famosissimo cameo in No Time To Die. Qui è chiamata ad abbracciare un personaggio sicuramente meno legato alla comicità, Ballerina è un action puro, dove però Wiseman si diverte, come mai fino ad oggi, a seminare omaggi a più non posso ad una marea di pellicole, registi e generi diversi. I più esperti vi noteranno strizzate d’occhio a titoli iconici come Jurassic Park, Desperado, Nikita, via via fino ad andare a connettersi al cinema di Sonny Chiba, John Woo, e tanto altro ancora.
Anche più rispetto al mondo di John Wick, il legame con la narrazione videoludica è qui palese, costante, con la protagonista che si aggira da metà film in poi in un ridente paesello alpino, che ricorda tanto certe simpatiche fantasie belliche neofasciste, parodia della società ideale dell’estrema destra di oggi: bianca, naturalmente armata fino ai denti, reazionaria e refrattaria ad ogni contatto con l’esterno. L’unico problema però è che Ballerina tutto questo usa in modo incostante, a causa di uno script un po’ confuso. Non mancano trovate fantasiose e gargantuesche, ma attori del calibro di McShane, Byrne, Houston, vengono sottoutilizzati in modo maldestro. Ana de Armas è più convincente nelle scene d’azione che nei dialoghi, a causa di uno script di Shay Hatten che si accontenta veramente di poco. Ma a dispetto di questo, Ballerina è un film godibile, di quelli che perfetti per divertirsi per due ore, per apprezzare sequenze d’azione divertenti e l’impudenza creativa di Wiseman.