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Splitsville, tra risate e disastri: come è la commedia con Dakota Johnson passata a Cannes

Presentato fuori concorso a Cannes 2025, Splitsville di Covino e Marvin è una commedia tragicomica sull’amore e l’amicizia ai tempi del disincanto.

Pubblicato il 21 maggio 2025 di Andrea D'Addio

Il prologo, una corsa in auto che si conclude con l’assistenza a due persone appena coinvolte in un incidente mortale, è — nonostante la tragicità della situazione — eccezionalmente comico. Ciò che segue, quando ormai capiamo che dei due personaggi che abbiamo appena iniziato a conoscere seguiremo solo la storia di uno, Carey, è un viaggio verso la scoperta di sé stessi: del tipo di persona che si è in una relazione e di chi si vuole accanto, cercando soprattutto di non mentire a sé stessi.

Splitsville è il nuovo film del duo Michael Angelo Covino e Kyle Marvin che, dopo il piacevole The Climb (2019), scrivono e interpretano insieme (ma a dirigerlo è solo Covino) un’altra commedia non banale sull’amicizia maschile. Lasciato dalla moglie (Adria Arjona) , che vuole ampliare le sue esperienze sessuali, Carey viene accolto a casa dell’amico Paul e di sua moglie Julie (Dakota Johnson). Chiacchierando, tra un bicchiere di vino e qualche confessione, scopre così che ha davanti una coppia aperta: chiunque può andare con chiunque. “È questo il segreto della nostra felicità”. Finisce così che Carey, in un momento di debolezza, ci provi con Julie, innescando una reazione sentimentale a catena che ricorda un po’, per approccio, il Woody Allen di Basta che funzioni — senza, purtroppo, la stessa genialità di scrittura o la capacità di stimolare riflessioni da portarsi via dopo la visione. Si percepisce che è un film fatto tra amici (Dakota Johnson ne è anche produttrice), che stanno bene assieme, si divertono e vogliono far divertire, ma si siede un po’ su sé stesso.

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, così come già The Climb (anche se in un’altra sezione parallela), Splitsville è una commedia a tratti sofisticata, a tratti meno, capace di alternare comicità fisica — come la splendida scazzottata tra i due amici — a una più verbale e di scrittura. Riesce meglio la prima, ma ci si può accontentare. Nonostante i difetti di cui sopra, si esce dal cinema più leggeri. E non capita spesso.

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