Recensioni SerieTV The Doc(Manhattan) is in
Sono passati già sei anni da quando questa serie animata antologica creata da Tim Miller, e prodotta tra gli altri da David Fincher, ha debuttato su Netflix. Sei anni in cui Love, Death & Robots ha fatto a tempo ad arrivare alla sua quarta stagione, proprio mentre la stessa formula veniva ripresa anche da produzioni rivali. Come Secret Level per Prime Video, curata… dallo stesso Tim Miller (la nostra intervista, durante la scorsa Lucca Comics & Games). E riguardando quello che ho scritto negli anni, andando a ritroso, sulle stagioni 3, 2 e 1 di Love, Death & Robots, vale sempre il discorso per cui la valutazione di una singola stagione si può applicare sostanzialmente a tutte le altre. Mediamente, i corti di questo progetto nato dalle ceneri di un nuovo Heavy Metal animato sono troppo brevi, o troppo leggeri, o troppo derivativi per dare un senso a quegli 8/10/15 minuti di visione che ti chiedono. Però poi ci sono quasi sempre un paio di perle che reggono da sole tutto il pacchetto. E comunque, per la varietà di stili e ambientazioni, la somma è comunque più interessante del valore delle singole parti. Quali sono i corti, questa volta? Di cosa parlano? Chi li ha realizzati? E quali mi sono piaciuti? Scopriamolo con una breve descrizione di ognuno, accompagnata da un voto su una scala da 0 a 5 amoremorterobot. Niente spoiler, tranquilli.
Un’esibizione live dei Red Hot Chili Peppers in Irlanda, nel 2003, diventa il sottofondo sonoro di questo corto da 6 minuti, in cui, al posto delle riprese di quel concerto, Anthony Kiedis, Flea, John Frusciante, Chad Smith e tutto il loro pubblico sono burattini in CGI. Burattini digitali diretti da David Fincher. Amo i RHCP, ma fatico a comprendere il senso della cosa.
Voto: NC
Se vi dico “pernacchia cosmica” e, al posto di un punto interrogativo, sulla vostra testa appare un’immagine de La notte dei minimorti (Night of the Mini Dead), il più spassoso degli episodi della terza stagione di Love, Death & Robots, ho una buona notizia per voi. Dagli stessi autori, e con lo stesso stile (simil-diorama ripresi da lontano in cui tutto si muove e parla in fast forward), una nuova, divertente follia di Robert Bisi & Andy Lyon. Il tema, stavolta, sono evidentemente gli alieni. Ne voglio ancora.
Voto: 5 omini incazzati
Anche questo episodio si ricollega alla stagione precedente, essendo ambientato nello stesso universo di Sciame (Swarm). Una cyborg, un asteroide, i suoi ferali nemici, una simpatica creaturina apparentemente innocua. Anche in questo caso, si tratta come per Sciame dell’adattamento di un racconto di Bruce Sterling, candidato nel 1982 al Premio Hugo per il miglior racconto breve. Regia di Jennifer Yuh Nelson (Kung Fu Panda 2 e 3, Darkest Minds).
Voto: 4 matrici spezzate
Gang da strada e devastanti bebè giganteschi. Storia di Tim Miller, animazioni di Passion Pictures. Visivamente caruccio, ma bah. Temo rubricabile nella categoria 15 minuti persi.
Voto: 2 paciocchini
Ricordate Tre robot, della prima stagione di Love, Death & Robots? In questo prequel, tratto da un racconto di John Scalzi e adattato dallo stesso, scopriamo come è avvenuta la fine del mondo. E tutto ha avuto inizio a causa di un gatto persiano: Skynet si era persa per strada la cosa più importante nella sua guerra all’umanità, pare. Dura il giusto, è simpatico. Prodotto da AGBO, la compagnia dei fratelli Russo.
Voto: 4 vibrisse
Da un racconto di Dave Hutchinson, la storia di un prete mandato a negoziare con una specie aliena di polpi intelligenti. È in live action, come L’era glaciale della prima stagione. Volendo, ma proprio volendo, ci si può leggere in filigrana una critica arguta alle religioni, ma mi è scivolato addosso.
Voto: 2 calamari
Scritto e diretto da Tim Miller. Gladiatori del futuro, dinosauri e una sete di sangue nel vero senso della parola. Siamo tamarri? Sì. Siamo crudi ed esagerati? Sì! La lotta di classe nei dintorni di Giove non è mai stata così primordiale e sinuosa, però.
Voto: 3,5 triceratopi
Seconda Guerra Mondiale. All’equipaggio di un bombardiere viene affidato il compito di radere al suolo una chiesa tedesca, per quello che rischia di uscirne. È praticamente un incrocio tra un horror e la serie Masters of the Air di Apple TV+. Mi ha fatto venire una voglia pazzesca di una serie animata su Dylan Dog.
Voto: 4,5 giuda ballerini
In questa parodia della serie in stop motion Interviste mai viste (Creature Comforts) di Nick Park, vari dispositivi smart, da una piastra per waffle abbandonata a un vibratore, si lamentano dei loro proprietari umani. Dovrebbe far ridere, ma non lo fa.
Voto: 1 wc sfiniti
Ancora gatti? Ancora gatti. In un manicomio, nella Londra del 700, dei gatti sfidano Satana per difendere un poeta. Da un racconto di Siobhan Carroll, una storia sufficientemente bislacca da lasciarsi seguire per il quarto d’ora scarso che dura. Belli gli effetti della polvere e del fumo in stile incisioni dell’epoca, opera dei giapponesi Polygon Studios (anime di Ajin – Demi Human, tra le tante altre cose).
Voto: 4 satanassi
NEON inaugura la campagna promozionale del nuovo horror di Osgood Perkins con il teaser più lungo di sempre, ma ci sono anche Superman, Ironheart e altro ancora.