I kaiju sono tornati al cinema con il lungometraggio animato Kaiju No. 8: Mission Recon. Ma questa volta non troveremo sul grande schermo i popolari mostri giganti apparsi in numerose pellicole giapponesi e internazionali come Godzilla, Ghidorah e Gamera, ma Kaiju No. 8 il protagonista del manga di Naoya Matsumoto, da cui Production I.G ha tratto una serie animata molto apprezzata disponibile su Crunchyroll Italia, che questa estate tornerà sul piccolo schermo con l’attesa seconda stagione.
Il protagonista della storia è Kafka Hibino, un trentenne che sognava di combattere in prima linea i kaiju che da decenni affliggono il mondo con i loro continui attacchi indiscriminati. Aveva promesso con la sua amica d’infanzia Mina Ashiro che sarebbero entrati nella Japanese Anti-Kaiju Defense Force, l’organizzazione che combatte i kaiju. Ma una ventina di anni dopo lui si ritrova a dover ripulire le strade e gli edifici dalle carcasse dei mostri e lei è diventata un’eroina.
L’arrivo di un nuovo collega di lavoro, Reno Ichikawa, spinge Hibino a fare un ultimo tentativo per entrare nelle Forze di Difesa ma improvvisamente viene attaccato da un piccolo mostro che lo trasforma in un potente kaiju, a grandezza d’uomo. Riuscirà Hibino a entrare nella DF senza venire ucciso?
Kaiju No. 8: Mission Recon è un film che riassume in un’ora e mezza i primi dieci episodi, di dodici, della prima stagione dell’anime e fornisce un breve accenno a quello che sarà il destino del protagonista. Quando vengono fatti questi adattamenti, naturalmente è necessario sacrificare alcune cose, e in questo caso molte sotto trame che esplorano i personaggi secondari e il loro rapporto con Hibino, sono state tagliate a favore del world building e delle principali scene d’azione.
Se da una parte questi tagli semplificano la visione da parte di un neofita, al tempo stesso rendono bidimensionali alcuni personaggi come Kikoru e Mina giusto per citare alcuni nomi. Togliendo i motivi dietro le loro azioni, alcuni momenti chiave, i personaggi perdono in parte il loro fascino, ma la più grande vittima del film è proprio Hibino, la cui crescita è legata alle interazioni con determinati personaggi. Pensiamo al suo rapporto con Mina o al motivo che ha spinto Kikoru a innamorarsi di Kafka? Senza parlare di come impara a controllare la sua trasformazione.
Alcuni episodi sono proposti quasi nella loro interezza e il lavoro di editing lascia spesso a desiderare, perché appiattisce la narrazione e in alcuni caso crea confusione, lasciando delle brevi scene in cui i personaggi fanno riferimento a delle scene che sono state tagliate.
Per chi ha già visto la serie, la pellicola non offre nulla di nuovo sia dal punto di vista tecnico sia narrativo, a parte l’episodio inedito. Hoshina’s Day Off chiude il film raccontando una storia a sé stante, focalizzata su uno dei personaggi più interessanti della serie, e su Reno, Kikoru e altri membri della Terza Divisione. In questo caso l’episodio suscita un appeal differente tra chi conosce e non conosce la serie.
Una visione di questo tipo è perfetta per rinfrescarsi la memoria prima di immergersi nella seconda stagione. Se non avete mai visto la serie, il film è una discreta introduzione, ma se volete proseguire la storia questa estate con la seconda stagione, vi consigliamo caldamente di recuperare l’intera stagione, per capire quello che ha in mente Kaiju No. 9.