Viviamo in un’epoca in cui la realtà si confonde con la rappresentazione che ne diamo sui social. Influencer e vlogger costruiscono carriere mostrando la loro quotidianità, trasformando la propria esistenza in un palcoscenico virtuale. Ma quanto di ciò che vediamo è autentico? Dietro le immagini perfette, i sorrisi e le famiglie apparentemente felici, può celarsi una realtà ben diversa, fatta di pressioni, isolamento e, nei casi più estremi, orrore.
Il caso di Ruby Franke ne è la dimostrazione più scioccante: un’esistenza che sembrava invidiabile si è rivelata un incubo per i suoi figli, vittime di abusi perpetrati proprio da chi avrebbe dovuto proteggerli. Devil in the Family: The Fall of Ruby Franke getta luce su questa inquietante realtà e invita a riflettere su quanto possa essere pericoloso affidare la propria vita interamente alla dimensione digitale.
Una docuserie scioccante che racconta la discesa agli inferi della famosa mamma influencer e vlogger Ruby Franke. Un tempo star della piattaforma con il canale 8 Passengers, Ruby è stata condannata fino a 30 anni di carcere per abusi sui figli. Il documentario, disponibile su Disney+, offre un’analisi profonda di come l’ossessione per la notorietà online possa nascondere verità inquietanti.
Ruby Franke ha creato il canale 8 Passengers nel 2015, trasformando la sua vita familiare in uno spettacolo che ha conquistato milioni di follower. La sua famiglia, composta da lei, il marito Kevin e i sei figli, sembrava incarnare l’immagine perfetta della famiglia mormone, unita e felice. I video, curati nei minimi dettagli, con luci professionali e un’estetica studiata, hanno attratto un vasto pubblico, che si è immediatamente identificato con l’apparente serenità della loro vita quotidiana.
Tuttavia, a partire dal 2020, gli spettatori hanno cominciato a notare alcuni comportamenti preoccupanti nei contenuti pubblicati. Dettagli come punizioni severe, privazione di beni essenziali e una disciplina rigida imposta ai figli hanno suscitato crescenti preoccupazioni. Con il passare degli anni, la famiglia ha continuato a pubblicare video che, pur mantenendo l’immagine idilliaca, rivelavano comportamenti sempre più inquietanti.
Nel 2023, le preoccupazioni si sono trasformate in accuse concrete, che hanno portato all’arresto di Ruby Franke per abuso e negligenza verso i suoi figli. Questo evento ha fatto emergere una realtà ben più oscura dietro l’immagine pubblica della famiglia, lasciando il pubblico scioccato e facendo luce su una storia che, inizialmente, sembrava solo un altro caso di “reality familiare” su YouTube.
La narrazione del documentario si apre con le angoscianti immagini di una videocamera di sicurezza che riprende il figlio dodicenne dei Franke, emaciato e visibilmente ferito, mentre chiede aiuto a un vicino per essere portato alla polizia. Questa fuga ha scoperchiato l’orrore vissuto dai bambini e ha portato all’arresto di Ruby Franke e della sua socia Jodi Hildebrandt.
Uno degli aspetti più inquietanti della docuserie riguarda il ruolo di Jodi Hildebrandt, una “life coach” e fondatrice di Connexions Classroom, un’organizzazione controversa che promuoveva un’educazione severa e radicalizzata. Hildebrandt era conosciuta per le sue teorie psicologiche estremiste, che spesso hanno spinto i genitori ad adottare metodi disciplinari rigidi e privi di compassione. La sua influenza su Ruby Franke è stata devastante, portandola a credere in concetti estremi, come la possessione demoniaca e l’imminente apocalisse, idee che hanno profondamente alterato la sua visione della realtà e il suo modo di educare i figli.
Il documentario rivela come l’incontro tra Ruby e Hildebrandt abbia accelerato il declino di questa famiglia solo all’apparenza esperta. Sotto l’influenza di Hildebrandt, Ruby si è progressivamente isolata, allontanandosi da chiunque cercasse di intervenire e criticare le sue scelte. Questo isolamento ha portato Ruby a infliggere punizioni sempre più disumane e violente ai suoi figli, convinta che queste fossero necessarie per “salvarli” dalle influenze negative che riteneva stessero minacciando la loro anima.
Ciò che distingue Devil in the Family dagli altri documentari true crime è la profondità dell’analisi. Non si limita a raccontare una storia scioccante, ma esplora temi più ampi come:
Attraverso interviste esclusive con Kevin Franke, il marito di Ruby, e i due figli maggiori, Chad e Shari, il documentario esplora come la famiglia abbia cercato di ricostruire la propria vita dopo lo scandalo che ha sconvolto la loro immagine pubblica. Le testimonianze rivelano le profonde difficoltà emotive e psicologiche che i membri della famiglia stanno affrontando nel tentativo di superare il trauma e le cicatrici lasciate dagli eventi.
Un aspetto particolarmente significativo emerge dalla testimonianza di Kevin, che, pur essendo consapevole della gravità delle azioni di Ruby e avendo deciso di divorziare, ha ammesso di amarla ancora. Questa contraddizione tra sofferenza e affetto rappresenta uno degli elementi più complessi del documentario.
Se sei appassionato di documentari investigativi e storie che rivelano le verità nascoste dietro la perfezione apparente dei social media, Devil in the Family è un must-watch. Questa docuserie non solo racconta una storia scioccante, ma offre anche una riflessione più ampia sul mondo digitale e sulle sue conseguenze nella vita reale.
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